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Caporalato a Marina di Acate. Denunciati due imprenditori

Tempo di lettura: 2 minuti

La Squadra Mobile, unitamente al personale del Commissariato di P.S. di Vittoria, nei giorni scorsi ha effettuato mirati controlli presso un’azienda agricola sita in territorio di Acate,  in  Contrada Macconi.

A seguito delle verifiche, due imprenditori agricoli di nazionalità tunisina sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per  intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e impiego di tre connazionali privi del regolare permesso di soggiorno.

In particolare, l’ispezione effettuata in loco dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Vittoria ha permesso di accertare la presenza di 6 operai tutti di nazionalità tunisina intenti nella raccolta degli ortaggi, sprovvisti dei dispositivi di protezione individuale previsti dalla normativa antinfortunistica, nello specifico non muniti di guanti protettivi e scarpe antinfortunistica.

Il proseguo del controllo ha permesso altresì di constatare che, distante circa 50 metri dall’azienda agricola, era presente una struttura adibita ad alloggio per gli operai obsoleta e fatiscente che versava in condizioni igienico sanitari precarie.

Pertanto, per tali anomalie riscontrate, è intervenuto sul posto personale preposto del “Servizio di igiene degli ambienti di vita” (S.I.A.V.)  e del “Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro” (S.PRE.S.A.L.) dell’A.S.P. 7 di Ragusa.

A seguito della tempestiva ed immediata attività di indagine condotta dagli investigatori, supportata dalle dichiarazioni testimoniali rese dagli stessi lavoratori stranieri presso gli uffici della Squadra Mobile i due datori di lavoro di nazionalità tunisina sono stati denunciatiall’Autorità Giudiziaria per i reati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e impiego di cittadini stranieri privi del regolare permesso di soggiorno, essendo  state riscontrate dai poliziotti e dagli operatori del settore violazioni delle norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro e la concessione di strutture alloggiative degradanti.

I successivi accertamenti esperiti successivamente dall’Ufficio Immigrazione della Questura hanno consentito di accertare la posizione irregolare sul territorio nazionale di tre dei sei lavoratori stranieri intenti a lavorare all’interno della citata azienda agricola.

 

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