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L’odio di Sinwar, la determinazione di Netanyahu…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

Israele lotta per la propria sopravvivenza, lo fa da sempre. E’ l’unico stato al mondo a doversi difendere da nemici che non gli perdonano di esistere, per loro gli ebrei sono colpevoli sul piano genetico. La carneficina del 7 ottobre, spaventosa solo meno della Shoah, è servita a ricompattare il mondo islamico attorno a un obiettivo, che non è la costruzione di uno stato palestinese, che nessun gruppo terrorista, a partire dal 1948 in avanti, ha mai detto di volere e che l’Iran non contempla affatto tra i suoi piani, bensì la cancellazione dello Stato ebraico. Siamo noi, ingenui occidentali ubriachi di diritti, è la consumata ipocrisia dei nostri governi, incapaci di pensare e agire, sono i bolsi rappresentanti del falso pacifismo, a far credere che uno stato palestinese accanto a uno stato ebraico sia possibile. Dell’islam non abbiamo capito niente, gli islamici di noi hanno capito tutto. Noi speriamo disperatamente di non vedere quello che sta accadendo contro di noi, ancora convinti di essere il centro del mondo, ma la storia di Yahia Sinwar ci smentisce sbattendoci in faccia il fallimento del pensiero occidentale. L’assassino più spietato del terrorismo palestinese, l’attuale capo di Hamas, colui che ha pianificato l’attacco del 7 ottobre, fornisce la chiave di lettura del mondo islamico. Non un intellettuale, non un esperto di geopolitica, certamente un uomo non comune, profondamente religioso, conoscitore del Corano, particolarmente intelligente, dominato da un’unica ossessione: uccidere tutti gli ebrei. Sinwar sa che neanche l’esercito più potente e attrezzato al mondo può mantenere un livello tanto elevato di difesa per tempi lunghi, sa che la forza, come deterrente assoluto contro il nemico, è insufficiente, sa che Iron dome non è impenetrabile, quando un sistema è saturo perde in efficienza, sa che Israele non è in grado di reggere un elevato profilo tecnologico quanto i suoi alleati siano in grado di aiutarlo e rispondere. Il 7 ottobre ha avuto il valore di un test, come un test è sottoporre Israele alla prova del lancio continuo dei missili di Hezbollah dal sud del Libano, che ha costretto 200mila israeliani alla migrazione interna dopo aver abbandonato le loro abitazioni in Galilea, cosa che non vogliamo vedere, mentre i rifornimenti di armi dall’Iran ai suoi proxy continuano. Per quanto tempo Israele potrà resistere?  Sinwar è abile a fare calcoli e previsioni, il suo istinto animale è infallibile nel riuscire a penetrare la natura della vittima e individuarne le debolezze. Saranno la forza dei suoi carnefici. Funziona così, nella vita. Il resto è narrazione o distorsione cognitiva. In Israele Sinwar è una conoscenza lunga 20 anni, il tempo della sua permanenza in un carcere israeliano dal 1989, con altri 924 feroci terroristi condannati all’ergastolo. Tra essi, Abed al Hadi Ganaim, che scaraventò un autobus israeliano da un dirupo uccidendo 16 persone, e sette tra i principali autori del pogrom di ottobre. Una lista di oltre 1000 criminali, che Israele accettò di liberare in cambio della restituzione di un solo israeliano, Gilad Shalit, un semplice caporale. Era il 18 ottobre 2011 e il macellaio di Khan Yunis, che aveva ucciso con le sue stesse mani 12 persone e durante la prigionia aveva mandato ad assassinare chi non gli piaceva o considerava un collaborazionista del sionismo, salutava i compagni di cella. Uno di essi riferì che Sinwar era sicuro di uscire, “Allah lo sa”, aveva detto, e aspettando quel giorno, si era immerso nello studio dell’ebraico, che ora parla correntemente, nella lettura accanita di libri e giornali israeliani, nell’informazione, giorno dopo giorno, degli sviluppi militari e politici del nemico. Sinwar ha studiato la società israeliana e i suoi punti deboli, per lui la coscienza ebraica è priva di misteri da quando, durante la prigionia, essendogli stato diagnosticato un tumore al cervello, fu operato da medici israeliani che gli salvarono la vita. Per la mentalità islamica sarebbe stato inimmaginabile salvare la vita a un prigioniero, per gli ebrei invece, la salvezza di una vita è la salvezza di tutta l’umanità. L’umiliazione di aver subito un intervento costoso pagato dalle tasse del suo nemico fu cancellata dall’entusiasmo di aver compreso la debolezza di Israele: l’impegno a onorare e salvare ogni vita. Un’idea inconcepibile in Medio oriente, così assurda come liberare 1000 assassini in cambio di un solo uomo. Israele riteneva che aver salvato la vita a un terrorista, per quanto crudele fosse, potesse ridurre l’intensità dell’odio nei suoi confronti. Sinwar si convinse che il metodo migliore per esaurire e strangolare Israele consistesse nella graduale escalation degli attacchi e ingannarlo, facendogli credere il contrario delle proprie intenzioni. Negoziò perfino permessi di lavoro israeliani per 18mila abitanti di Gaza, consentendo loro di spostarsi in Israele quotidianamente. Di questi, alcuni hanno disegnato le mappe dei kibbutzim assaliti il 7 ottobre dai terroristi di Hamas. Nel 2018, Sinwar disse: “Abbatteremo il confine e strapperemo i loro cuori”. Dal 7 ottobre, Netanyahu non ha cambiato idea su quello che Israele non può non fare se intende sopravvivere. Colpire il terrorismo, ovunque sia, con ogni mezzo, in modo graduale, fino ad arrivare al cuore.

