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Province: potrebbe slittare ancora la data per le elezioni. Forse si voterà in primavera

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Slitterà, quasi sicuramente ,la data per le votazioni nelle province regionali. Il centrodestra, infatti, ha deciso di accelerare sul ddl Province all’Ars, depositando il testo che punta a riformare gli enti intermedi fra Comuni e Regione Siciliana. Un ddl che, rispetto a quello boicottato in estate, torna ad un assetto vecchio stampo, ma con qualche innovazione. Ed ecco che dal vertice dei partiti di maggioranza, convocati ieri a Palazzo d’Orleans da Schifani con la partecipazione dei segretari regionali e capigruppo di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Mpa, Noi Moderati e Nuova Dc, esce la pazza idea di un nuovo rinvio a giugno del prossimo anno. Un rinvio per dare il tempo di farla, finalmente, questa riforma e andare non più ad elezioni di secondo livello ma ad elezioni dirette. Ma più che prendere tempo il rinvio dovrebbe passare da una legge bella e buona, pronta a bloccare le elezioni se non a fare immediatamente la riforma. Il termine per gli eventuali emendamenti è previsto entro lunedì alle ore 13, mentre martedì dalle 10 si procederà all’esame e al voto in commissione Affari Istituzionali presieduta da Ignazio Abbate. Dopodiché, il ddl andrà all’Ars. Visti i tempi assai risicati, sarà necessario votare l’atto entro la prima metà di novembre, ovvero prima del termine ultimo per avviare eventualmente la macchina burocratica delle elezioni di secondo livello. Dalle opposizioni però si annuncia già battaglia. E sulla maggioranza torna l’ombra del voto segreto. Ma cosa prevede il ddl Province? Intanto, viene garantita la presenza di genere nelle liste provinciali, prevedendo un limite minimo di 1/3 nel rapporto di candidati fra uomini e donne. Ridotto invece il numero di assessori e consiglieri provinciali rispetto al passato, rendendo la macchina amministrativa più fluida. Secondo quanto previsto dalla bozza di ddl, i liberi consorzi con meno di 500.000 abitanti (Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Enna, Trapani e Agrigento) saranno composti da 25 componenti, i quali saliranno a 30 se si supera il limite di popolazione previsto. Nella composizione delle giunte dei liberi consorzi, è previsto che “nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% “. Inoltre, chi ricoprirà la carica di assessore non potrà al contempo rimanere nel Consiglio dei Liberi Consorzi. Stesso discorso vale anche per le Città Metropolitane, dove peraltro si tornerà all’elezione diretta del presidente. In questi organi però è garantita la semplice “presenza di genere”, senza determinare soglie minime di rappresentanza obbligatoria. Con riguardo alle Città Metropolitane Messina avrà 35 consiglieri, mentre Palermo e Catania (che superano il milione di abitanti) ne avranno 40. Il numero di assessori previsti sarà pari ad un terzo del Consiglio Provinciale. La novità, circolata già ieri nei corridoi dell’Ars, è avvenuta fuori nel vertice di maggioranza voluto dal presidente Renato Schifani. Una traccia che già aveva dato il presidente nazionale della Dc Totò Cuffaro che, all’ultimo comitato regionale del partito, aveva auspicato un voto in primavera. La Sicilia – ha detto Cuffaro – può fare la riforma delle province e non deve temere i ricorsi. Occorre puntare su alcuni aspetti non solo dello Statuto autonomistico ma anche sui più recenti pareri della Corte Costituzionale (anche se non trasferiti in sentenza). Dubita, invece, della reale intensione politica.

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15 commenti su “Province: potrebbe slittare ancora la data per le elezioni. Forse si voterà in primavera”

  1. Rinasce un Ente cotto e stracotto, si era pensato di abolire le provincie e fare nascere i liberi consorzi senza vincoli, ma una aggregazione condivisa per un progetto di sviluppo, economico, culturale, turistico. Modica aveva tentato a far nascere il libero consorzio del Sud Est, aggravando, Noto, Pachino, Palazzolo, Porto Palo, Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo. Si sono fatte tantissime riunioni nei Comuni interessati al libero Consorzio (non imposto) ma la politica si è messa di traverso e non se ne fece nulla. In compenso a Modica abbiamo avuto tanti piagnistei, qualche politico fuori dal tempo, perché la separazione con Ragusa la si vedeva come isolamento, ora invece siamo uniti nelle divisioni, tribunale chiuso, Ospedale ridimensionato, come non sono state chiuse, INPS, Agenzia delle entrate, archivio storico, ecc. Rinascono le provincie, con i soliti problemi di sempre, qualche sindaco oltre a defucarsi al proprio Comune ha l’onere di gestire, strade, scuole,e dedicare meno tempo alle tante problematiche che ogni giorno di più aumentano per le scarse e sempre più delle risorse.

