Uno studio pubblicato dalla Rete dell’Osservatorio sulla Sicurezza, rivela l’impatto del presunto razzismo sulle azioni condotte della polizia brasiliana. Secondo la ricerca, quasi il 90 per cento delle 4.025 persone uccise dagli agenti di polizia nel 2023 erano di colore (2782 su 3169, ovvero, l’ 87 per cento). Questo schema si ripete nei diversi stati analizzati, con percentuali di vittime nere che vanno dal 66,3% di San Paolo al 95,7% di Pernambuco.
Lo stato di Bahia è in cima a questa statistica 2023, con 1.702 morti, il secondo numero più alto registrato dal 2019 tra gli stati monitorati. Seguono Rio de Janeiro (871), Pará (530) e São Paulo (510).
Lo studio evidenzia anche che i giovani, soprattutto tra i 18 e i 29 anni, sarebbero le maggiori vittime dell’azione poliziesca. Nel Ceará, questo gruppo rappresenta il 69,4% di tutti i decessi. Ancora più preoccupante sarebbe il fatto che delle 243 vittime avrebbero interessato bambini e adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni.
Tuttavia, in alcuni stati, come Amazonas, Maranhão, Piauí e Rio de Janeiro, si è verificata una riduzione del numero di omicidi da parte della polizia rispetto al 2022. Al contrario a Baja e Pernambuco ci sono stati aumenti significativi, rispettivamente del 16,1% e del 28,6%.
I dati rivelati dall’Osservatorio Seguranca, evidenziano un modello allarmante di violenza letale da parte delle Forze dell’ordine brasiliane, che ricadrebbe in modo sproporzionato sulla popolazione di colore brasiliana. Gli esperti sottolineano che questo fenomeno sarebbe il riflesso di un razzismo strutturale profondamente radicato nelle istituzioni di pubblica sicurezza del paese.