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“Ho pagato il ticket sul POS all’Ospedale di Scicli”. Riceviamo

Tempo di lettura: 2 minuti

Gent.le Redazione.

Da alcuni mesi, sia all’ufficio ticket dell’ospedale di Scicli che in quello di Modica, per eventuali transazioni POS vengono richiesti  1,50 euro aggiuntivi.

Nel cartello dell’ufficio di Modica (v. foto in allegato, scattata mercoledì 26 giugno), viene indicato che ‘la banca’ addebiterebbe tale
costo.
Richiedo, pertanto, a chi saprà rispondere, Asp o guardia di finanza, alcune informazioni in merito, premettendo che una transazione pos di tale importo viene difficile pensare sia richiesta dalla banca. Una transazione potrebbe costare, proprio ad esagerare, 5/10 cent, ma tutto potrebbe essere, per questo chiedo informazioni da cittadino:
– è  veritiero che la banca addebiti €1,50 per ogni transazione pos all’Asp?
– non fosse vera, dove finisce l’eventuale ricavo, se tale dovesse essere, rispetto al costo effettivo della transazione?
– se la maggior spesa finisse nel conto asp, come mai non viene rilasciata ricevuta (a Scicli, un paio di mesi fa, ho ritirato la ricevuta ticket non comprensiva del costo di €1,50, né ricevute separate)?
– se fosse vero che la banca addebitasse all’Asp il costo di €1,50 a transazione, non dovrebbe forse il dirigente Asp preposto a questi
accordi rassegnare immediatamente le dimissioni in quanto incapace di stringere i migliori accordi commerciali nell’interesse dei pazienti
essendo che esistono banche più convenienti?
– fosse anche 10 cent il costo effettivo della transazione, è legale girare al paziente tale costo?

Attendo cortese riscontro, in quanto sorge il sospetto che dietro ad alcune mancanze vi sia sempre il modo di correre ai ripari.
Lungi da me comunque pensare male… Semplici domande alle quali cerco rassicurazione da chi ha a cuore i pazienti e non interessi economici di aziende…
Cordiali saluti »

Lettera firmata

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© Riproduzione riservata

23 commenti su ““Ho pagato il ticket sul POS all’Ospedale di Scicli”. Riceviamo”

  1. Gaetano Gerratana

    Qualcuno nella pubblica amministrazione ha deciso di ignorare l’art. 62 del Codice dei consumi e la direttiva europea.

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  2. Effettivamente anche a me è capitato più volte all ufficio ticket di Scicli che venissero richiesti 1.50 € in più se il pagamento avviene con pos. r cio e assurdo . bel modo di incentivare l uso delle carte e la conseguente tracciabilità per giunta da parte di una struttura pubblica…mah il mondo al rovescio

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  3. Tonino Spinello

    Tutti quelli che parlano di questo fenomeno che accade, (non solo in provincia) giustamente si pongono tante domande e si aspettano risposte.
    Specie se enti pubblici!
    Risposte colorite ne ho sentite tante che mi chiedo se sono io il rimbambito o forse sono troppo fossile per poterle capire.
    Ma nessuno si chiede il perchè e come siamo arrivati a questo. Ecco, se questo perchè viene spiegato alle persone distratte dalle illusioni che ci vendono giornalmente sei massacrato dalle persone perbene. Se gli dici quanto pericoloso è il “gioco delle carte” per incastrare la gente, apriti cielo.
    Qualche giorno fa il Sindaco Ammatuna si lamentava della scelta del Capo dell’Asp spiegandone anche i motivi, dobbiamo credere ancora nella Buona Fede di politici e dirigenti oppure come sempre facciamo spallucce e tanto fra qualche giorno tutto viene dimenticato e si ricomincia.

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  4. Continuo a pensare che il costo della transazione sia scorretto, o forse illegale. Fino a qualche mese fà, all’interno della hall dell’ospedale Maggiore di Modica c’era una macchina per prelevare contanti bancomat che ora è stata tolta.
    Quella macchina consentiva di prelevare e poi pagare in contanti e quindi senza costi aggiuntivi.
    Alla luce di questo, occorre che la direzione ed i settori di competenza trattino con la banca per l’utilizzo dei POS i cui costi mai dovranno essere a carico degli utenti.
    La Banca ha già tantissimi vantaggi avendo accreditati gli stipendi di moltissimi dipendenti della stessa ASP, aggiungere i guadagni per le transazioni con POS sembra veramente assurdo…
    Buon sabato a tutti

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  5. Eppure c’è sempre qualcuno che in tutto quello che succede ci infila sempre complotti o sciocchezze varie, perché e per come siamo arrivati a questo… magari metterà in mezzo anche Galileo e Colombo arrivando ad Adamo ed Eva, ma si sà: “a menti è filu ri capiddu”, in tempi assurdi come questi.