 

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14 commenti su “L’odio di Sinwar, la determinazione di Netanyahu…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Gli islamici hanno capito tutto di noi occidentali, certamente, e noi siamo ubriachi di diritti che elargiamo a tutti con pochissima selezione, anche questo è vero.
    Signora Faletti, tutto questo è il prezzo della civiltà, certamente si potrebbe essere più selettivi e rigidi nei confronti di Islamici, Musulmani o altro, sarebbe la cosa più facile da fare e, ragionando “all’antica” la cosa anche più giusta da fare, far riemergere quell’antico motto biblico “occhio per occhio”, ma siamo sicuri che questo arretramento di civiltà sia la cosa giusta?
    Siamo sicuri che imbestialirsi sotto la bandiera di una giustizia terra terra, sia, non solo giusto ma, anche conveniente per l’occidente?
    Siamo sicuri che rispondere al vile attentato di Hamas dove 274 militari oltre a 859 civili uccisi dai miliziani, uccidendo 37.396 (alla data del 19 giugno 2024) fra militanti di Hamas, Palestinesi o altro, sia la scelta corretta?
    Siamo veramente sicuri che questa giustizia Spietata di Israele nei confronti di hamas… oops, hamas oramai è quasi scomparsa, anzi è rimasta la semenza che purtroppo germoglierà in futuro, siamo sicuri che questa giustizia Spietata nei confronti di mandanti Iraniani, Hazbolla, ecc. ecc. sia veramente la strada più conveniente per Israele?
    Non ho citazioni bibliche o esempi di cose analoghe mai successe da evidenziare, ma quello che osservo è una certezza… la popolazione complessiva di Israele si aggira poco meno di 10 milioni di persone, mentre le popolazioni ostili ad Israele si aggirano ad alcune centinaia di milioni, tutte con gradazioni di ostilità differenti ma sicuramente determinate.
    Il seme dell’odio creerà in futuro morti e distruzione, e non solo dentro lo stato di Israele, ma con attentati terroristici in tutto il mondo come abbiamo visto in passato, probabilmente con una violenza maggiore (la storia degli anni 70 e 80 si ripeterà purtroppo).
    E’ vero, come spesso ho sostenuto che Israele è sicuramente più forte rispetto ai “nemici”… ma, la legge dei numeri è inesorabile e sarà questione di tempo ma l’esito a me sembra scontato.
    Il tutto perché non è possibile fare due stati completamente indipendenti, perchè la politica estrema di Netaniau che è osteggiata anche dalla stessa popolazione israeliana, dalla comunità internazionale, dagli stessi Stat Uniti d’America (i quali nei prossimi anni saranno impegnati a difendersi dalla nuova potenza cinese e non avranno modo di finanziare Israele) un oltranzismo che di fatto determinerà l’autodistruzione di Israele nel tempo.
    Forse Israele ha sbagliato qualcosa e, in questo modo, a mio parere, rischia veramente la sopravvivenza.
    Spero vivamente di sbagliarmi e buona serata a tutti

