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Ex Province in Sicilia. La sentenza 172, una vittoria della democrazia

Tempo di lettura: 2 minuti

La sentenza 172 della Corte Costituzionale Italiana rappresenta un importante passo nella lotta per garantire la democrazia e il buon funzionamento delle istituzioni locali, in questo caso specifico riguardante la Regione Siciliana. La decisione della Corte di dichiarare incostituzionale la legge regionale 6 del 2023, che ha ulteriormente rinviato le elezioni degli organi dei Liberi Consorzi Comunali e dei Consigli Metropolitani, si fonda su una serie di principi fondamentali sanciti dalla Costituzione Italiana, in particolare gli articoli 5 e 114, che tutelano il decentramento e l’autonomia degli enti locali.
La questione di legittimità costituzionale è emersa a seguito del lungo periodo di proroghe e gestioni commissariali che durano dal 2015. Questo ha portato ad una situazione di stallo politico e amministrativo, in cui le elezioni sono state rinviate ben diciassette volte. Tali ritardi non solo compromettono l’efficienza amministrativa, ma minano anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali, creando un vuoto di rappresentanza e una disconnessione tra le amministrazioni e la popolazione. La Corte ha giustamente richiamato l’attenzione sulla necessità di evitare ulteriori rinvii, sottolineando l’urgenza di ripristinare un sistema elettorale funzionante e rappresentativo.

La pronuncia della Corte costituzionale non si limita a contestare la legittimità formale della legge regionale, ma rappresenta anche un richiamo ad una responsabilità politica e istituzionale. La Regione Siciliana è stata invitata a porre rimedio a questa situazione di emergenza democratica, riconoscendo l’importanza di avere enti di area vasta funzionanti e democraticamente eletti. La gestione commissariale, pur necessaria in situazioni di crisi, non può divenire la norma, poiché essa è intrinsecamente contraria alla natura degli enti locali, che devono essere governati da rappresentanti scelti dai cittadini.

La sentenza della Corte Costituzionale, insomma,  non solo segna un’importante vittoria per la democrazia in Sicilia, ma offre anche un’opportunità per riflettere su come le istituzioni locali debbano essere gestite e rappresentate. È fondamentale che si restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti e che si favorisca una rinnovata fiducia nelle istituzioni. La Corte ha dimostrato di essere un baluardo della Costituzione, ricordando a tutti gli attori coinvolti che la democrazia e il rispetto delle norme fondamentali non possono essere trascurati o rinviati.

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7 commenti su “Ex Province in Sicilia. La sentenza 172, una vittoria della democrazia”

  1. La dimostrazione della totale incompetenza del governo regionale della Sicilia. Se non incompetenza, mala fede, e non so quale delle due sia la più grave!

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  2. aldo.giovanniegiacomo

    Ora è tutto chiaro, Gnaziu per tenersi buono l’ubbidiente amico Giorgio Linguanti gli aveva promesso che sarebbe stato lui il Presidentissimo…..ah ah ah ma chista malafiura. Ora però dobbiamo giocare a carte scoperte picchi a Lorefici u sistimammu, a Maria a sistimammu, a Belluardo u sistimammu, ca oltre a fare u Vici Sinnicu e rapporta il tutto a segreteria si fa magari i c…..i suoi all’UFFICIO TECNICO urbanistica ormai allo sfascio. Chi ci faciemu fari a GIORGIO il buono!!!!!!! aspetta ora ti facciamo dare un altro incarico e ti facciamo prendere un centinaio di Euro, così sistemiamo tutto. Tantu a Proivincia Gnaziu avi o segretario BELLA; SALUTI alle prossime elezioni a Muorica ca mi pari ca i cosi vannu tanticcia tinti. Arrivederci

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  3. Antonino Frasca Caccia

    A questo punto, visto l’ottimo risultato e apprezzamento dei cittadini di Iblea Acque, qualcuno, per sistemare alcuni amici, potrebbe far nascere Sicula Acque.

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  4. Tonino Spinello

    “La Corte ha dimostrato di essere un baluardo della Costituzione, ricordando a tutti gli attori coinvolti che la democrazia e il rispetto delle norme fondamentali non possono essere trascurati o rinviati”.
    Sicuramente l’autore dell’articolo ha dimenticato quanto la magistratura abbia avuto rispetto per questa costituzione che tutti usano a proprio uso e consumo. La magistratura ad esempio non mi è sembrata un baluardo quando il referendum sull’acqua o sugli ogm vinto dal popolo è stato disatteso, come non è stato un baluardo quando nel periodo pandemico ha permesso democraticamente abusi e soprusi sui cittadini. Ora questa pseudo magistratura ci vuole dare lezioni di democrazia perchè pseudo politici non sono in grado di indire elezioni democratiche per eleggere un pseudo Presidente di Provincia.
    La pseudo magistratura richiama la pseudo politica alle responsabilità istituzionali quando nel loro interno hanno molti problemi politici da risolvere. Sono bravi a condannare e perseguitare i ladri di galline ma prestano il fianco ai ladri di salute e ai ladri dei diritti “costituzionali!
    Quando la pseudo magistratura si dimostra ambigua, come anche la pseudo politica, diventano tutti inaffidabili e poco credibili.

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  5. Sig. Spinello, non concordo sulla sua pseudo analisi! Non si può fare di tutta l’erba un fascio.

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  6. Tonino Spinello

    Piero, quando il fascio d’erba non è legato bene va a finire che si disperde man mano che cammini.
    Le risulta che qualcuno leghi bene questo fascio e lo porta a destinazione? Ma se il fascio è fatto con tre fili d’erba, allora la mia esposizione diventa pseudo analisi.

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