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  6. Buongiorno, oggi è facile scrivere su social o stampa online e dire di tutto e di più, ma qualcuno dei ben pensanti che scrive si è mai chiesto che forse si tratta della semplice applicazione di una norma che pone le PA ad adempiere all’applicazione della stessa e ciò ad effettuare gli incassi per il tramite del circuito pagoPA.
    Quindi la commissione che il cittadino si vede addebitare e’ semplicemente il corrispettivo di un servizio che lo stesso cittadino riceve:
    Emissione fattura elettronica direttamente nel telefonino o nella mail dell’utente e contestuale invio al circuito TS per poterla portare in detrazione della dichiarazione dei redditi.
    Direi che forse fare utile informazione alla collettività sia utile alla stessa ed eviterebbe di sollevare inutili contestazioni a chi cerca tutti i giorni di dare servizi nel rispetto di norme.
    Buon fine settimana a tutti

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  7. Grazie Massimo per il chiarimento, quindi non dovrebbe essere necessario allora conservare la fattura (o ricevuta) del ticket poiché si troverà in automatico nel precompilato della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo per la conseguente detrazione. Il che potrebbe essere vantaggioso, e quanto meno dovrebbe ridurre il carico di burocrazia e carta in circolazione.
    Suppongo lei sia componente dell’amministrazione in causa (e mi viene il dubbio si tratti del futuro direttore amministrativo), sarebbe il caso informare la redazione di RTM su queste notizie in modo da divulgare la corretta informazione.
    Un buon sabato a lei

  8. Sig. Massimo, €1,50 per inviare una mail? Spero stia scherzando, perché suona come gran presa per i fondelli. Allora era meglio portarla in detrazione con il cartaceo, era gratis. Curioso di conoscere le normative che regolano quanto sostiene.

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  9. Tonino Spinello

    Massimo,
    In qualunque modo si vogliono chiamare queste commissioni o qualunque esso sia il meccanismo o il fine, se le carte si usassero come i soldi non faremmo questi discorsi.
    Le norme, le applicazioni o come li vuole chiamare, non sono altro che uno strumento per grattare sempre soldi all’utente. Soldi che sfilano dalle tasche dei cittadini e solo per arricchire una esigua fascia di personaggi che pilotano il sistema e svilire un’enorme moltitudine di persone che devono soccombere alle schizofrenie del sistema contorto e malavitoro. Cioè il sistema delle lobby finanziarie che ormai governa tutto e tutti. Anche la politica e i politici!
    La vera informazione che si dovrebbe dare agli utenti è quanti miliardi sfilano ogni anno a milioni di persone che accettano tutto passivamente (o quasi) ed esserne ammaliati pure. Continuando ad assecondare questo giocattolo quanto pensiamo di essere padroni dei nostri soldi e delle nostre libertà?
    Dove pensate andremo a finire continuando di questo passo? O forse pensate sia giusto che siano loro a governare i nostri soldi ed esserne riconoscenti pure?

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  10. Volevo chiarire che stamattina, una transazione pos di €.20 con commissione di 1.50, corrisponde ad un costo aggiuntivo del 7,5%, già una cosa assurda, poi non corrisponde a quello che ha detto Massimo.
    1) Gli scontrini acquisto farmaci vengono registrati nella tessera sanitaria senza spese pos.
    2) La fattura elettronica non comporta alcuna spesa.
    3) Sarebbe più onesto che qualche Dirigente dall’Asp 7 spiegasse di cosa si tratta. In ogni caso o giusta o sbagliato un costo in più per chi paga.

  11. L’Ikea stampa la fattura, la manda al cliente sulla mail e la manda all’Agenzia delle Entrate per la detrazione fiscale, tutto a costo zero

  12. Vorrei rispondere al signor 9 Massimo. Le vorrei chiedere. Perché è l’ utente che si feve fare carico del servizio fattura elettronica? Essa è cimoetenza del soggetto che emette fattura, o meglio l’ invio del costo all’ADE. Certo non lo deve oagare il cittadino il costo del consulente oooure ul costo di tenuta conto. Ma a tutti ciò le posso dire che non importa. La cosa più grave è che non viene oer nulla fatturato tale costo e di conseguenza non può essere portato in detrazione ai fini di dichiarazione. Quindi mi chiedo perché non emettere fattura? Dato che i medici privati inseriscono le 2€di marca da bollo. Penso che sia evasione fiscale.

    P.s. ho inviato pec protocollata ma denza nessun risultato. Ho chiesto la ricevuta delle 1.50€ il NULLA.

  13. Mah, a Monza e Milano non si paga nessuna commissione pagando con Bancomat e le fatture vengono stampate in duplice copia.
    Anziché usare pagoPA potrebbero attivare un canale di pagamento senza costi aggiuntivi.
    Ma si sa qua c’è sempre chi deve ritagliarsi una fetta a discapito degli altri, purtroppo.

  14. concordo con quanto scrive Nino, e’ un assurdo, qualunque pagamento con POS e con Carte di Credito, anche per somme irrisorie tipo 3/5 € in un panificio non si paga alcun balzello in piu’, facciano accordi piu’ attenti agli interessi degli utenti/pazienti, che a quelli di banche o varie societa’ finanziarie

  15. È perché hanno attivato il circuito PAGOPA per i pagamenti, quindi sono soldi che prende il circuito.