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  2. 3000 feriti, 500 rimasti ciechi, compreso l’ambasciatore dell’Iran in Libano, 11 morti. Solo ieri.
    Oggi di nuovo esplosioni di cerca-persone, ricetrasmittenti e apparecchi radio, impianti solari domestici, rilevatori di presenze con impronta digitale: 300 feriti e 9 morti, secondo le prime stime. In Libano. E senza contare il massacro in corso a Gaza.

    Cos’è questo se non terrorismo vigliacco della peggior specie da parte di Israele, proprio a quasi un anno dal 7 ottobre?
    Il fatto che non si dice e che Netanyahu vuole mascherare il fallimento dell’obiettivo principale con questa operazione, come se fosse una sorta di vittoria.

    Diciamo anche qual’è il vero scopo di israele, quello di avere il pretesto di far scoppiare finalmente un grosso conflitto in medio Oriente e trascinare in guerra gli stati uniti contro il suo nemico principale, l’Iran.

    Diciamo inoltre che questo atto terroristico, perché altro non è, rende ulteriormente più difficile un cessate il fuoco, cosa che Netanyahu non vuole nemmeno, perché anche in questo caso equivarrebbe a dichiarare la sua sconfitta.

    Israele, se l’Iran non reagirà nemmeno stavolta in modo massiccio, dovrà cessare la sua ‘operazione’ sotto il peso e la vergogna della pressione internazionale già in forte aumento.

    E vergognoso ciò che sta accadendo, sotto il silenzio di tutti, per via di un arrogante, che si ritrova la maggior parte del suo paese contro, si stanno massacrando famiglie innocenti, senza nessun risultato è con un sanguinoso evidente fallimento. Qualcuno parlerebbe di sete di sangue, se fosse Putin a compiere ciò che vediamo a Gaza.
    Nulla può giustificare questo massacro, nessuna parola, nessun nome, nessun fatto storico.

    Infine: quali agganci ha Israele nell’industria, e di quale portata, per riuscire a manomettere apparecchi durante la catena di produzione? L’ex ministro degli esteri austriaco, chiede legittimamente ”quale possa essere a questo punto la sicurezza di qualsiasi dispositivo mobile, ciò che è successo in Libano ha dimostrato che Israele “ha un certo controllo sulla catena di approvvigionamento” perché è stato in grado di inserire esplosivi in ​​dispositivi forniti dall’estero.”

    Si ammetta la verità sullo stato delle cose, non si mischino le carte.

    Come dicevano in Schindler’s List? Chi salva una vita, salva il mondo intero.
    Decine di migliaia di morti, Gaza devastata, vittime a venire per gli effetti collaterali del conflitto, cosa provate (se) quando vedete le immagini ogni santo giorno?

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  3. Quanta gretta e meschina retorica.
    La causa palestinese è una tragedia prodotta da Hamas, Hezbollah e Huthi, tentacoli dell’Iran.
    I primi assassini dei palestinesi sono gli iraniani che vogliono estendere la loro egemonia in quell’area e fin quando c’è Israele sanno che questo non succederà.
    Gli Hezbollah non sono in guerra con Israele? Gli Hezbollah non lanciano quotidianamente missili di produzione iraniana sui civili?
    I cercapersone erano in possesso di poveri civili o militanti di Hezbollah?
    Uno era in uso dell’ambasciatore iraniano e questo dimostra, ancora una volta, che dietro alla destabilizzare del medio oriente c’è la mano dell’Iran.

