Il presidente colombiano Gustavo Petro ha ricevuto una nuova battuta d’arresto al Congresso, dopo che la sessione plenaria del Senato ha affondato la riforma politica promossa dal suo governo per il mancato raggiungimento del quorum. L’iniziativa doveva essere discussa, per la quarta volta al Senato, quando i rappresentanti di Radical Change e del Centro Democratico hanno lasciato l’aula. La proposta è stata quindi accantonata per il mancato raggiungimento del quorum prima del 16 dicembre. Il disegno di legge avrebbe dovuto ancora passare altri quattro dibattiti prima di diventare legge. In questo senso, il risultato di lunedì è stato fondamentale a far slittare il nuovo tentativo al prossimo febbraio 2025. Dopo essere stata approvata dalla Camera dei Rappresentanti, la riforma politica era arrivata al Senato incentrata su tre punti chiave. Il primo di questi era stato il finanziamento statale al 100% delle campagne politiche. Il secondo cercava di modificare l’elezione del Consiglio elettorale nazionale, mentre il terzo cercava di modulare le regole per concedere o rimuovere lo status giuridico dai partiti. Il ministro dell’Interno, Juan Fernando Cristo, ha espresso la sua delusione per le continue débaclé che il governo sta subendo. Nonostante la chiusura delle sessioni ordinarie, il Congresso colombiano si riunirà fino a giovedì in sessioni straordinarie per discutere la riforma sanitaria giunta al secondo dibattito. Il progetto anche in questo caso è bloccato da una valanga di ostacoli.