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Basket. I due ultimi palleggi condannano la Virtus Ragusa a Piacenza

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IL TABELLINO

Bakery Piacenza-Virtus Ragusa 108-107 d.t.s.

Bakery Piacenza: Klanskis 11, Ndione ne, Perin ne, Morvillo, Longo 2, Zoccoletti 24, Trevisan ne, Blair 7, Molinari ne, Chiti 23, Lanzi 12, Taddeo 29. All.: Salvemini
Virtus Ragusa: Erkmaa 5, Piscetta, Bertocco 14, Simon27, Gloria 9, Tumino 2, Vavoli 13, Gaetano 17, Mirabellane, Kosic 20.

Arbitri: Melai di Calcinaia (Pistoia) e Giustarini di Grosseto

Parziali: 21-22; 43-45; 67-70; 95-95.

Note. Tiri da due: Piacenza 27/46, Ragusa 24/40; Tiri da tre: Piacenza 12/23, Ragusa 14/20; Tiri liberi: Piacenza18/24, Ragusa 17/24. Rimbalzi: Piacenza 24, Ragusa 34. Usciti per cinque falli: Klanskis (P), Vavoli e Kosic (R)

La Virtus Ragusa gioca una partita coraggiosa nonostante l’assenza di Ianelli, sfodera un ottimo Kosic e percentuali irreali da tre punti (14/20), ma non basta per conquistare la prima vittoria in trasferta. La sesta giornata della Serie B OldWild West sorride alla Bakery Piacenza, che si impone 108-107 su Ragusa dopo un tempo supplementare. E’ una sconfitta che brucia tantissimo per la Virtus, immeritata per l’andamento della partita. A fare tutta la differenza del mondo sono gli ultimi due possessi offensivi, conclusi con due palle perse. Il resto del match, almeno in attacco,rasenta la perfezione. Non bastano Simon (27 punti) e Kosic (20 in 18’ col 100% dal campo).

La Virtus comincia con disinvoltura nella metà campo offensiva: la tripla frontale di Vavoli e il canestro con fallo di Gloria valgono per due volte il +4. Piacenza resta in linea di galleggiamento con Zoccoletti, autore di un primo quarto immacolato (3/3 da due e 1/1 dall’arco) se non fosse per un errore dalla lunetta. Ottimo anche l’impatto di Kosic, che realizza un canestro alla sua prima azione in maglia Virtus, mentre in quella dopo mette in ritmo Bertocco per la tripla del 16-19 (all’8’). Ragusa conduce di uno allo scoccare del 10’, nonostante il bel canestro di Taddeo a fil di sirena. La partita è piacevole, Simon – super impegnato difensivamente – la rende elettrica con un paio di triple. L’ala di origini nigeriane chiuderà con 13 punti e 14 di valutazione all’intervallo lungo. La Virtus si trova perfettamente in attacco: lo scarico di Gaetano vale la tripla del + 4 di Erkmaa (31-35). Ma Piacenza è bravissima a non perdere la concentrazione e rimettere la testa avanti con Chiti. Regna l’equilibrio. Bertocco impatta a quota 41, ma stavolta è Tumino – appena entrato dalla panchina – a battezzare la seconda sirena segnando in penetrazione nel cuore della difesa avversaria. Al 20’, per la prima volta in stagione, la Virtus è avanti in trasferta: +2.

Ragusa azzecca quasi sempre le scelte in attacco. E’ ancora Simon a darle l’inerzia, con la tripla del +5 e una stoppata su Chiti. Bertocco, Gloria e Gaetano mettono il proprio mattoncino. Poi il margine comincia ad ampliarsi: la tripla di Kosic, sullo scarico di Gloria, riscrive il massimo vantaggio esterno: 52-60 al 27’. Lo sloveno avverte le giuste vibrazioni, fa trash talking dopo una penetrazione (vincente) da sinistra e si prende un tecnico. Il pubblico si mette in partita, la gara è bellissima. Blair accorcia il gap con la tripla del -1, Gaetano corregge l’appoggio di Gloria, Lanzi sbaglia l’ultimo tiro: 67-70 al 30’. La partita rischia di girare su pochissimi possessi, la Virtus affretta un po’ troppo le operazioni e si ritrova sotto per la tripla di Taddeo al 33’: 74-72. Simon risponde da campione, ma Recupidoferma tutto dopo il canestro di Klanskis e il nuovo vantaggio Bakery. Taddeo e Chiti sono on fire; la Virtus nonostante qualche errore d’esecuzione, resta agganciata con la tripla – la sesta – di un immenso Ugo Simon (84-82 al 36’). Entrambe le squadre entrano nel finale con percentuali clamorose, specie dall’arco, ma Piacenza conserva più lucidità, gioca due extrapossessi frutto di rimbalzi in attacco, e scappa sul +8 con Chiti. Kosic e Bertocco, però, sono glaciali: 5-0 di parziale e Ragusa torna a contatto (93-90 a 1’08” dalla fine). La difesa di Recupidoforza una palla persa, e nell’altra metà campo Kosic mette le quattro ruote motrici: canestro e fallo del 93 pari. Taddeo realizza a 15″ dalla fine, Simon pareggia ancora. Sull’ultimo possesso di Piacenza a Taddeo non riesce il miracolo: overtime.

Kosic segna la tripla del sorpasso in avvio di supplementari, Taddeo lo imita: 98-98. Lo sloveno è incandescente e manda a bersaglio un altro tiro da lontanissimo: +3 Ragusa. La partita non si schioda dall’equilibrio. Piacenza ha il pallone del sorpasso, Lanzi sbaglia e Gaetano a rimbalzo fa la cosa più importante della sua partita. Poi si procura due liberi e li manda a bersaglio: 104-107 con 51” sul cronometro. Kosic segue Vavoli in panchina con cinque falli. Recupido è costretto ad alzare il quintetto, Piacenza torna a -1 ma Erkmaa perde la maniglia. Taddeo realizza il nuovo sorpasso di Piacenza a 4 secondi e 6 decimi, alla Virtus rimane l’ultimo tiro, ma Bertocco commette infrazione di passi. Vince la Bakery.

Complimenti a Piacenza che ha fatto una gran partita – dice coach Gianni Recupido Per quanto ci riguardo la parola di oggi è peccato”. Peccato perché questi due punti non ce li possiamo riprendere più. Peccato perché una prova così positiva in attacco meritava che ogni canestro segnato fosse difeso con i denti. Peccato perché siamo andati fuori casa con un bell’atteggiamento ma non abbiamo saputo mettere la concentrazione e l’energia difensiva se non a tratti. Peccato perché si poteva pensare anche di arrivare alla fine con un margine migliore. L’unica giustificazione è che con Ianelli potevamo permetterci alcune scelte difensive che non sono adatte a Zan. Solo che in due giorni non abbiamo cambiato le cose. Speriamo, che lavorando per una settimana intera, si possa acquisire un po’ di sicurezza. Anche se il problema è stato molto evidente sull’uno contro uno, a tratti abbiamo difeso in maniera imbarazzante. Peccato perché se difendi meglio vinci. Se provi a fare a chi segna di più poi alla fine una palla può scappare, un fischio può condizionare, una rimessa può non funzionare. Se non si difende non si vince.

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