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  4. @Vincenzo
    Erano trascorse alcune ore dai festeggiamenti per la nascita dello stato di Israele e gli eserciti arabi invasero il paese. Le Forze di Difesa israeliane erano scarsamente equipaggiate e contavano un numero irrisorio di uomini rispetto a quelli di cui disponevano gli assalitori. Israele vinse lo stesso. La quantità non sempre corrisponde alla qualità. Chi difende se stesso e la propria libertà è disposto a farlo con qualunque mezzo e contro chiunque. La resistenza ucraina ne è la dimostrazione. In Israele tre quarti della popolazione è costituita da ebrei israeliani, poco meno di un quarto da arabi israeliani e una esigua minoranza da altri gruppi. Il paese è una democrazia aperta e multiculturale, gli arabi occupano posizioni di rilievo, il paese è culturalmente, socialmente, tecnologicamente e scientificamente tra quelli più avanzati nel mondo. I suoi vicini non hanno mai accettato uno stato ebraico ai loro confini. I suoi vicini sono numerosi e prolifici, la demografia è l’unico loro vantaggio, il gap che li separa dall’odiato nemico è immenso, determinato anche da una religione fanatica e oppressiva di cui le giovani generazioni sono stanche. L’Iran, il mandante e finanziatore del terrorismo, si dibatte in una crisi economica senza fine, con una parte crescente di popolazione il cui livello di reddito è ai limiti della povertà. Le cose cambiano, lentamente nei regimi dittatoriali, ma cambiano. Hamas è fortemente indebolita. Non lo sarebbe se Israele avesse rinunciato a combattere. Hezbollah minaccia da tempo il nord di Israele con ondate successive e frequenti di missili. I caschi blu stanno rintanati nei bunker. Dovrebbero rappresentare una forza di deterrenza, rappresentano l’ignavia europea. Per anni le armi di Hezbollah sono passate sotto i loro occhi, hanno finto di non vedere. Israele deve sconfiggere Hezbollah. Il Mossad, coordinato con altri servizi segreti, si è rimesso all’opera. In Libano e Siria si stanno preoccupando. La legge dei numeri, per avere successo, deve essere sostenuta dall’intelligenza dei cervelli, dalla velocità di reazione e dall’audacia. Capisco che molti vorrebbero che Israele si fermasse, inclusa una parte di israeliani. Se lo facesse, tutto quello che ha fatto finora sarebbe inutile e darebbe ai suoi nemici l’illusione di poter vincere. La guerra non si combatte solo sul campo di battaglia, c’è anche una guerra psicologica da non sottovalutare. E’ assai improbabile che gli Usa abbandonino Israele. Lo osteggiano solo formalmente. La comunità internazionale? E’ dedita alle chiacchiere e non si è ancora accorta che la guerra è già iniziata e trovandocisi dentro sarebbe bene che prendesse qualche provvedimento, astenendosi, possibilmente, dall’invocare la “pace”.

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  5. Questo articolo è abominevole un’offesa per tutte le vittime a Gaza solamente dal 7 ottobre, senza contare da molto prima, hanno perso la vita più di 14.000 bambini e circa la metà non è ancora stata identificata. Un sacco di suoi colleghi giornalisti e un sacco di medici hanno lavorato in prima linea e perso la vita in condizioni pietose. È facile scrivere questi articoli comodamente seduti, senza dover scappare dalle bombe. Mi sembra un articolo sionista, non riempitivi la bocca utilizzando la parola Ebrei senza sapere che in Israele i sionisti neutralizzano(ammazzano) gli Ebrei che protestano contro questo genocidio.
    La inviterei da giornalista di andare in prima linea a documentare la morte del popolo palestinese. Questi articoli fine a se stessi e razzisti sicuramente non potranno mai risolvere un conflitto fuori dalla sua, nostra portata.
    #FREEPALESTINE #STOPGENOCIDIOINGAZA

