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Lo “scandalo” degli ultimi tempi della sanità ragusana

Tempo di lettura: 2 minuti

Il servizio sulla sanità iblea andato in onda mercoledì sera nella trasmissione di rete 4 “Fuori dal coro” di Mario Giordano è di quelli che fa gridare allo scandalo per il modo in cui viene gestita la sanità invasa dai tanti problemi che da troppi anni attanagliano questo delicato settore, a spese di persone malate, sofferenti e spesso costrette a rinunciare a curarsi, compromettendo il proprio stato di salute. Tra Tac nuove entrate in funzione dopo mesi, Pet di ultima generazione inutilizzate perché i locali ospedalieri non sono adeguati a fronte di spese di milioni di euro e liste d’attesa lunghissime, c’è da mettersi le mani nei capelli, e mettersi a piangere. Tralasciando l’ovvietà delle prese di posizione più o meno indignate che sono spuntate sui social come funghi da parte di politici e non solo (e chi avrebbe dovuto invece doverosamente parlare, invece non lo ha fatto), l’unico commento che spicca per lucidità e coerenza su Facebook è quello del già sindaco di Modica Piero Torchi, “Innanzitutto – il danno di immagine è importante – scrive Torchi – e non riguarda solo l’offerta sanitaria, ma anche quella territoriale e turistica, perché dà l’idea di ospedali inefficienti e inadeguati in territori, al contrario, di grande appeal. Subito dopo le responsabilità: direttori sanitari e di presidio che fanno spallucce, non sanno articolare una spiegazione plausibile e quasi godono della situazione, ascrivendosi un potere salvifico amplificato dalla loro assenza, vanno cacciati, subito, senza se e senza ma; questo accadrebbe in qualsiasi azienda privata. Dopodiché Corte dei Conti e magistratura indaghino su acquisti, inutilizzi e connivenze con il sistema privato, mente Ministero e Assessorato mandino gli ispettori. Il compito della politica è quello di recuperare le risorse per acquistare i macchinari, risolvere i problemi di funzionalità e infrastrutturali, non certo quello di guidare le aziende. Perché delle due l’una: o ci lamentiamo richiedendo maggiore autonomia della sanità dalla politica, oppure ci lamentiamo se la politica non interviene. Qui, oltre e prima della politica – prosegue il già sindaco di Modica – vanno licenziati dal Direttore Generale (non dalla politica) incapaci e conniventi; solo dopo l’Assessore Regionale alla Sanità dovrà pretendere conto e ragione dell’operato del Direttore Generale e, se non adeguato, rimuoverlo. Gettare il sasso a caso contro questo o quel politico, serve a placare la rabbia e la voglia di sommarie esecuzioni populiste; usare la ragione e chiedere atti concreti, seri e veri, con i giusti passaggi, a quanti hanno il dovere di intervenire è un passo avanti verso la soluzione del problema. Per il resto la politica che risolve problemi, porta risorse al territorio, si fa carico di migliorare la qualità infrastrutturale ha il mio apprezzamento. Molto meno – conclude Torchi – la politica che sa solo puntare il dito, ma non mette mai un dito nell’acqua calda per risolvere problemi concreti”. Visti i fatti denunciati, che hanno messo alla berlina il nostro territorio, creando un danno di immagine non indifferente, non sarebbe il caso di reagire e far sentire la nostra voce fuori dal coro e dal condizionamento della politica. Anche perché il problema rimane e a rimetterci saremo sempre noi poveri cittadini, perché se non hai un santo in paradiso e non hai soldi a disposizione potrai solo metterti a pregare

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8 commenti su “Lo “scandalo” degli ultimi tempi della sanità ragusana”

  1. Cos’è…
    Vi copiate gli articoli l’un l’altro?
    Questo articolo in ordine di tempo è stato pubblicato dal Corriere di Ragusa con almeno un paio d’ore d’anticipo.

