Cerca
Close this search box.

Proxima Ragusa diffonde i contenuti del report “Non è un paese per donne”

In Nigeria per conoscere da vicino le cause che determinano il fenomeno della tratta di essere umani
Tempo di lettura: 2 minuti

La cooperativa Proxima ha diffuso con orgoglio un prodotto importante: il report “Non è un paese per donne”, realizzato da Caterina Poidomani e Francesca Commissari, grazie ad una azione di sistema del progetto Fari 3 che ha previsto un viaggio in Nigeria volto a comprendere e approfondire la tratta nigeriana. La cooperativa sociale Proxima, infatti, svolge attività a favore e in aiuto alle vittime di tratta e grave sfruttamento. La realizzazione del report è il frutto di un viaggio in Nigeria che si è voluto realizzare per migliorare l’approccio e il know-how sul tema della tratta nigeriana osservabile in tutto il territorio nazionale, soprattutto negli anni 2014-2018, con numeri sempre più ingenti e con vittime sempre più giovani. Infatti, Proxima, che opera nella lotta alla tratta e al grave sfruttamento da più di vent’anni, negli anni 2016/2018 ha identificato formalmente 279 donne nigeriane vittime di tratta notando come in pochissimo tempo cambiavano le modalità di assoggettamento degli sfruttatori e la tipologia di vittime, accrescendo la necessità di avere degli strumenti efficaci per comprendere meglio il fenomeno ed essere più vicini alle vittime per accompagnarle nella loro fuoriuscita dallo sfruttamento.
A livello nazionale il numero delle vittime di tratta di nazionalità nigeriana formalmente identificate dai 21 progetti antitratta attivi sul territorio italiano nel periodo 2016/2018 è stato di 4064 di cui 2077 hanno aderito al programma unico di emersione, assistenza e integrazione promosso dal Dipartimento per le Pari ppportunità. Le tappe principali del viaggio sono state Abuja, Benin City, Lagos e le loro periferie. Proxima ha notato come il fenomeno della prostituzione sia dilagante nel Paese, facendo visita agli Idp’s camp (Internal Displaced Person camp) si è osservato un altro potenziale target di vittime di tratta e si è avuto modo di vedere quanto sia eterogenea la Nigeria. Benin City è l’epicentro della tratta, lì dove tutto è nato e dove ancora, nonostante gli sforzi istituzionali, continua ad espandersi il fenomeno. Sono state intervistate giovani donne e vittime rimpatriate, visitati i luoghi dove si consumano i riti entrando in contatto con quella parte esoterica che caratterizza la cultura nigeriana e diventa parte fondamentale del viaggio.
Inoltre, sono state osservate le nette differenze tra città e villaggio, tra chi ha il potere e chi non ce l’ha ma soprattutto la differenza tra chi ha un parente all’estero e chi no. Lagos, capitale della Nigeria sino al 1991, ha avuto e ha ancora un ruolo fondamentale nella tratta di esseri umani. In ognuna delle tappe, Proxima ha realizzato delle azioni di sensibilizzazione sul fenomeno della tratta e dello sfruttamento in Europa. Tali azioni si sono realizzate principalmente nelle scuole metropolitane e periferiche, sia pubbliche che private e si è avuta la possibilità di affrontare il tema anche con gruppi di giovani e donne in due villaggi di Edo State. La tratta nigeriana non è solo quella verso l’Europa o l’America, le mete delle vittime riguardano l’intero globo e la prima è la Nigeria stessa che coinvolge milioni di minori maggiormente vulnerabili e facilmente ritrafficabili. Inoltre, fenomeni come le baby factories o le condizioni di vita dei profughi nigeriani e delle vittime rimpatriate sono terreno fertile per nuove tipologie di vittime di tratta. La donna nigeriana, prima ancora di diventare vittima di tratta, è relegata, dalle pressioni familiari e della società, in un ruolo che la vede come unica responsabile della famiglia, per cui solo lei mettendosi in viaggio potrà portare il cibo in tavola ai suoi genitori. Solo lei, rinunciando alla sua istruzione e alla sua infanzia, potrà garantire ai suoi fratelli un futuro migliore. Lei, che soltanto sposandosi e generando figli o guadagnando soldi nell’unico modo possibile in Nigeria, la prostituzione, potrà essere considerata una persona. Le interviste effettuate per il report sono 40. Lo scopo è stato quello di fare luce sui motivi e le cause che portano le ragazze e le donne nigeriane a lasciare il loro paese per finire sui marciapiedi delle strade europee.

544512
© Riproduzione riservata

1 commento su “Proxima Ragusa diffonde i contenuti del report “Non è un paese per donne””

  1. Nella liberal-democrazia occidentale, invece, le ragazze vanno su onlyfans, ma è emancipazione femminile, dicono.

    1
    1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

SEGUICI
IL METEO
UTENTI IN LINEA
Scroll to Top