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Ambulanza del 118, Comibleo: “Ancora presenze discontinue a Ibla”

"La questione sta cominciando a diventare molto seria per i residenti della città antica”
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“Ancora presenze discontinue per l’ambulanza del 118 nella postazione di Ibla. La questione è molto seria e vorremmo che si prendesse a cuore la situazione visto e considerato che gli allarmi lanciati, anche nelle scorse settimane, non sono serviti a molto. La problematica, infatti, è tornata a ripetersi. E, per fortuna, non si sono verificate condizioni pesanti nella città antica. Ma fino a quando potremo sfidare la fortuna?”. E’ l’interrogativo che si pone il Comibleo, il comitato spontaneo di residenti, che torna ad accendere la questione sulla presenza dell’ambulanza senza medico a bordo in una zona che, seppur frequentata da numerosi turisti e visitatori, in alcune parti della giornata, e di recente anche per un giorno intero, è rimasta con la postazione completamente sguarnita. “Ci dicono che, seppur in condizioni relative – ancora da Comibleo – l’ambulanza di Ibla svolge il ruolo di tappabuchi per altre realtà del territorio qualora si ravvisino delle necessità in aree più popolose. Noi, però, rimaniamo sempre convinti che si stia scherzando con il fuoco. Non si può lasciare senza ambulanza, perlomeno nel periodo previsto, che è quello compreso tra le 8 del mattino e le 20 di sera, un’intera cittadella la cui maggior parte dei residenti, tra l’altro, ha un’età anagrafica abbastanza elevata e quindi, potenzialmente, potrebbe avere bisogno del soccorso in emergenza e urgenza. Torniamo a chiedere al sindaco di interessarsi della questione affinché possa chiarire con la Seus in che termini è la vicenda e, se del caso, attivare tutte le misure che si rendono necessarie affinché questo andamento altalenante e scostante possa, una volta per tutte, venire meno garantendo quella continuità a cui i residenti, e non solo, di Ibla legittimamente ambiscono. Siamo pronti a chiedere un incontro con il direttore generale dell’Asp per cercare di fare perorare la nostra causa anche al massimo dirigente dell’azienda sanitaria provinciale sul nostro territorio”.

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