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  2. Torchi non sa, forse, che non c’è da parecchio tempo un direttore generale all’ASP di Ragusa, da poche settimane c’è un Commissario Straordinario che sostituisce il precedente e che a sua volta aveva sostituito il precedente.
    In questi mesi le responsabilità sono da addebitare SOLAMENTE alla politica regionale e non ad altri, quindi, prima di parlare di rimuovere un direttore generale occorre essere certi che ci sia un direttore generale… ad oggi non c’è… non ci sono state nomine definitive.
    Quindi i commissari possono gestire solo questioni ordinarie, ma questioni di politica aziendale NO.
    MA PERCHE’ NON SI PARLA CON COGNIZIONE DI CAUSA? Ma perchè nessuno va a vedere, si cerchi di comprendere le reali motivazioni di tutto, in particolare delle liste di attesa? Questo è il vero problema, si denunzia senza conoscere il reale problema.

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  3. ..l’ex sindaco ha scritto l’articolo e l’ha mandato a più testate..più tardi lo troveremo anche sul corriere dei piccoli

  4. Anonimo sa tutto. Specie di sanità e profilassi anche a livello internazionale.
    Con benedizione francescana, “statisticamente” ricorrente, ci rassicura che viviamo in una botte di ferro.

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  5. Polverone .
    Dopo cadrà la polvere sulle tac difficili da utilizzare e formerà un strato conservativo .
    Intanto i dirigenti guarderanno il calendario per vedere quale è il mese che possono prendersi le ferie per farle combaciare con quelle del compare .
    La gente aspetterà che arrivi il proprio turno fra mesi e mesi.
    La malattia non ha liste di attesa da rispettare e quindi avanza .
    Tutto quello che è pubblico va chiuso .
    Tutto ai privati !!!
    Vedrete come questi dirigenti in mano al privato diventeranno dei fulmini lubrificati.
    Il privato si può privare di un dirigente Inadatto ,la struttura pubblica no !!!
    Sanità garantita dallo stato come ora ma gestita dai privati .
    Impariamo dalle nazioni che sono avanti a noi .

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  6. Vero anonimus, se si cerca di rimuovere un direttore generale che non c’è nessuno viene disturbato.
    Magari parlare dell’Assessore Regionale alla Sanità e del Presidente della Regione che non ha fatto le nomine… questo si che sarebbe stato spiacevole, certamente chi vuole comprendere comprenderà.
    Questa la chiamerei la “filosofia spicciola del post gattoparto”, Piero, rimuovere un direttore che non c’è per risollevare una sanità che non c’è, per mettere in funzione una super sanità che non ci sarà, con questa politica è grottesco, perdonami.
    Eppoi, Piero, la sinistra al potere in Sicilia non c’è da un bel po’ di tempo, sempre se mai ci sia stata, di fatto.., ma chi può dirlo questo? E> se non c’è la sinistra non c’è opposizione e nemico.
    Una regione senza opposizione è una super-regione direi… o no?
    Super-filosofia per proteggere una super-politica senza menzionare la super-opposizione che veramente neppure c’è… se non quattro grilli qua e la, e quattro nostalgici piddini che hanno dimenticato la loro bandiera.
    Tantissimi saluti al non caro ex Sindaco che, piacevolmente abbiamo letto. Grazie

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  7. Il nostro caro Piero sarà tentato dal rispondere, e ne sarei veramente felice, ma cosa potrebbe scrivere? Che abbiamo avuto la sinistra di Crocetta? Ma quella era una sinistra? O forse una non destra, una sinistra sorta dalla difficoltà della destra di organizzarsi per interessi personali di una o di un’altra parte? No, non c’è mai stata la sinistra al governo, una sinistra vera.
    L’ultimo colpo di coda della sinistra lo abbiamo avuto nelle ultime politiche dove il m5s ha raggiunto un buon risultato, ma non era politica di sinistra, erano solo i voti dei percettori del reddito di cittadinanza che, si dissolveranno.
    Oggi, Piero, non possiamo accusare i direttori generali delle ASP perchè non esistono, non ci sono state le nomine, sono stati nominati solo i commissari straordinari e gli attuali commissari dovranno essere poi confermati, forse… probabilmente dopo le elezioni europee.
    Con l’auspicio di riflettere sulla realtà.

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