“Ciò che sui social network viene mostrato dal sindaco e dalla sua maggioranza, di una città modello e senza problemi, non corrisponde alla realtà che è fatta, invece, di disagi, disservizi e persone arrabbiate, checché ne dica il quarto posto di Cassì nella classifica Governance Poll de Il Sole 24 Ore”. Lo dichiarano dalla la segreteria cittadina del Partito Democratico di Ragusa, congiuntamente al Gruppo consiliare a Palazzo dell’Aquila, per bocca del segretario cittadino Peppe Calabrese.
“Innanzitutto, va fatta una rapida considerazione sul sondaggio – proseguono dalla segreteria dem e dal Gruppo consiliare – che è realizzato dall’Istituto demoscopico Noto sulla base di un campione di soli 600 cittadini rispetto ai 73.684 abitanti attestati dall’ISTAT a dicembre 2023. Ciò vuol dire che quel 60% di consensi registrati nell’indagine riguardano 360 ragusani che rappresentano lo 0,49% del totale. Insomma, un risultato che va preso con le pinze se rapportato al campione ridotto interpellato. Poi c’è un dato: il sindaco è stato rieletto lo scorso anno con il 63% dei voti, stando al risultato appena ottenuto avrebbe perso tre punti percentuale in appena dodici mesi, una tendenza che, se confermata in futuro, potrebbe essere preoccupante. In ultimo, ci piace pensare che in politica l’unico esame statistico di qualche valore è quello delle elezioni: Cassì non potrà sottoporsi nuovamente alla prova delle amministrative e quindi non potremo sapere, tra quattro anni, quale sarà il reale gradimento dei cittadini sul suo operato”.
“La percezione che abbiamo noi del Partito Democratico – spiega poi il segretario Calabrese – è completamente diversa dal risultato del Governance Poll e da ciò che appare sui canali social del primo cittadino. Non possiamo evitare di far notare l’enorme incongruenza che esiste tra le emergenze che la città affronta (o subisce) quotidianamente e l’effimero che l’amministrazione insegue e pratica, probabilmente nel tentativo di mettere a tacere le voci critiche, di sopire le lamentele, il classico “panem et circenses” insomma. Mentre i disservizi sono diventati di più dei servizi, insieme a parecchi cittadini che evidentemente dei social e dei sondaggi poco si interessano, ci chiediamo: ma in questi sei anni di amministrazione cittadina quali sono i risultati concreti di questa amministrazione? Sui piatti della bilancia della buona amministrazione quanto pesa aver inaugurato un pezzo di lungomare rispetto ai blackout che durano ore e che si verificano puntualmente in estate a Marina di Ragusa? Cosa ha fatto l’amministrazione per risolvere questo problema? E quanto pesa, invece, il fatto che Ragusa ha la rete idrica ridotta a un colabrodo e nell’assestamento di bilancio dell’altro ieri l’amministrazione non ha previsto un centesimo per intervenire? Tutto ciò nel corso di una crisi idrica che oggettivamente pare irrisolvibile così su due piedi. Cosa poter dire, poi, sul fatto che da mesi e mesi chiediamo al sindaco di prendere una decisione chiara e risolutiva sulla questione IbleaAcque, tirando fuori Ragusa dalla SPA che ci impedisce di mettere mano alle nostre reti idriche? Inoltre: la città è sempre più sporca, il centro comunale di raccolta di Marina di Ragusa è chiuso e lo sarà ancora per chissà quanto, quello di Ragusa che era stato chiuso alcune settimane fa ha riaperto e non sappiamo grazie a quale Santo, il contratto con la ditta che gestisce il servizio di raccolta rifiuti in città sta per scadere e ancora non si sa nulla del nuovo appalto. Il centro storico di Ragusa è sempre meno sicuro, ma a proposito di un episodio di qualche mese fa il sindaco sui social ci invitava a non soffermarci sulle cose che non vanno, ma a concentrarci solo su ciò che di buono c’è a Ragusa. Noi, ovviamente, non ci stiamo”.
“Allora – aggiunge Calabrese – se non Cassì, che ha conquistato questo momentaneo quarto posto nella classifica di gradimento dei sindaci, è la sua squadra che deve dare conto di ciò che accade in città. Questa amministrazione ha in mano la città da sei anni e non abbiamo visto cambiare in meglio di una virgola ciò di cui noi (e tanti cittadini) ci lamentiamo. Ammettiamo per assurdo che il lavoro del primo cittadino valga veramente quel gradino appena sotto il podio della Governance Poll 2024, e noi dubitiamo fortemente di questo, deve essere il resto della giunta municipale a correre ai ripari. La retorica che spaccia il traguardo di uno come prodotto del lavoro di tutti non ce la beviamo. In sei anni non abbiamo visto progressi – ripete concludendo il segretario dem – ora vogliamo cambiamento e risultati”.
- 30 Ottobre 2024 -