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  6. @Rita Faletti
    quello che lei scrive è una indiscutibile realtà, aggiungerei che, potrei cinicamente dire che la guerra di Israele sia l’unica possibilità per chiudere il conto con quel passato, consapevole anche della enorme differenza fra le forze in campo, potrei anche accettare quel dominio psicologico che possa in qualche convincere i nemici di Israele a desistere, ma, contro il fanatismo e l’ottusità religiosa sarà mai possibile che si ristabilisca la pace, oppure perpetueremo un conflitto eterno?
    Questo è il dilemma che anche la comunità internazionale secondo me sta da sempre valutando.
    La comunità internazionale è probabilmente consapevole delle conseguenze che questa guerra procurerà in tantissime aree del mondo occidentale, e non vedo nessun ragionevole provvedimento che possa prendere date le circostanze. Non è buonismo o pacifismo a tutti i costi, ma fredda valutazione della realtà.
    Saluto e buona giornata a tutti

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  7. P.Enzo, lei chiama retorica il terrorismo e la strage di Gaza?
    Io direi che manca un bel po’ di buon senso e obiettività nella valutazione dei fatti.

    Un attacco terroristico, è un tipo di attacco che, per definizione, avviene in zone civili e coinvolge vittime civili, colpendo in modo pesante e senza preavviso, da remoto, seminando caos, mettendo a rischio la vita di chiunque, come quello che è successo negli ultimi due giorni e che voi state appoggiando come se non fosse nulla di grave.
    Questo è terrorismo.
    Certo, abituati a migliaia di tonnellate di bombe sui civili indifesi ed innocenti, ai vostri occhi quello che è avvenuto non è nulla di grave, passabile, giustificato. Questi sono i vostri valori morali ed etici.

    Ristabilendo altri punti chiave, per chi è a digiuno di storia o racconta versioni alternative a sostegno delle proprie tesi, hezbollah nasce nei primi anni ’80 come forza combattente paramilitare dei gruppi sciiti.

    Perché nasce? Fu la ovvia conseguenza difensiva all’INVASIONE israeliana in Libano, denominata ”Pace in Galilea”, nome azzeccato visti i massacri noti e riconosciuti di Sabra e Shatila.
    Poi diventerà un movimento politico che si presenterà regolarmente alle elezioni e che oggi detiene la maggioranza.

    Quindi, c’è sempre, come dimostrato in altri post, causa-effetto-conseguenza, ossia un punto storico dal quale partire, Israele non è di sicuro il povero paese vittima baluardo di libertà del mondo occidentale, ciò che succede l’ha creato lei stessa per le sue mire espansionistiche legate al messianismo, per la sua presunta superiorità rispetto ad altri popoli da soggiogare. Si parla sempre del Corano, si parli allo stesso modo del Talmud.
    Ma scotta l’argomento, a quanto pare, si scoperchierebbe una bella realtà che chiarirebbe molti aspetti che è meglio tenere sotto al tappeto.

    La storia non parte dal 7 ottobre, come non parte da febbraio 2022. Causa-effetto-conseguenza, insegnato alle elementari.

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  8. @ Vincenzo
    la comunità internazionale è di fronte a un dilemma: affrontare di petto la sfida lanciata alle democrazie occidentali da parte dell’islam radicale o lasciare che Israele si arrangi, per dirla in modo prosaico. E’ elementare che abbiano optato per la seconda alternativa, non avendo idea di come affrontare la minaccia fondamentalista se non fermando l’immigrazione, come ha recentemente deciso di fare Scholz, con notevole ritardo. Siamo arrivati dove era prevedibile arrivare: l’integrazione avviene se entrambe le parti la vogliono, ma perché la vogliano, è necessario che ognuna delle due rinunci a qualcosa. Finora mi pare che a rinunciare più che a qualcosa siamo stati solo noi. Come potremmo difendere, anche solo a parole, il diritto di Israele a difendersi se noi per primi ci siamo lasciati conquistare, lentamente e in maniera irreversibile? Sostenere che le culture siano tutte uguali è una corbelleria e i fatti lo dimostrano, ma è ciò che le sinistre progressiste hanno fatto credere per comodità e opportunismo politico. Ora ne paghiamo il prezzo. Prima o poi i nodi vengono al pettine. Se Israele cedesse, poi toccherebbe a noi. Nel Corano si predica l’eliminazione degli infedeli e loro ci credono, eccome se ci credono!

