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Italia Viva e il Mercato di Vittoria dopo dimissioni presidente

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“La recente notizia delle dimissioni rassegnate dal presidente dell’associazione concessionari del mercato ortofrutticolo di Vittoria, Giuseppe Zarba, non può lasciare indifferente la politica della nostra provincia, visto che il mercato ortofrutticolo è, a pieno titolo, il motore trainante dell’economia del Sud est siciliano”. E’ quanto affermano, in una nota, Roberto Di Bona, Marco Dezio e Salvo Liuzzo, dirigenti di Italia Viva. “Il lavoro svolto da Zarba, nell’esercizio del ruolo che ricopriva – chiariscono – è stato assolutamente proficuo, in special modo per quel che riguarda la visione volta all’ottenimento di fondi per il miglioramento della struttura mercatale e, soprattutto, nell’ottica di un evidente miglioramento degli standard di legalità ed efficienza delle dinamiche economiche. Non ultimo, l’idea, che abbiamo sempre sostenuto chiaramente, riguardante la bontà della decisione, promossa da Zarba, di aderire ad Italmercati. Era una scelta brillante e innovativa, bocciata per decisioni politico amministrative decisamente discutibili. Queste dimissioni, unitamente all’azzeramento dei vertici di Vittoria Mercati, che era stata capace di attrarre fondi per investimenti non indifferenti e migliorare lo stato di salute del bilancio della stessa, non possono che provocare preoccupazione per il futuro del mercato ortofrutticolo. Riteniamo, altresì, che è sbagliato affermare che solo adesso si siano creati i presupposti di un dialogo con l’associazione dei concessionari. L’interlocuzione tra l’amministrazione comunale e gli operatori del mercato non può avvenire solo quando i vertici delle associazioni di categoria sono graditi al sindaco. Il bene comune e il funzionamento del mercato ortofrutticolo devono avere la priorità rispetto a rancori personali che non portano da nessuna parte”. “E’ bene ribadire – continuano ancora Di Bona, Dezio e Liuzzo – che noi di Italia Viva siamo stati sempre favorevoli all’ingresso di Italmercati al mercato di Vittoria. Anche perché il contratto in questione avrebbe avuto una durata annuale e quindi non sarebbe stato un salto nel buio, come prospettato dal sindaco. Non ci spieghiamo ancora il motivo, al giorno d’oggi, per cui la mercuriale agricola, dopo essere stata soppressa perché si riteneva che fosse obsoleta, non sia stata sostituita da una nuova al passo con i tempi, nonostante l’associazione dei concessionari abbia lanciato una proposta in tal senso, a tutela dei produttori. Speriamo che in un prossimo futuro si faccia qualcosa su queste problematiche e ci auguriamo che il prossimo presidente continui l’azione del presidente dimissionario”.
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