Il Tribunale del riesame di Ragusa ha parzialmente accolto il ricorso dei 5 indagati nei confronti dei quali era stato disposto dal Gip il sequestro preventivo dell’azienda e le quote societarie dell’impresa modicana operante nel settore della riparazione meccanica di autoveicoli, per un importo pari a 450.000 euro, oltre al profitto di oltre un milione ottenuto, secondo l’accusa, in modo illecito. I reati contestati sono bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.
L’attività eseguita dai militari del comando provinciale della guardia di finanza ha consentito di sottoporre a sequestro anche beni posseduti dagli indagati, tra cui 9 autoveicoli (di cui 2 di grossa cilindrata) e 8 orologi Rolex. Il Riesame ha ora disposto il dissequestro di 2 auto, della pensione del capo famiglia 80enne e della retribuzione della figlia. Sempre secondo l’accusa, sarebbe stato messo in atto un meccanismo fraudolento mediante il quale i 5 indagati, tutti modicani tra i 35 e gli 80 anni, tra cui 3 donne, marito e moglie, figlio, figlia e nuora, attraverso condotte illecite e distrattive, dopo aver accumulato debiti erariali per quasi 4 milioni di euro con una prima società, poi dichiarata fallita, avrebbero trasferito le attività ed i beni aziendali in una nuova impresa, formalmente intestata alla nuora del rappresentante legale della società fallita.