    Prima vogliono incentivare i pagamenti elettronici e ora credo che la gente per evitate 1,5€ andrà a pagare il ticket con i soldi contanti perché se paghi contanti non ti fanno pagare la commissione.

  16. Il chiarimento di Massimo non è stato esaustivo,
    semplicemente ci si chiede:
    “perchè pagare con il POS in qualsiasi parte d’Italia, in qualsiasi negozio, in qualsiasi pagamento è a costo zero, mentre per pagare ticket e prestazioni sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale all’ASP di Ragusa, questo servizio deve essere pagato dall’utente?”
    Ora, Massimo, che da quanto capisco ha informazioni dirette sull’argomento (ma il Direttore Amministrativo dell’ASP cosa ha detto in merito? E’ lui che dovrebbe aver dovuto autorizzare tutto questo),
    si potrebbe verificare come fanno nelle ASP delle altre provincie siciliane e spiegare quale altro sistema utilizzano per evitare gli 1,50€ di commissione per gli utenti che, moltiplicato per le decine di migliaia di transazioni nei vari uffici ticket della nostra provincia ammontano a 15.000 euri (1,50€ x 10.000= 15.000 €, non vorrei che NAS o finanza possa metterci il naso, tutto può essere, parafrasando la celebre battuta del film “ITALO”) .
    La cifra è importante e, francamente vorremmo capire come viene rendicontata da parte dell’ufficio economico – finanziario dell’Azienda Sanitaria, ma in modo semplice senza paroloni.
    Io ho sempre pensato che le questioni si devono risolvere con il buon senso, con la banca che rilascia il POS si può benissimo trattare. Ma è stato fatto? Suppongo di si…
    Buona Domenica a tutti, un consiglio: prelevate prima e pagate in contanti… intanto… e poi vedrete che le cose si risolveranno, anche in un paese lento come il nostro.

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  17. Attilio Sigona

    Ognuno scrive quel che gli passa per la testa, senza alcuna verifica dei fatti presi in esame. Il costo dei servizi bancari non può essere addebitato agli utenti. Questo è chiaro. In qualsiasi settore. Spetta all’Asp scegliere banche che non facciano pagare le transazioni via Pos. I dirigenti Asp sono negligenti. Vanno per la scorciatoia dell’addebito al cittadino. Questo è molto scorretto. Io manderei a casa a calci nel sedere chi ha deciso questo balzello. Soprattutto l’Asp ha il dovere di comunicare ai cittadini il nome e cognome di quelli che hanno assunto questa decisione : é ora di sottoporre al pubblico ludibrio i responsabili dei disservizi. Niente silenzi e nessuna complice omertà. Questo chiamiamo i cittadini: che chi sbaglia paghi, in ogni settore: scuola, tribunali, ospedali, trasporti.

  18. Ma succede solo in Sicilia ? Mai vissuta una esperienza simile nel Lazio. Se ci fossero delle regole dovrebbero valere ovunque, evidentemente non ci sono o sono creazioni locali…

  19. Ha ragione l’on.Attilio Sigona, a calci in culo estensibili ai giocatori della nazionale italiana, per ovvii motivi.

  20. chista è a zita

    Qualcosina proprio non quadra. Sento puzza,ma proprio Puzza di M…….A di politica marcia. Per quanto ne avremo? In fondo al tunnel la lucina si è spenta. Un euro di qua,uno di la, uno per quello,uno per l’altro ecc.. ecc….Bollette dell’ acqua alle stelle e indecifrabili. Servizi sempre meno di zero.Continuiamo così, che è na meraviglia.

  21. La commissione di 1,5€ è relativa esclusivamente al servizio, obbligatorio, previsto dalla normativa PagoPa. Sono i Prestatori di Servizio di Pagamento che la richiedono e la determinano (peraltro, 1,5€ è l’importo minimo previsto per le transazioni). Ci sono Prestatori che addirittura richiedono 2,5€. Questo costo non può essere esposto in fattura perchè non è compreso nel costo della prestazione sanitaria, che è detraibile nella CU.
    Caro sig. Vincenzo, quando si paga in qualsiasi negozio con il POS, lei non paga la commissione perchè il negozio è un privato, mentre la normativa PagoPA si rivolge solo alla Pubblica Amministrazione (le due lettere finali significano proprio Pubblica Amministrazione). Questo è quanto previsto dalla normativa e la commissione è dovuta solo per i pagamenti tramite POS. Se i cittadini vogliono evitarla possono pagare in contanti.
    Se proprio vogliamo attribuire una responsabilità all’ASP, possiamo riferirla alla mancanza di completa e dettagliata informazione ai cittadini, perchè sarebbe stato sufficiente spiegare per bene, magari anche con un’adeguata campagna pubblicitaria/informativa, le nuove regole.

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