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BAPR condannata a restituire il capitale investito nelle azioni

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Con sentenza pubblicata il 28 giugno scorso, il Tribunale di Ragusa è tornato a decidere sulla vicenda degli acquisti di azioni BAPR e ha condannato la Banca Agricola Popolare di Ragusa a restituire il capitale investito da due azionisti che si erano rivolti alla sede ADUSBEF di Ragusa, detratte le cedole percepite, e a risarcirli del danno costituito dagli interessi che il capitale avrebbe fruttato ove investito in titoli a basso rischio adeguati al loro profilo nonché a corrispondere le spese del giudizio.

È una sentenza molto importante e significativa che attendevamo e che ci gratifica di tutto il lavoro svolto sia a livello associativo che giudiziario per assistere i nostri associati – afferma l’Avv. Elisabetta Freni Delegato Adusbef di Catania e Ragusa che ha seguito la vicenda unitamente al Presidente Adusbef ,Avv. Antonio Tanza, e al Dott. Gaspare Di Maria, Delegato Adusbef Agrigento, che ha svolto attività di CTP nel giudizio – e che serve anche a consolidare l’orientamento già espresso oltre che dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie anche dai Tribunali di Ragusa e di Catania, e a dare speranza a tutti i piccoli risparmiatori divenuti azionisti  della BAPR che da anni si ritrovano con i propri risparmi bloccati in un investimento di cui non conoscevano i rischi e le caratteristiche”.

I ricorrenti, entrambi soggetti privi di alcuna competenza finanziaria, avevano investito i propri risparmi in azioni BAPR senza che venissero loro sufficientemente illustrate le caratteristiche dei titoli e dell’investimento che andavano ad effettuare, ritenuto dal Giudice inappropriato ed inadeguato rispetto al loro profilo di investitori.

Il Giudice Dr Rapisarda ha ritenuto non assolti gli obblighi informativi della Banca anche in ragione della loro illiquidità e, sotto tale aspetto, le considerazioni contenute nella Sentenza potranno essere applicate ai casi analoghi” conclude l’Avv. Freni. “Ora la BAPR dovrà ottemperare alla Sentenza, con l’auspicio che finalmente decida ad affrontare la questione su larga scala per trovare una soluzione da proporre una volta per tutte all’intera platea degli investitori e non solo a quelli che si sono rivolti ai Tribunali per ottenere la restituzione dei loro risparmi.”

ADUSBEF conferma il proprio ruolo nella difesa e nella tutela delle ragioni dei risparmiatori danneggiati e ricorda che le sue sedi sono a disposizione per qualunque chiarimento sulla vicenda.

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12 commenti su “BAPR condannata a restituire il capitale investito nelle azioni”

  1. Capisco il risarcimento di soggetti investitori che non avevano il profilo e hanno avviato la procedura. Anche se non ho ben compreso il danno ricevuto da questi soggetti. L’azione ha perso parte del valore? I clienti hanno avuto rendimenti inferiori rispetto ad un profilo più cautelativo? Se queste due condizioni si sono materializzate siamo in presenza di un danno ingente se li sommiamo per tutti i clienti che si sono ritrovati i loro risparmi investito in azioni della banca. E questo mi dispiace molto proprio nel momento che la BAPR si preparava ad acquisire la BPSA e diventare la vera banca dei siciliani.

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  2. Io sono un cliente ho dell’azione negli anni ho perso un pi soldi e interessi pochi ce possibilità che vengo risarcito.

  3. Dopo diciotto anni il valore è quasi dimezzato. Tento di vendere da cinque anni ma niente. Una schiavitù

  4. In pratica gli azionisti, oltre ad aver visto dimezzato il valore delle azioni, non riusciamo a venderle e la perdita di valore continua.

  5. Sono stato tentato diverse volte ma per fortuna non ci sono cascato ,cmq anni fa mi serviva un prestito , mi anno proposto l’acquisto che io ho rifiutato prestito e acquisto

  6. Il problema è sempre lo stesso. Le banche in generale consigliano i clienti secondo le indicazioni del management e non secondo le caratteristiche del proprio cliente,per lo più facendo firmare una informativa non letta.Ci vuole una legge specifica che lo impedisca e preveda sanzioni penali e amministrative agli inadempienti

  7. Siamo nella stessa barca, ho fatto innumerevoli raccomandate e pec alla Banca senza esito. Ho dovuto fare un prestito perché non solo non riuscivo vendere le azioni ma hanno perso metà del loro valore. Vi sarei grato se indicate come fare. Non mi interessa se la banca fallisce, io ho rischiato di vedere andate in fumo sacrificifi una vita

  8. Giuseppe Antoci

    Salve in passato mi serviva liquidità dovevo sposare mia figlia sono andato in banca per mettere in vendita parte delle azioni ma mi e stato proposto di farmi un prestito perché in quel momento per le azioni non non c’era alcuna possibilità di vendita quindi se volevo avere la liquidità o mi facevo il prestito o niente i miei soldi rimanevano fermi a diminuire e io in più avrei dovuto pagare gli interessi alla banca.
    Poi o saputo che le azioni erano in mercato interno alla stessa banca perciò non c’era alcuna possibilità di vendere anche all’esterno, poi anche se qualcuno si sarebbe interessato ad acquistare la banca avrebbe venduto le azioni sue non quelle degli azionisti che si erano messi in lista per vendere.
    Poi non capisco la banca quest’anno avuto un utile di circa 41 milioni di euro però le azioni hanno perso la metta del loro valore iniziale ,evidentemente si capisce che di finanza non capisco nulla perché io continuo a perdere e la banca continua a quadagniare .

  9. Gentle Sig.GIUSEPPE ANTOCI, Lei dice:”Poi non capisco la banca quest’anno avuto un utile di circa 41 milioni di euro…”.
    Potrebbe starci che proprio questa voce di bilancio sia la causa del mancato sblocco del mercato per le azioni bapr. Mi risulta, almeno fino a qualche anno fa, che ai componenti il consiglio di amministrazione della banca andava spartito il 3% dell’utile conseguito. Lascio a Lei fare il relativo calcolo.
    Pare che affinché le azioni bapr, potessero essere quotate presso la borsa italiana, bisognerebbe trasformare la bapr in spa, ridurre il numero dei componenti il consiglio di amministrazione ed eliminare la spartizione del 3% dell’utile di esercizio. Ripeto pare. Comunque i dati e le notizie si possono verificare leggendo il bilancio di ogni anno, il resto dovrebbe trovarsi in un testo di diritto commerciale e nel regolamento della Borsa Italiana. Comunque la proposta: non hai liquidità, non puoi vendere le tue azioni bapr, che nel mentre perdono valore, allora ti faccio un finanziamento, anche se con una riduzione del tasso di interesse, potrebbe creare una forbice tanto da portare il tasso di interesse reale calcolato per il finanziamento erogato ad una aliquota tale da poter definire il finanziamento stesso come ” finanziamento a tasso usuraio” ovvero con un tasso superiore alla soglia rilevata da banca d’italia. Ripeto, potrebbe.
    Buona fortuna a me.

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