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Modica. “Francesco Rando e la sua Sicilia: ex alunni raccontano ‘Donna-Sicilia'”

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E’ stato presentato il libro di Francesco Rando “Donna-Sicilia, ovvero la Sicilia al femminile”. Il caratteristico baglio ottocentesco di Torre Palazzelle a Modica  ha accolto gli amici, i colleghi e gli ex alunni del professore, che ha insegnato Lettere all’Istituto Tecnico Archimede di Modica, coltivando, nel contempo, il suo primo amore, la filosofia, e dedicandosi ultimamente alla scrittura.
È proprio agli ex alunni, che lui chiama “compagne e compagni di scuola”, che il prof. Rando dedica questa presentazione e a loro si affida per parlare dell’opera, in particolare a tre suoi alunni degli anni ’80 e ’90: il prof. Fabio Giunta, professore di Letteratura Italiana all’Università di Bologna, Fra Antonello Abbate, dei Francescani del Cantico, e Graziella Corallo, docente presso l’IIS “Archimede” di Modica.
Quest’ultima apre gli interventi, rievocando alcuni momenti delle lezioni di italiano e storia: i libri da leggere a casa e raccontare in classe, la musica classica, gli articoli di giornale per approfondire l’attualità, le citazioni dei grandi filosofi greci o dei poeti italiani. Non lezioni pedanti, ma affascinanti racconti che catturavano l’attenzione degli alunni, i quali, rapiti, seguivano le amabili dissertazioni del loro professore, spaziando fra storia, letteratura, filosofia, mitologia, attualità, a testimonianza della sua profonda cultura e capacità di collegare categorie apparentemente diverse. La stessa sensazione si rivive fra le pagine di “Donna-Sicilia”: qui l’autore chi guida alla scoperta dell’isola seguendo il girovagare dei suoi pensieri, quasi un nuovo flusso di coscienza di joyciana memoria. Attraverso una lunga “chiacchierata”, come lo stesso autore ama definire la sua opera, e con una grande chiarezza espositiva, scopriamo una Sicilia dalla natura rigogliosa, i colori vividi e i profumi intensi, terra di miti e tradizioni, bellezza e cultura, cantata dai poeti classici e moderni, sensuale e contradditoria come le tante figure femminili che popolano l’opera, protagoniste incontrastate già dal titolo.
Un tributo speciale è dedicato all’Istituto Archimede, dove il professore ha avuto “l’onore, il piacere e la gioia, sì proprio la gioia, di insegnare per oltre trent’anni…Questa gloriosa ed antica scuola ha avuto docenti di prim’ordine che hanno formato professionisti di prim’ordine”. Nel libro vengono citati alcuni episodi emblematici, come quello dell’ingegnere capo dell’Ansaldo di Genova, che ogni anno mandava qualcuno all’Istituto “Archimede” alla fine dell’anno scolastico per assumere i diplomati più bravi. Un istituto d’eccellenza, nato nel 1864 come Regio Istituto Tecnico, che vide la sua massima espansione durante la dirigenza della Preside Maria Jemmolo e che ancora oggi svolge un ruolo di primo piano nel panorama dell’istruzione superiore a Modica.
Il prof. Fabio Giunta fa un’analisi quasi filologica del testo, esaminando alcuni passaggi e commentando lo stile di scrittura. In particolare, si sofferma sui repentini passaggi da una situazione all’altra che apparentemente sembrano mancare di una connessione logica immediata ma che invece rivelano una conoscenza profonda della realtà e delle sue molteplici sfaccettature. Anche il tono, umile e modesto, cela una ricca cultura e una forte personalità che emerge attraverso i giudizi pungenti su certi avvenimenti storici e i commenti ironici su personaggi di varie epoche. Sebbene il suo pensiero storico, filosofico e politico possa non essere condiviso da tutti, esso risulta chiaro e deciso, senza preoccuparsi di essere “politically correct”, in contrasto con le tendenze della “cancel culture” nella società occidentale.
Fra Antonello Abbate paragona lo stile del libro al rock progressivo degli anni ’70, genere musicale che incorporava elementi di musica classica, jazz e altre influenze sperimentali. Così come in un brano di rock progressivo si passa repentinamente dalla chitarra con distorsione a suite di violino o passaggi di pianoforte, nell’opera di Francesco Rando si trovano transizioni improvvise fra temi o registri linguistici diversi. Entrambi i campi, musicale e letterario, richiedono una preparazione e una competenza professionale di alto livello, classica e moderna per la musica, cultura poliedrica ed eclettica per la letteratura. Inoltre, così come il rock incorporava una forma di ribellione e la passione per gli ideali sessantottini, anche l’opera di Rando racchiude una grande forza di contestazione verso certi sistemi e le passioni del suo autore, che traspaiono dietro l’uomo mite e la pacatezza del suo stile.
La passione per la conoscenza e il gusto delle cose sono state vissuti dall’autore, poi trasmessi ai suoi alunni, assieme al desiderio di scoprire e godere del mondo, e ora si riversano nel suo lungo saggio: “mi soffermerò su miti, leggende, avvenimenti storici, personaggi, luoghi, paesaggi, tradizioni e quant’altro hanno colpito e affascinato il mio occhio, interessato la mia mente e commosso il mio cuore”.

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