
Una donazione in memoriaè un gesto di altruismo, compiuto per commemorare il ricordo di un caro venuto a mancare. Questa donazione, di solito di natura finanziaria, è destinata ad organizzazioni no profit, istituti di ricerca ecc. che promuovono cause benefiche.
Le donazioni vengono erogate da cari del defunto, solitamente in concomitanza con il funerale oppure in occasioni particolarmente significative, come anniversari o compleanni.
Come scegliere l’ente per la donazione
Per effettuare una donazione in memoria di un defunto, è fondamentale scegliere con attenzione l’ente al quale erogare la somma. È preferibile optare per un’organizzazione allineata ai valori del defunto, che persegue le cause che quest’ultimo sosteneva in vita.
È consigliabile anche chiedere il parere dei parenti più stretti. Ad ogni modo, bisogna scegliere un’organizzazione affidabile e attiva da anni, in grado di operate in modo efficace e di gestire le donazioni ricevute in maniera responsabile e trasparente.
Inoltre, è consigliabile verificare la reputazione e l’impatto dell’organizzazione nel settore non profit. Pertanto, ove si voglia fare una donazione in memoria di una persona è bene scegliere enti che da anni si prodigano nel settore della solidarietà, come ad esempio Medici Senza Frontiere.
Perché fare una donazione in memoria
I motivi che possono spingere una persona a effettuare una donazione in memoria di un defunto sono svariati. In primo luogo, attraverso un gesto liberale è possibile trasformare un momento cupo e triste della propria vita in un gesto altruistico, che possa fornire sostegno concreto a chi ha bisogno di aiuto.
Ancora, attraverso una donazione in memoria, è possibile ricordare una persona venuta a mancare, ad esempio un amico, un parente, un collega di lavoro a cui si voleva molto bene, e farlo rivivere nel cuore di chi lo conosceva.
Quanto donare
Uno dei quesiti che spesso ci si pone prima di effettuare una donazione in memoria di una persona cara scomparsa riguarda proprio l’ammontare dell’offerta.
È bene sapere che non c’è una somma prestabilita: ognuno può contribuire in base alle proprie possibilità finanziarie. Si possono, però, coinvolgere amici, parenti e/o colleghi del defunto, per aumentare l’importo raccolto ed effettuare una donazione ancor più sostanziosa all’ente scelto.
Ad ogni modo, il valore dell’erogazione va oltre all’aspetto finanziario, ma ha anche un significato simbolico ed emotivo piuttosto importante. Ogni contributo, grande o piccolo, rappresenta un atto di solidarietà verso gli altri e può fare la differenza nella vita delle persone bisognose.
Le agevolazioni fiscali
Il legislatore cerca di incentivare tali atteggiamenti virtuosi posti in essere in favore di enti che operano nel terzo settore attraverso l’introduzione di agevolazioni fiscali.
Più precisamente, la donazione in memoria non solo fa del bene a persone che hanno bisogno d’aiuto, ma può essere anche dedotta. Infatti, ai sensi dell’art. 83 del Decreto Legislativo 117 del 2017 sono previste delle agevolazioni nei confronti di chi effettua donazioni nei confronti di un ente del terzo settore iscritto al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). Più precisamente, le liberalità in memoria di un defunto poste in essere nei confronti di Ets (Enti del Terzo Settore) utilizzate per lo svolgimento della attività statutaria (Solidale) sono, per le persone fisiche:
- Detraibili dall’imposta lorda ai fini dell’IRPEF per un importo pari al 30% dell’erogazione liberale effettuata e per un importo complessivo, in ciascun periodo d’imposta, non superiore a 30 mila euro;
- Deducibili dal reddito complessivo del donante nel limite del 10% del reddito complessivamente dichiarato.
Tali benefici sono accordati, però, solo a chi effettuai versamenti delle somme e quando i contributi vengano eseguiti mediante banche, uffici postali oppure mediante sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del d.lgs. 241/1997.