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  9. Quando sento di attentati in Europa da parte di Islamici di terza quarta generazione , penso a come ci siamo coltivati delle serpi in seno .
    Al Qaeda , l’Isis , hanno dimostrato quanto odio provano per noi i fanatici mussulmani islamici ,
    Un ‘odio alimentato da dittature che lo usano per indirizzare all ‘esterno l’aggressività dei loro popoli , popoli sottomessi da pratiche religiose che tolgono libertà, e sviluppo,
    Popoli che non ne possono più e al costo della vita scendono in piazza a protestare e spesso la rappresaglia dei regimi si abbatte su di loro con inaudita violenza,
    Questi regimi hanno creato Gaza , 2 milioni di palestinesi che vivono in 360 km quadrati di sabbia ,
    Vivono a Gaza perché non hanno bisogno di lavorare , vivono di sussidi che gestisce Hamas ,provenienti da stati Arabi ,ONU, e simpatizzanti da tutto il mondo ,
    Hamas sfrutta tutto questo armandosi, costruendo 500 km di tunnel ,facendo contrabbando, lanciando missili su Israele, preparando attentati, costruendo le lori basi sotto ospedali, scuole ,e altri edifici pubblici, in modo di farsi scudo con i civili.
    Questo è il mondo che tutti i simpatizzanti radicalizzati dei Palestinesi vogliono difendere , come possono convincersi per me è un mistero .
    Per vedere il male non ce bisogno di una laurea .
    Quando combatte Israele lo fa con un’avviso preventivo tramite volantini,o altoparlanti, mi domando come mai tutti questi bambini si trovano al Fronte e rimangono uccisi ???
    La cosa non vi fa nascere sospetti ???
    Israele non ha la possibilità di stare in pace come vorrebbe, si deve difendere continuamente dai suoi vicini tagliagole , e quando passano il segno deve distruggere le loro tane , usando il motto la miglior difesa è l’attacco .

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  10. Per par condicio, mettiamo alcune parti rilevanti del talmud, alla base della politica sionista prosperata successivamente alla nascita di Gesù, in netto contrasto con quella mosaica, punto fondamentale per commentare cosa sia Israele oggi.
    Non si faccia l’errore grossolano di pensare che il testo fondamentale per gli ebrei oggi sia l’Antico Testamento o la Torah (primi cinque libri con la legge mosaica).

    Il testo fondamentale che si segue per diventare devoti ebrei, e il Talmud, il libro con il più pesante alone di mistero, al contrario dei testi religiosi delle varie fedi che vengono normalmente spinti per essere conosciuti dal mondo, composto da due sezioni, Mishnah (la + vecchia), e Ghemarà.
    La prima copia venne stampata a Napoli nel 1492 (cosa successe in quel periodo?).

    Gli studiosi che approfondirono il testo nel diciassettesimo secolo, rilevarono subito la distinzione fondamentale fra ebrei e altri individui. Secondo il Talmud, il popolo eletto in quanto vige l’alleanza con Dio, e superiore a tutti gli altri, con diritto di dominio sugli altri popoli. Il peggio, è quello che viene propagato su Gesù e sui cristiani, con offese, maledizioni, insulti e bestemmie. Una vera e propria istigazione all’odio contro i cristiani, considerati idolatri, da evitare e da eliminare.

    Quando i contenuti del libro iniziarono ad essere di pubblico dominio, i rabbini in Polonia si riunirono e comunicarono quanto segue: ”Poiché abbiamo saputo, come tutti i figli d’Israele, che molti cristiani cercano d’approfondire la lingua nella quale i nostri libri sono scritti, vi intimiamo, sotto pena di incorrere nella scomunica maggiore di togliere dalle nuove edizioni della Mishnàh e dalla Ghemarà quanto si riferisce alle azioni di Gesù di Nazaret».

    Ecco il motivo per il quale nelle edizioni attuali, non si trova menzione di questo.
    Ma il Talmud, negli insegnamenti e nella versione originale, rimane il testo fondamentale del sionismo.
    E non si commetta l’ulteriore errore di pensare che Israele sia uno stato laico e non teocratico. Politica, rabbini e scritture sono alla base del sistema attuale.