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    24 Ottobre 2024 – 15:16:54
    Politica
    Province: potrebbe slittare ancora la data per le elezioni. Forse si voterà in primavera
    Giovanni Calabrese
    Ottobre 24, 2024
    11:29
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    40
    Tempo di lettura: 2 minuti

    Slitta quasi sicuramente la data per le votazioni nelle province. Il centrodestra infatti, ha deciso di accelerare sul ddl Province all’Ars, depositando il testo che punta a riformare gli enti intermedi fra Comuni e Regione Siciliana. Un ddl che, rispetto a quello boicottato in estate, torna ad un assetto vecchio stampo, ma con qualche innovazione.Ed ecco che dal vertice dei partiti di maggioranza convocati ieri a Palazzo d’Orleans da Schifani con la partecipazione dei segretari regionali e capigruppo di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Mpa, Noi Moderati e Nuova Dc, esce la pazza idea di un nuovo rinvio a giugno del prossimo anno. Un rinvio per dare il tempo di farla, finalmente, questa riforma e andare non più ad elezioni di secondo livello ma ad elezioni dirette. Ma più che prendere tempo il rinvio dovrebbe passare da una legge bella e buona, pronta a bloccare le elezioni se non a fare immediatamente la riforma. Il termine per gli eventuali emendamenti è previsto entro lunedì alle ore 13, mentre martedì dalle 10 si procederà all’esame e al voto in commissione Affari Istituzionali presieduta da Ignazio Abbate. Dopodiché, il ddl andrà all’Ars. Visti i tempi assai risicati, sarà necessario votare l’atto entro la prima metà di novembre, ovvero prima del termine ultimo per avviare eventualmente la macchina burocratica delle elezioni di secondo livello. Dalle opposizioni però si annuncia già battaglia. E sulla maggioranza torna l’ombra del voto segreto. Ma cosa prevede il ddl Province? Intanto, viene garantita la presenza di genere nelle liste provinciali, prevedendo un limite minimo di 1/3 nel rapporto di candidati fra uomini e donne. Ridotto invece il numero di assessori e consiglieri provinciali rispetto al passato, rendendo la macchina amministrativa più fluida. Secondo quanto previsto dalla bozza di ddl, i liberi consorzi con meno di 500.000 abitanti (Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Enna, Trapani e Agrigento) saranno composti da 25 componenti, i quali saliranno a 30 se si supera il limite di popolazione previsto. Nella composizione delle giunte dei liberi consorzi, è previsto che “nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% “. Inoltre, chi ricoprirà la carica di assessore non potrà al contempo rimanere nel Consiglio dei Liberi Consorzi. Stesso discorso vale anche per le Città Metropolitane, dove peraltro si tornerà all’elezione diretta del presidente. In questi organi però è garantita la semplice “presenza di genere”, senza determinare soglie minime di rappresentanza obbligatoria. Con riguardo alle Città Metropolitane Messina avrà 35 consiglieri, mentre Palermo e Catania (che superano il milione di abitanti) ne avranno 40. Il numero di assessori previsti sarà pari ad un terzo del Consiglio Provinciale. La novità, circolata già ieri nei corridoi dell’Ars, è avvenuta fuori nel vertice di maggioranza voluto dal presidente Renato Schifani. Una traccia che già aveva dato il presidente nazionale della Dc Totò Cuffaro che, all’ultimo comitato regionale del partito, aveva auspicato un voto in primavera. La Sicilia – ha detto Cuffaro – può fare la riforma delle province e non deve temere i ricorsi. Occorre puntare su alcuni aspetti non solo dello Statuto autonomistico ma anche sui più recenti pareri della Corte Costituzionale (anche se non trasferiti in sentenza). Dubita, invece, della reale intensione politica.

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    Salvatore Rando
    24 Ottobre 2024 di 15:16
    Rinasce un Ente cotto e stracotto, si era pensato di abolire le provincie e fare nascere i liberi consorzi senza vincoli, ma una aggregazione condivisa per un progetto di sviluppo, economico, culturale, turistico. Modica aveva tentato a far nascere il libero consorzio del Sud Est, aggravando, Noto, Pachino, Palazzolo, Porto Palo, Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo. Si sono fatte tantissime riunioni nei Comuni interessati al libero Consorzio (non imposto) ma la politica si è messa di traverso e non se ne fece nulla. In compenso a Modica abbiamo avuto tanti piagnistei, qualche politico fuori dal tempo, perché la separazione con Ragusa la si vedeva come isolamento, ora invece siamo uniti nelle divisioni, tribunale chiuso, Ospedale ridimensionato, come non sono state chiuse, INPS, Agenzia delle entrate, archivio storico, ecc. Rinascono le provincie, con i soliti problemi di sempre, qualche sindaco oltre a defucarsi al proprio Comune ha l’onere di gestire, strade, scuole,e dedicare meno tempo alle tante problematiche che ogni giorno di più aumentano per le scarse e sempre più delle risorse.

