Il Tribunale del Riesame ha deciso di scarcerare uno dei quattro arrestati perchè accusati di estorsione in concorso e minacce. Si tratta di un 28enne modicano, difeso dall’avvocato Loredana Calabrese, che è tornato a piede libero. Gli arresti furono eseguiri a seguito di un’indagine che traeva origine dalla denuncia per estorsione di due giovani a fronte di un presunto debito di droga, che già aveva portato ad un arresto in flagranza di reato effettuato a Cava d’Aliga alla fine del mese di luglio, allorquando uno dei correi venne preso con i soldi in tasca, mille euro in contanti, sul lungomare della frazione rivierasca sciclitana dagli agenti in servizio di appostamento ed osservazione.
Dalla successive indagini e dall’audizione di altre persone informate sui fatti si risaliva al mandante della estorsione, un ragazzo 28enne residente a Modica, il quale, unitamente ad altre due persone (il materiale esattore arrestato a Cava d’Aliga ed altro uomo già ristretto ai domiciliari per spaccio di stupefacenti), minacciava di gravi ritorsioni le parti offese, costringendo in particolare il giovane sciclitano a versare la somma di mille euro, quale primo acconto, per un debito di droga derivante da un furto di stupefacenti a danno di pusher siracusani, dei quali gli odierni indagati si accreditavano come intermediari nella provincia iblea.
Le minacce, poste in essere sia via internet, sia di persona, con pressanti richieste illecite fatte alle parti interessate, attivavano un immediato sistema di monitoraggio delle vittime del reato al fine di intervenire tempestivamente ed evitare conseguenze nefaste, in considerazione dello spessore dei criminali coinvolti e del possibile uso di armi, di cui gli odierni facevano bella mostra sui profili social a riprova della loro pericolosità sociale e del timore incusso nelle vittime del reato.
In particolare, il maggiore artefice nonché mandante della estorsione, arrestato nei giorni scorsi in esecuzione di misura cautelare di custodia in carcere, nel mese di luglio effettuava indebite pressioni sui denuncianti e, all’atto della consegna dei soldi, pretendeva ed effettuava una video chiamata in cui l’esattore, poi bloccato dai poliziotti con la vittima, faceva vedere i soldi appena incassati e sequestrati dagli operanti successivamente. I giudici del Riesame hanno accolto la richiesta dell’avvocato Calabrese, decidendo per la remissione in libertà del 28enne.