    Serve per giustificare l’Islam? No, assolutamente. Serve per ristabilire i fatti e le intenzioni, e leggere la storia presente senza parzialità e ben sapendo che il tutto ha uno scopo simbolico e messianico dal loro punto di vista, come già documentato in altri post per voce di autorevoli ebrei del posto.

    Chissà se i cattolici che sostengono Israele l’avranno letto, o se leggendolo capiranno che Israele non ha nulla a che vedere con noi e le nostre radici, che non sono (come falsamente si legge di continuo), giudaico-cristiane. Tutto ciò in ottica non, come i soliti erroneamente diranno, antisemita, ma cattolica, quindi imparziale.

    Mons. Justinas B. Pranaitis, sacerdote cattolico, maestro di teologia e professore di lingua ebraica

    «Il Talmud smascherato»

    ”Molte persone interessate nella questione ebraica sono solite chiedere se ci sia o no qualcosa nel Talmud che non sia bello e sublime e completamente estraneo a qualsiasi espressione che possa sembrare odio verso i cristiani. La confusione di opinioni a questo riguardo è talmente grande che, a sentire coloro che trattano l’argomento con tanta apparente saggezza, si penserebbe che stessero parlando di una razza antica e lontana dai nostri tempi, e non del popolo di Israele che vive in mezzo a noi secondo un codice morale immutabile che continua anche oggi a regolare la loro vita religiosa e sociale. Stando così le cose, ho intrapreso il compito di dimostrare ciò che veramente insegna il Talmud a proposito dei cristiani, per potere in tal modo soddisfare i desideri di coloro che vogliono conoscere questa dottrina da fonti originali.

    A questo scopo, ho tradotto i più noti libri talmudici che fanno riferimento ai cristiani e ho disposto queste fonti in ordine tale da dare una chiara idea dell’immagine del cristiano che il Talmud presenta agli ebrei.”

    Consiglio di leggere soprattutto l’epilogo, può un cristiano considerare Israele suo alleato?

    http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/cristianesimo/Rev.%20I.B.%20Pranaitis,%20Il%20Talmud%20smascherato.%20Gli%20insegnamenti%20segreti%20dei%20rabbini%20sui%20cristiani.pdf

    ”Al gentile lettore: In questo lavoro, ho citato passi di pochissimi fra i libri talmudici che fanno riferimento ai cristiani. Per amore di brevità e per risparmiare il cuore sensibile del lettore, ne ho omesso molti altri che avrebbero potuto essere inclusi. Questi testi che ho citato, comunque, dovrebbero essere sufficienti per dimostrare quanto false siano le affermazioni degli ebrei quando sostengono che non c’è niente nel Talmud che insegni l’odio e l’inimicizia verso i cristiani. Se lo studio delle orribili bestemmie di questo libro dovesse risultare rivoltante per il lettore, che egli non me ne voglia. Non ho detto, all’inizio, che avrei narrato qualcosa di piacevole, ma solamento che avrei dimostrato ciò che veramente il Talmud insegna sui cristiani, e non credo che avrei potuto farlo in maniera più appropriata. Mi rendo conto, comunque, che, dato che la verità non piace a tutti, molti mi diverranno nemici per aver in tal modo testimoniato la verità. Ciò mi è stato ricordato sia dalle leggi del Talmud stesso che minaccia di morte i “traditori”, e ancor più, dagli avvertimenti di coloro che hanno avuto esperienza delle azioni che gli ebrei intraprendono contro coloro che rendono note cose a loro sfavorevoli. Hanno tutti predetto che perirò per mano degli ebrei. Cercando di dissuadermi dal continuare il mio lavoro, alcuni mi hanno pregato di ricordare la sorte del Professor Charini, che fu ucciso all’improvviso dopo aver incominciato a tradurre il Talmud in lingua vernacolare. Altri mi hanno ricordato la sorte del monaco Didacus di Vilna, un convertito dal giudaismo che fu crudelmente assassinato; altri mi hanno ricordato di coloro che erano stati perseguitati per aver rivelato segreti della religione ebraica. Altri ancora, mi hanno messo in guardia contro i pericoli in cui sarebbero incorsi i miei cari. “Wszak ciebie wydzi zabij”* mi si ripeteva centinaia di volte. Il libro che tu ora tieni in mano è la miglior prova che non ho dato retta agli avvertimenti dei miei amici. Ho considerato indegno di me stesso rimanere in silenzio solo per amore della mia sicurezza personale, mentre il conflitto imperversa fra i due campi dei “Semiti” e degli “Antisemiti,” entrambi dei quali sostengono di combattere per la verità, mentre io so che la verità completa non si trova in nessuno dei due campi. Ma qualsiasi cosa mi succeda a causa di ciò che ho fatto, sarò lieto di sopportarla. Sono disposto a offrire la mia vita
    CHE IO POSSA TESTIMONIARE LA VERITA’ (Gio. 18,37) I.B. Pranaitis

