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Basket. Virtus Ragusa crolla nel secondo tempo contro Omegna

Tempo di lettura: 2 minuti

Virtus Ragusa-Paffoni Omegna 69-84

Virtus Ragusa: Erkmaa 2, Piscetta 2, Bertocco 11, Simon 14, Gloria 11, Tumino ne, Guccione ne, Vavoli 14, Cascone ne, Gaetano7, Mirabella ne, Kosic 6. All.: Recupido

Paffoni Omegna: Mazzantini, Bellarosa ne, Paolin 14, Maruca, Ferraro 10, Corgnati 12, Balanzoni 14, Stepanovic 20, Tambwe, Misters 14. All.: Eliantonio

Arbitri: Di Luzio di Cernusco sul Naviglio (Mi) e Fusari di San Martino Siccomario (Pv)

Parziali:20-12; 45-33; 56-62.

Note. Tiri da due: Ragusa 21/43, Omegna 21/41; Tiri da tre: Ragusa 8/24, Omegna 9/27; Tiri liberi: Ragusa 3/4, Omegna 15/19; Rimbalzi: Ragusa 46, Omegna 34. Usciti per cinque falli: Gaetano (R)

RAGUSA. La Virtus gioca il miglior primo tempo della stagione, in cui tocca i 17 punti di vantaggio, ma il secondo è da incubo e, da solo, basta a sancire la sesta sconfitta in sette gare dall’inizio del campionato. Al PalaPadua vince Omegna dopo un inseguimento che si concretizza a metà del terzo quarto, quando Ragusa ha già perso le redini del controllo e la Paffoni, con la costanza dell’attacco (sei giocatori in doppia cifra, il migliore è Stepanovic) non si volta più indietro. A Ragusa non bastano i 14 punti di Vavoli e di Simon.

La Virtus comincia con tre palle nei primi tre possessi, ma Bertocco trova i primi punti con la penetrazione in mezzo all’area. Omegna è una squadra prestante, capace di alternare due lunghi come Stepanovic e Balanzoni, o di schierarli insieme. Vavoli e Gaetano faticano ad avvicinarsi al ferro, ma Simon apre la scatola dal perimetro e Bertocco lo imita: 9-6 Virtus. La prima parte del quarto è molto equilibrata, l’ingresso in campo di Kosic (subito una tripla per lo sloveno, al debutto casalingo contro la sua ex squadra) dà maggiore imprevedibilità all’attacco e coincide con un parziale di 11-1 chiuso da Gloria e Vavoli. Al 10’ il vantaggio di Ragusa sfiora la doppia cifra: 20-12.I primi canestri del secondo quarto portano la firma di Gloria. La Virtus esegue bene in attacco – Kosic segna anche un’altra tripla – e trova nuova linfa dai lunghi, approfittando del riposo concesso a Stepanovic da coach Eliantonio. Gaetano realizza il +15, spadroneggiando a rimbalzo d’attacco. Il massimo vantaggioarriva con una correzione di Piscetta: 42-25 al 19’. Nell’ultimo minuto la Paffoni rosicchia la prima parte dello svantaggio con una tripla di Paolin (più fallo della difesa) e Ferraro. In mezzo la tripla di Simon che permette comunque a Ragusa di rientrare negli spogliatoi sopra di 12.

Si torna in campo. Dopo un promettente canestro di Vavoli, la Virtus si blocca in attacco e molla in difesa, concedendo a Omegna di dimezzare immediatamente lo svantaggio: 47-41 e timeout Recupido dopo un 2’08”. Il parziale diventa pesante (2-12) e Vavoli da solo non basta a reggere il colpo. La tripla di Misters dall’angolo ribalta la partita (49-50) e non siamo ancora alla metà del tempo. La Virtus spreca un attacco dopo l’altro, la Paffoni tocca addirittura il +9 con le accelerazioni di Paolini, Vavoli trova un guizzo e consente a Ragusa di rimanere in scia, anche se il terzo parziale è inquietante nelle proporzioni (11-29).La Virtus precipita fino al -15, poi prova a togliersi qualche scoria di dosso grazie all’energia di Simon, che con un paio di conclusioni dal perimetro ridà un senso alla partita. Il quinto fallo di Gaetano è figlio della scarsa reattività di squadra a rimbalzo, una tripla di Bertocco, però, scuote l’ambiente: 65-73 al 36’. Ma è un’illusione: seguiranno altri errori e altre palle perse (18 alla fine), mentre Omegna è cinica e non stacca più le mani dal volante: la tripla decisiva porta la firma di Ferraro a 100 secondi dalla fine.

“Nei primi due quarti abbiamo giocato a un ottimo livello sui due lati del campo – dice alla fine coach Gianni Recupido – ma evidentemente non siamo stati pronti a livello mentale. L’impatto col terzo quarto è stato devastante e questo ha finito per compromettere tutto. Purtroppo siamo arrivati alla fine con un brutto atteggiamento, figlio della frustrazione e del fatto di aver sprecato un’altra occasione. Non avevamo più fiducia e questo mi lascia un po’ di rammarico. Per competere in questo campionato serve a ogni partita un extra sforzo e noi non sempre riusciamo a produrlo per tutto l’arco dei quaranta minuti”.

Ph credit: @Giovanni Cassarino

 

 

 

 

 

 

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