
Un successo di pubblico assoluto lo spettacolo teatrale “Esercizi di stile”, portato in scena ad Ispica, lo scorso fine settimana, dalla compagnia teatrale romana Arethusa e dagli attori professionisti Beatrice Burgo, Maria Rita Mauroni, Antonio e Paolo Oppedisano. La piece, nata da un adattamento e rilettura del celebre testo di Raymond Queneau da parte del regista Maurizio Casté, ha girato negli ultimi anni tanti teatri italiani ed è giunta a Ispica nell’ambito di una iniziativa di promozione del teatro sostenuta dall’associazione Zymè-Fermenti culturali, patrocinata dal Comune di Ispica, organizzata e fortemente voluta dalla poliedrica artista e instancabile attrice Maria Rita Mauroni che da due anni ha scelto di lasciare Roma per vivere nel centro storico di Ispica.
“Ho voluto portare a Ispica, mia terra d’adozione, ha spiegato la Mauroni, l’energia e le suggestioni del teatro che èstrumento privilegiato di osservazione della vita e soprattutto dispensatore di energia pura”.
Lo spettacolo teatreale, rappresentato in più repliche all’auditorium “Madre Curcio” e, per i ragazzi, nei due istituti comprensivi della città, ha messo in scena alcuni racconti del classico di Queneau del 1947, tradotto in italiano da Umberto Eco nel 1983. Il libro racconta in 99 modi differenti una trama semplice e banale: a Parigi, verso mezzogiorno, su un autobus affollato, un uomo si lamenta con chi lo spinge di continuo e, non appena trovato un posto libero, lo occupa. Il narratore, due ore dopo, rivede l’uomo con un amico, che gli dice di far mettere un bottone sulla sciancratura del soprabito.
Le variazioni sul tema portate in scena a Ispica sono state trenta. Novanta minuti di spettacolo esilarante e incalzante per raccontare da trenta punti di vista differenti la stessa storia con un effetto comico travolgente. Un caleidoscopio entusiasmante, ironico e spassosissimo di mestieri, generi letterari, figure retoriche, strutture caratteriali e di personalità, impalcature valoriali, ruoli interiorizzati o recitati nella “pupazzata della vita”.
Un viaggio completo dentro le possibilità del linguaggio alfabetico e del linguaggio corporale per raccontare i mille volti dell’uomo moderno, i mille rivoli dell’animo umano, la sua complessità e la sua disarmante semplicità in ogni tempo, la sua assoluta e irriducibile bellezza. Filosofie, sensibilità e culture diverse nell’approccio alla vita hanno dialogato tra loro attraversando cult, epoche, mode, stili e possibilità comunicative e cognitive.
Magistrali le interpretazioni degli attori che in frazioni di minuti, senza sosta, hanno dismesso e indossato oltre trenta ruoli diversi, variando alla velocità della luce insieme agli abiti, al trucco e al parrucco, lo stile interpretativo, la postura, il linguaggio, la recitazione. Variazioni che, insieme ai tanti momenti corali di gestualità muta e onomatopeica, hanno conferito allo spettacolo un ritmo frizzante, esilarante. Gli spettatori sono stati presi a bordo di questo grande carrozzone esperienziale, esistenziale e comunicativo come travolti in un attimo in uno spensierato e adrenalinico giro sulle montagne russe per respirare a pieni polmoni la bellezza della vita e dell’umanità. Una proposta culturale assolutamente inedita per la città e il territorio che ha incontrato il gradimento di grandi e piccoli. Una scommessa coraggiosa, ma assolutamente vinta.
Nella foto i quattro attori