
Ci sono le opere più iconiche e conosciute in tutto il mondo, come quelle dedicate a Marilyn Monroe, a Liza Minneli, opere diventate simboli della cultura di massa e della società americana degli anni ’60, o i famosissimi “Self-Portrait”, o la serie dei “Flowers”, esposti accanto alle polaroid che ritraggono artisti e personaggi di spicco dell’epoca. Ma ci sono anche le opere meno note che però esaltano la grandezza artistica di colui che è il re della Pop Art. A Modica, città barocca patrimonio dell’Umanità, da oggi è possibile ammirare le opere di Andy Warhol e quelle dei suoi amici artisti che lo hanno seguito nella nascita di una corrente artistica che ha rivoluzionato e influenzato il mondo dell’arte nei decenni successivi e fino ad oggi. Con un’indagine che vuole stupire lo spettatore attraverso un percorso ben definito, nei saloni dell’ex Convento del Carmine è stata inaugurata la mostra “Andy Warhol and POP Friends” promossa dalla Fondazione Teatro Garibaldi, a cura del critico d’arte e accademico Graziano Menolascina, in sinergia con il quotidiano La Sicilia, Dse Pubblicità e Mutika Emc. Tra le opere esposte anche il celebre “Vesuvius”, un grande acrilico su tela del 1985, realizzato durante la permanenza di Warhol a Napoli. Raffigura il vulcano Vesuvio in eruzione, una straordinaria esplosione di colori che simboleggia la potenza e la grandezza della natura in chiave pop.
Una mostra che permette ai visitatori di immergersi nel vivace e caleidoscopico mondo della Pop Art, esplorando non solo le opere del leggendario Andy Warhol, ma anche quelle di altri straordinari artisti che hanno condiviso con lui questo rivoluzionario movimento artistico: Jean-Michel Basquiat, David Bowes, Francesco Clemente, Keith Haring, Roy Lichtestein, Robert Rauschenberg. All’inaugurazione sono intervenuti Maria Tonino Cannata, rispettivamente sovrintendente della Fondazione Teatro Garibaldi, Giampiero Bella, segretario generale del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Domenico Ciancio, editore del quotidiano La Sicilia, e Antonello Piraneo, direttore dello stesso quotidiano che hanno sottolineato l’importanza culturale della mostra per la regione. Tra gli interventi anche quelli di Stefano Giaquinta, ceo di Mutika, e di Paolo Nifosì, critico d’arte e storico. A sottolineare la contemporaneità, anche in chiave social, di Andy Warhol e degli artisti è stato il curatore Graziano Menolascina che ha ricordato quanto la Pop Art sia stata rivoluzionaria e quanto abbia permesso di rendere l’arte popolare. Ospite d’eccezione è stato l’artista David Bowes, uno degli autori ancora in vita tra quelli in mostra, che ha condiviso la sua esperienza e il suo legame con Warhol e gli altri artisti esposti. La mostra rappresenta un progetto culturale di ampio respiro su cui si è creata una straordinaria sinergia tra la Fondazione Teatro Garibaldi, il quotidiano La Sicilia – Domenico Sanfilippo Editore, DSE Pubblicità e Mutika Emc, con il sostegno della Regione Siciliana, dell’Assemblea Regionale Siciliana (grazie al supporto dell’on. Ignazio Abbate), del Libero Consorzio di Ragusa e del Comune di Modica. La Pop Art, nata negli anni ’50 e ’60, è un movimento artistico che ha trasformato profondamente la percezione dell’arte contemporanea. Contrapposta all’astrattismo e al formalismo dominante del dopoguerra, la Pop Art ha abbracciato la cultura di massa, la pubblicità, i fumetti e le immagini popolari, portando questi elementi all’interno delle gallerie d’arte e delle opere pittoriche. Andy Warhol è stato pioniere di questo movimento, utilizzando tecniche come la serigrafia per riprodurre immagini iconiche della cultura americana, rendendo l’arte accessibile e comprensibile al grande pubblico. Un’arte che da oggi avvolge i visitatori, i turisti e gli appassionati d’arte anche in Sicilia, in questa straordinaria mostra-evento a Modica fruibile fino al 13 ottobre. Info, orari e prenotazioni sul sito www.fondazioneteatrogaribaldi.it.