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  3. Naturalmente prima di votare noi cittadini ignoranti aspetteremo i “consigli” degli “illuminati” per antonomasia di questo blog per chi votare, i vari pippi-anonimi-vincenzi-pietro-piero e Company (gregge) al seguito. Perché loro sono gli esperti e conoscitori di verità. Così evitiamo la rottura di (………..) di essere apostrofati. Naturalmente Inutile che vi dico di evitare i Contini, (grillini). Aspettiamo con ansia le loro illuminazioni. Mi raccomando non cambiate nickname però altrimenti “non” vi conosciamo. A chistu tiattru!😂

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  4. Beh @Gino non c’è che dire : lei è un emerito cretino e ignorante … ma la voglio redimere, visto che lei è il sapientone di questo blog, visto che lei è il tutto ed il contrario di tutto, perchè non ci da lei i “consigli” su chi votare? Se votare o meno? Lo sa perchè glielo chiediamo? Perchè leggendo i suoi sproloqui non si capisce bene se lei è carne o pesce, maschio o femmina, curtu o luoncu ma di sicuro lei è un grande ed eccellente cretino ed ignorante di cui questa Nazione potrebbe farne a meno!

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  5. Gino, nessuno le darà consigli, è talmente ignorante che sbaglierebbe anche a fare la croce nella scheda elettorale, su lasci perdere e non si sopravvaluti, sinni issi o tiattru ca naddivittiemu. Addiviettiti e arrirra!

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  6. Piero e pecora al seguito che si firma anonimo
    Vedo che la verità vi ha colpito nel segno. Quando la verità vi offende, passate agli insulti o alla menzogna. Ero definito cretino ignorante anche in tempo di Pandeminkia da voi “illuminati”. Senza “intelligenti” come voi i vostri padroni attori da circo a chi dovrebbero recitare?? Voi a differenza di un cretino come me siete indispensabili per questa nazione. Infatti una non l’avete azzeccata😂 e poi grazie a un ignorante è cretino come me ci fate figuroni. 😂😂
    anonimo di croce se ne intende, infatti la usa come firma😂😂😂 a chistu spassu!! Alla prossima. Ops ai prossimi insulti. Aspettiamo con ansia per sapere chi votare. Così evitiamo insulti. 😂

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  7. Gino, ci ha sempre detto che lei non ha mai votato e non vota mai, che sono tutti uguali e ora aspetta i consigli degli illuminati e mette smile. Potrei consigliare invece di chi votare di andare da un buon terapista, serio, le si aprirebbe il mondo del suo inconscio. Non voglio ringraziamenti, sarei contento di dare una mano a risolvere e avrebbe meno conflitti.

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  8. Giulio
    Io ho scritto che non ho mai votato?? Ma quando mai io avrei scritto questo?? TOTALMENTE FALSO!! Io ho sempre scritto che sono tutti uguali, uno peggio dell’ altro, e che quindi non seguo più nessuno. Se lei non capisce ciò che legge, è un problema suo. Quindi il terapista lo cerchi per se. Lasci perdere, “ca Nun ne cosa”. Ed è inutile che deride scrivendo scienziato…….lo scienziato era lei con gregge al seguito. Che eravate d’accordo con regole fantozziane, sieri, e Green pass del c……o!! Quelli come lei non potete deridere nessuno, perché non servite agli altri, e neanche a voi stessi!! Penso di essere stato chiaro. Quando la verità vi offende, passate alla menzogna e insulti. SIETE PENOSI. Torni nell’ ovile con le altre pecore come lei.

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  9. Giulio, si becchi anche lei questa sonora lezione, “a chistu tiatru!”
    L’importante è che si diverti, tanto non ha nulla da fare, solo che alle prossime elezioni Conte gli prometterà il rdc e lui lo voterà, ma se non lo accontenterà sono uno peggio dell’altro, questo già lo sappiamo, lo abbiamo imparato.
    Anche lei è un deridatore perchè lo chiama scienziato, se lui insulta scrivendo pecore, indottrinati e quant’altro è autoassolto, magari poi inviterà qualcuno a prendere il caffè… non si sa perché, con lui, manco fosse una bella ragazza.
    Sono buoni solo se fanno ciò che lui vuole, altrimenti nun su cosa.
    SI cerchi un terapista e così faremo una terapia di gruppo tutti quelli del gregge e lui è apposto.

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  10. Anonimo
    . Con gli insulti avete iniziato voi, io vi ho risposto. E poi che Siete pecore indottrinati è la verità. Quindi?? Se si allevano agnelli……..non cresceranno leoni, ma bensì pecore come lei. Continui a urlare ops belare daiiiii ……. Ma non cambierà i fatti!!! I fatti sono che Ve la prenderete sempre in quel posto, come in passato. L’unica cosa che vi rimane e la menzogna e l’insulto. (Ed è inutile che cambia nickname per appoggiare i suoi inutili commenti) 🙋🙋bye bye

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  11. Anonimo, vede lei è una pecora e non lo sapeva, poteva andarci al bar a farsi offrire quel benedetto caffè e così ora Gino lo avrebbe perdonato. Invece non cambia i fatti 🙋🙋bye bye

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  12. “Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l’ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l’ora sbagliata, persino chi è al corrente che solo il suo orologio segna l’ora giusta”. Citazione passata coerentemente adattabile al contesto di quello che fu definito covidddì.

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