Il Partito Democratico di Ragusa denuncia l’aumento delle tariffe relative allo svuotamento delle fosse biologiche, previsto nel prossimo bilancio comunale. Questa decisione rappresenta un duro colpo per le famiglie che risiedono nelle zone periferiche della città, già fortemente penalizzate dalla mancanza di una rete fognaria adeguata.
“Nonostante le promesse elettorali e le reiterate richieste dei cittadini – dichiara il capogruppo in Consiglio comunale Peppe Calabrese – l’Amministrazione ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di risolvere un problema annoso e di vitale importanza. Anziché investire in infrastrutture e servizi essenziali, si preferisce gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini che vivono nelle contrade. Ciò accade nonostante l’assessore Iacono si vanti a ogni piè sospinto di non aver aumentato la pressione fiscale sui cittadini ragusani. Questo aumento, invece, ci sarà e forse l’assessore sperava rimanesse nascosto. In particolare, per quanto concerne la tariffa di espurgo pozzi neri, precedentemente era previsto un costo di € 80 per il primo svuotamento e la metà per i successivi nel corso dell’anno. La tariffa standard viene aumentata del 10%, ma quella ridotta adesso viene eliminata per gli svuotamenti successivi al primo. Quindi l’aumento, in realtà, è del 120% sulle operazioni periodiche. Si tratta di un provvedimento che colpisce duramente le famiglie già sofferenti per la congiuntura economica in corso, costringendole a sobbarcarsi costi insostenibili per un servizio di base, un incentivo a realizzare fosse biologiche inquinanti, cioè a perdere. Fino a oggi, con 200 euro è possibile effettuare fino dai quattro ai cinque espurghi, mentre per il 2025 se ne potranno fare la metà”.
“Il Partito Democratico di Ragusa – continua Calabrese – ribadisce la necessità di investire immediatamente nella realizzazione della rete fognaria nelle contrade; congelare le tariffe per lo svuotamento dei pozzi neri e ripristinare la tariffa ridotta; rendere trasparenti i criteri utilizzati per la definizione delle tariffe e coinvolgere i cittadini in un confronto costruttivo”.
“Non ci arrenderemo – conclude – e la gestione da parte di Iblea Acque della materia non può essere ancora un alibi per consentire all’amministrazione Cassì di non occuparsi del miglioramento delle condizioni di vita per i cittadini nelle contrade”.