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Coraggio Comiso. “Aeroporto e battute infelici, chi di competenza intervenga”

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“Stentavo a credere a quello che ho letto sui social e cioè che l’amministratore delegato di AeroItalia, Gaetano Intrieri, in risposta a un cittadino che chiedeva lumi, ha sottolineato di non vedere l’ora di andare via da Comiso perché tanto, adesso, sarebbe arrivata Ryanair. Un atteggiamento sprezzante che la dice lunga sul trattamento riservato allo scalo Pio La Torre e che non può certo passare inosservato da parte della società di gestione, la Sac”. Lo dice il consigliere comunale di Coraggio Comiso, Salvo Liuzzo, che sottolinea come, unitamente alla vicenda di Easy Jet, che ha annunciato di volere abbandonare Comiso, sia necessario fare il prima possibile chiarezza sullo stato di salute dello scalo casmeneo. “E’ arrivato il momento – sottolinea Liuzzo – che la società di gestione assuma una netta posizione sulla vicenda a partire dal comportamento di questi partner che non fanno altro, con le suddette osservazioni, con tali valutazioni, che depotenziare l’immagine dell’aeroporto di Comiso, mortificandone la credibilità. Chi vuole venire in Sicilia è sicuramente orientato a fare base su Catania perché così non perde i biglietti, cosa che, invece, mi pare di capire non stia accadendo con altre compagnie operanti nella nostra realtà che non solo creano disservizi, ma i cui dirigenti si permettono il lusso di fare battute infelici che non servono altro se non ad acuire la tensione, a creare preoccupazione nei passeggeri. E’ chiaro che così non può andare avanti e che occorra, piuttosto, trovare delle soluzioni specifiche”. “Se qualcuno – conclude Liuzzo – pensa di scherzare con l’aeroporto di Comiso, giocando al “piccolo manager”, allora non ha capito che abbiamo realizzato questa infrastruttura con fatiche a dir poco enormi. E se pensano di mortificare quell’impegno, allora vuol dire che stanno percorrendo un terreno molto scivoloso. Ribadisco che questo atteggiamento di sufficienza da parte di certe compagnie deve essere segnalato, secondo me, all’Enac. La società di gestione, ma anche il Comune, devono farsi valere nelle sedi opportune. Non se ne può più”.

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