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Territorio Ragusa. Deludenti i risultati dell’azione politico-amministrativa

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La segreteria allargata di Territorio Ragusa si è riunita per un’analisi della situazione politico amministrativa della Città.

Non possiamo accettare una rappresentazione della città di Ragusa superficiale, dove tutto brilla in maniera effimera, come le luci di Natale installate nel periodo dei defunti. La verità è che i risultati dell’azione amministrativa della giunta Cassì sono deludenti a tutti i livelli.

Gli ultimi avvenimenti in consiglio comunale non hanno fatto altro che confermare le tensioni interne che hanno limitato l’azione del sindaco sin dal suo insediamento. Con il passaggio di ben tre consiglieri al gruppo misto la maggioranza in aula si fa sempre più risicata. Ma questo non è l’unica limitazione al governo della città. Alcuni assessori sono totalmente assenti e importanti settori comunali sono affidati a “esperti” nominati dal sindaco che non hanno mai relazionato sulle attività svolte e, soprattutto, che non hanno mai raggiunto alcun obiettivo misurabile.

Uscendo fuori dal palazzo, la situazione è totalmente fuori controllo. Iniziamo con il problema della sicurezza in centro storico. Cittadini, commercianti, associazioni denunciano il peggioramento di questo fenomeno ma, piuttosto che ammettere il grave problema e attivarsi per agire in più direzioni, l’assessore continua a sottovalutare la situazione. Possiamo solo constatare che, purtroppo, l’incompetenza e l’arroganza spesso vanno a braccetto.

Se sul centro storico nulla si sta facendo, proviamo ad analizzare l’attività amministrativa ma anche in questa direzione troviamo solo attendismo e gravi stalli. Non sapeva questa giunta che il bando per l’igiene urbana fosse in scadenza? Eppure il sindaco è al secondo mandato e in campagna elettorale ha ripetuto fino all’ultimo giorno che la continuità amministrativa avrebbe garantito massima efficienza all’ente comunale. Cosa ha impedito allora di essere pronti alla scadenza con un nuovo bando? Cosa ha portato alla proroga? Ed ancora, nonostante i ritardi acclarati, ancora oggi a bando già scaduto non si conosce come questa amministrazione intende procedere. Nessuna reale concertazione con la città, se non un fugace incontro a ridosso della proroga concessa, nessun confronto in Aula con i consiglieri eletti dalla cittadinanza, nessuno studio sulle criticità riscontrate e sulle conseguenti azioni da mettere in campo nel nuovo bando. E’ questa la continuità amministrativa? Non ritiene il sindaco che la raccolta dei rifiuti sia una delle priorità per Ragusa?

Si dirà, visto che Cassì ha ceduto la delega all’ambiente ma ha trattenuto a sé quelle a cultura, turismo ed eventi, si sta concentrando particolarmente su questi settori con una programmazione di rilancio comunale. Ed invece che cosa è stato prodotto in questi diciotto mesi? La risposta è quanto meno disarmante. Il Comune ha pubblicato un bando per affidare il principale bene turistico e culturale dei cittadini ragusani ad un privato. Scelta che definiamo ‘veramente singolare’, anche alla luce degli importanti lavori di riqualificazione pagati negli anni scorsi con soldi pubblici. Proprio adesso, quando questi interventi potrebbero dare i frutti e rendere il Castello un grande attrattore turistico culturale pubblico, l’amministrazione chiama i privati a capitalizzare gli introiti. Non vogliamo certo credere alle dicerie di accordi finalizzati all’assunzione di soggetti vicini all’amministrazione ma rimaniamo stupefatti da questa scelta. E soprattutto non siamo d’accordo a impegnare la città per un periodo di 10 anni, di gran lunga superiore alla fine del mandato del sindaco.

Quindi, disastro per il centro storico, disastro per uno dei principali servizi rivolti alla città, disastro per la gestione del patrimonio pubblico. Guardiamo ancora oltre e vediamo la questione Iblea Acque. Al netto delle polemiche in ordine al reclutamento del personale, rispetto alle quali attendiamo le determinazioni degli enti competenti, ci preme rappresentare i continui disagi riscontrati dalla cittadinanza: carenze di forniture, lungaggini nella risoluzione dei guasti nelle reti idriche, spreco di risorse idriche. Disagi anche sul piano amministrativo nella gestione delle fatturazioni, errori etc. Il Comune non può declinare ogni responsabilità: deve vigilare sul servizio ma soprattutto deve dire ai cittadini quali sono i programmi a lungo termine per la risoluzione definitiva delle problematiche idriche: nuovi pozzi, nuovi collegamenti, nuovi investimenti sul potenziamento delle reti idriche esistenti, investimenti sul recupero delle acque reflue. Dov’è finita la tanto decantata capacità di intercettare i fondi PNRR, possibile che sappiamo farlo solo sulla vallata Santa Domenica, sul foro Boario e sulla villa Moltisanti? E sulle cose importanti? Non a caso abbiamo nominato i grandi progetti finanziati a valere sui fondi PNRR, che fine hanno fatto? Stiamo rispettando la tempistica progettuale prevista? Parlando ancora di tempi, l’attesa relativa alle procedure di approvazione del PRG è particolarmente lunga e sta penalizzando non poco il settore edile. Che cosa sta rallentando questo iter?

La città merita queste risposte e non una comunicazione di palazzo rivolta alle sole cose effimere: addobbi natalizi nel periodo dei defunti, graduatorie sulla qualità della vita, feste e convegni.

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