Emozionante, suggestiva, toccante, la cerimonia commemorativa per il “Giorno della Memoria” che si è tenuta stamani al Teatro Garibaldi di Modica, sotto l’egida del Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri. La Professoressa Siriana Giannone Malavita, insieme agli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “Luigi Capuana” di Giarratana – Monterosso Almo, dell’Istituto Comprensivo Statale “Carlo Amore” di Modica e del Regista Gianni Battaglia, ha saputo mettere su un evento sicuramente originale e commovente in alcuni passaggi, per tutti la presenza sul palco degli studenti, ognuno dei quali indossava un numero di matricola ed ognuno dei quali bravo a “vestire” il ruolo dei deportati. Al grido di “Mai più”, l’intero teatro ha tremato per ben due volte. La cerimonia è servita anche per commemorare Tommaso Agosta, un modicano, alla cui memoria è stata consegnata al figlio, la “Medaglia d’Onore” conferita dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti e ricordare la strage di Modica del 1474 come il più grave eccidio giudaico di tutti i tempi in Sicilia, in cui persero la vita centinaia di ebrei che abitavano in un preciso quartiere della città di Modica “Il Cartellone”.
A distanza di 80 anni (27 gennaio 1945) – ha spiegato Siriana Giannone Malavita – si è voluto ripercorrere, attraverso musiche e letture sul tema della “Shoah”, una pagina pregnante della storia del nostro Paese e dell’Europa, drammatica per l’umanità, che va sempre ricordata”.
- 29 Gennaio 2025 -
3 commenti su “La “Giornata della Memoria” a Modica tra emozioni e commozione”
Adesso che lo spettacolo è finito e che purtroppo io non ho visto, ma conoscendo l’interesse, l’impegno e la dedizione che il regista Gianni Battaglia e la professoressa Siriana Giannone Malavita mettono nel loro lavoro credo veramente che assieme ai ragazzi delle scuole medie coinvolti nell’esibizione teatrale abbiano suscitato “commoventi” attimi di emozioni teatrali in riferimento alla “strage del 1474 avvenuta nel quartiere Cartellone”. Ma io vorrei fare qui una precisazione che a Modica il quartiere della Giudecca (dei giudei o ebraico) come è evidenziato negli atti dei notai non era “Cartellone” ma insisteva in tutta la zona attorno al Castello, dalla “Chiancata” o “Malfitania” accanto a San Nicolò Inferiore fino a comprendere tutta la zona attorno a San Michele e San Giuseppe, fino alla chiesa della Catena (che era rivolta al contrario) o “Porta d’Anselmo”. Per ulteriori informazioni e notizie consiglio di leggere un mio articolo scritto nel 2019 per “ragusanews.com” dal titolo: ” La Giudecca di Modica” e dalla quale risulta che era un quartiere “aperto” visto che nella zona insistevano pure diverse chiese tra le quali “San Giorgio”. A Cartellone invece era ubicato con certezza:
” Lo zimbiterj de li judei”. E a proposito della strage del 1474, vorrei ricordare che gli orti “ro ciummu”, sotto il Duomo di S. Giorgio, nella cartina redatta dall’ing. Toscano(1939) sono segnati come gli “Orti della Ciurma” tutto un altro significato simbolico.
Giovanni, oggi riscrivere la storia è compito degli intellettuali contemporanei.
Quindi è del tutto normale che filosofi diventano “project manager” , laureati in lettere che si trasformano in analisti di dati storici che abbandonano la ricerca per inseguire impieghi più “redditizi”.
La società liquida ha sostituito la riflessione critica con l’efficienza, il pensiero complesso con la logica del profitto immediato.
Ho appena rivisto il filmato postato dalla prof.sa Siriana Giannone Malavita per la “Giornata della memoria” svoltasi al teatro Garibaldi, con l’intervento dell’attore e regista Gianni Battaglia e la partecipazione degli alunni di alcune scuole medie sui deportati nei campi di concentramento e in particolare sugli IMI (Internati Militari Italiani) e come previsto anche con qualche “effetto teatrale” a sorpresa, si è percepito il fremito di commozione che per qualche momento si sarà vissuto nel teatro. Complimenti a tutti.