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Ragusa, emergenza idrica. Mauro: “Carenza di competenze alla base dei disagi, non un guasto tecnico”

Tempo di lettura: 2 minuti

È emergenza idrica a Ragusa, dove mezza città e migliaia di cittadini sono senza acqua da settimane. Eppure a Ragusa il problema idrico non c’è. Fatto, quest’ultimo, certificato dal sindaco che tenta improbabili deviazioni sul tema.
Cassì, di quale guasto un guasto tecnico o a una carenza idrica parla? .Il vero motivo, infatti, è la cronica carenza di competenze e capacità gestionale.
Gaetano Mauro, consigliere comunale di Generazione, spiega.
“Lo dimostro. Il presidente Schifani aveva già costituito tre mesi fa una cabina di regia per affrontare la crisi idrica, con la partecipazione di esperti del settore, tra cui il capo della protezione civile e noti professori universitari. Questa cabina ha instaurato tavoli tecnici in ogni provincia, dove sono state rappresentate le criticità e le richieste per interventi: potenziamento dei pozzi, realizzazione di nuovi impianti o riparazione di quelli esistenti. Nel piano degli interventi richiesti, Ragusa non c’è. Hanno detto che era tutto ok. Ati e Iblea Acque.L’11 giugno scorso”.
Mauro ricorda come i vertici di ATI idrico e di Iblea Acque, nel corso degli incontri, non hanno rilevato alcuna criticità nel sistema idrico, tanto da non richiedere alcun intervento.
“Questi fatti dimostrano l’incapacità di una società, l’inadeguatezza dei dirigenti, la totale loro inesperienza nel settore idrico. Come si possono pretendere professionalità, capacità, merito ed esperienza quando i dirigenti e funzionari sono stati selezionati attraverso concorsi di dubbia regolarità? Quando diciamo che vogliamo i più competenti, non è populismo: sappiamo che la competenza in politica fa la differenza per i cittadini”.
“Iblea Acque- conclude il consigliere Mauro- è solo un carrozzone politico incapace di risolvere i problemi idrici della città. Esiste un modo per risolvere definitivamente il problema dell’acqua a Ragusa: azzerare Iblea Acque e selezionare tramite concorsi pubblici persone qualificate e competenti. Altre città l’hanno fatto con successo. Basta con le markette politiche su un bene primario come l’acqua”.
“È ora di agire”.

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