    È tristemente significativo ricordare che Padre Pranaitis trovò in effetti la morte come previsto per mano dei suoi nemici durante la rivoluzione bolscevica (in 1917] – n.d.r.)

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  11. @ Paolo
    è notoria l’ostilità aperta dei bolscevichi alla Chiesa come l’originaria ostilità della Chiesa ai giudei. La presa di potere dei bolscevichi fu definita dai padri conciliari l’invasione dell’Anticristo. Padre Pranaitis fu ucciso dai bolscevichi, mica dagli ebrei, che non mi risulta abbiano mai fatto proselitismo, a differenza di cristiani e musulmani, e neanche mi risulta vadano in giro per il mondo a organizzare attentati contro i fedeli di altre religioni o tagliare gole ai non giudei. La guerra di autodifesa di Israele non ha nulla a che vedere con le farneticazioni di chi disperatamente cerca di intravedere nella storia ebraica le tracce di una supposta prepotenza e arroganza di un popolo che aspirerebbe al dominio del mondo. Leggere il Corano per scoprire che questo obiettivo appartiene all’islam. Citofonare Khamenei per conferma.

  12. Dot.sa Faletti, sottopongo uno dei primi link di ricerca con riferimenti sui quali le fonti storiche convergono.

    Ovviamente se ne possono trovare molti altri, in merito alla predominanza di bolscevichi ebrei, nonostante la bassa percentuale all’interno della popolazione russa.

    Predominanza ebraica nei bolscevichi quale sfogo rivoluzionario in seguito alla repressione da parte dello zar Nicola II (ricordo che è Santo).

    Repressione attuata dallo zar per gli stessi motivi di altri regni cattolici in epoca ancor meno recente.

    https://ossin.org/uno-sguardo-al-mondo/analisi/2243-rivoluzione-russa-una-rivoluzione-ebraica

    Ed aggiungo, come altre volte ho scritto, che tutti i conflitti mediorientali, non possono essere letti in chiave laica da una parte e religiosa dall’altra, così come non si può negare che il Talmud sia il testo dei sionisti, e che i rabbini siano all’interno delle fazioni politiche in Israele.

    Non è nemmeno fake-news il testo di monsignor Painaitis, attinge da ricerche e fonti originali, e mai sognerei di immaginare che un vero sacerdote possa mentire a rischio, oltretutto, della propria vita.

    Quanto sopra riguarda punti chiave, non appuntabili.

    Concludo, dicendo, che la Chiesa ha sempre operato per la conversione degli ebrei come per quella di altri popoli, la storia della Chiesa e dei suoi martiri nei secoli lo dimostra, nessuna avversione.

    La domanda dovrebbe essere ricercata, semmai, nel perché i regni di allora abbiano iniziato proprio nel 1492 le espulsioni o le persecuzioni. Non sarà per caso proprio l’anno che il Talmud veniva stampato e si sono letti i contenuti riportati? Era persecuzione o difesa del cristianesimo di fronte a testi che venivano insegnati contro i cattolici, con bestemmie e dichiarazioni di odio, annesse a minacce di morte?

    L’islam è quello che sappiamo, ma non ignoriamo ciò che c’è dentro Israele e che altre fazioni ebraiche
    invece contestano, subendo quindi persecuzioni.
    Ripeto, l’espansionismo e in chiave talmudica e messianica, ciò che avviene li è questo.
    Ignorarlo, non aiuta la verità.

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