“Palestina ieri e oggi: le radici dell’odio”, questo il titolo del tema dell’incontro organizzato a Modica dall’Unitre e svoltosi presso i locali della Fondazione Grimaldi, per parlare della guerra in corso nel Medio Oriente a seguito dell’attacco dell’Hamas al territorio di Israele con la uccisione di migliaia di incolpevoli ed inermi israeliani e con il sequestro e la presa in ostaggio di centinaia di liberi cittadini, di donne e di bambini. Un tema particolarmente delicato trattato dal relatore, il prof. Uccio Barone, che, con bravura e grande competenza, ha illustrato le ragioni storiche che hanno da sempre alimentato un clima di grande e continua conflittualità. La Palestina – è stato sottolineato – è stato il regno degli Ebrei ed occupa un territorio alquanto piccolo che, col susseguirsi dei diversi eventi e conflitti ha concentrato ben tre tendenze religiose: l’ebraismo, l’islamico ed il cattolicesimo, con tutte le intuibili contrapposizioni mai definitivamente sopite. Dopo avere analizzato le diverse situazioni che si sono susseguite nei vari secoli, il prof. Barone si è soffermato a quando con la esplosione della tendenza antisemita, la Palestina divenne la “terra promessa” e meta per tutti gli ebrei espulsi dai vari Paesi, con l’insorgere di problemi di difficile soluzione vista la limitatezza dei territori.
Analizzando i fatti del secolo scorso il relatore ha riferito che, finita le seconda guerra mondiale, l’Onu ha riconosciuto la Palestina come “stato degli Ebrei”, senza tenere conto che il territorio era abitato anche dagli Arabi. Si rese allora necessaria una risoluzione (la 181) con la quale sono stati formati due stati ed il riconoscimento di Gerusalemme quale città autonoma ed universale. Una scelta per nulla risolutiva, seguita dall’autoproclamazione dello Stato di Israele, con conseguente reazione degli Arabi. Nacque poi l’OLP e si arrivò in seguito alla guerra dei sei giorni, che fece registrare l’annientamento dell’aviazione araba, ed al quarto conflitto vinto dagli israleani che, nonostante attaccati, sono riusciti ad affermarsi. Nacque quindi l’Entifata e seguirono gli accordi di Camp David e di Oslo ma senza mai raggiungere i tanto auspicati obiettivi attesi dal mondo intero. Si arriva quindi alla nascita del Hamas, movimento estremistico che si è imposto all’OLP e che, con l’attacco dell’ottobre 2023, ha determinato la drammatica attuale occupazione per la quale, viste le tante difficoltà che si frappongono alla tanto auspicata pace, per si continua a chiedere la sospensione del fuoco.
Concludendo la sua relazione il prof. Barone ha affermato che, per come stanno le cose, per contenere gli effetti drammatici della guerra in atto occorrerebbe un esercito dell’Onu con mandato internazionale per imporre un tipo di “pace armata” e creare le condizioni per la ricerca di soluzioni condivise senza l’ulteriore versamento di sangue e senza altre distruzioni .
In occasione dell’incontro, alquanto partecipato, il Presidente Enzo Cavallo, dopo aver introdotto i lavori, ha riferito sull’attività dell’Unitre a Modica, ed ha illustrato i futuri impegni dell’Associazione.
- 7 Gennaio 2025 -
5 commenti su “Modica. Unitre, le ragioni della guerra in Medio Oriente”
Commento sotto questo articolo poiché, ammetto che non ne ero a conoscenza, il luogo comune sulla risoluzione 181 e assolutamente falso.
Fatte le dovute verifiche, risulta chiaramente che le risoluzioni dell’assemblea generale dell’Onu, non sono assolutamente vincolanti, ma vengono usate come proposte.
Nel caso della 181, le parti avrebbero quindi dovuto incontrarsi e mettersi d’accordo.
Israele, invece, ha acce ttato unilateralmente la proposta mentre i palestinesi la rifiutavano.
Con tutto quello che ne è conseguito.
Due verifiche e quanto si afferma si deve assolutamente mettere agli atti e cessare di parlare di tale risoluzione come diritto di Israele ad esistere, in quanto non detiene nessuna base giuridica internazionale.
Io non sono nessuno, ma duole vedere che tale narrazione sia volutamente portata avanti da chi dovrebbe conoscere molto bene le norme internazionali, negando ed omettendo determinati fatti storici.
Suggerisco video del sempre impeccabile ed obiettivo Massimo Mazzucco, poi attendo commenti di chi afferma che non si può andare indietro nella storia, o chi dice siano affermazioni false senza però dimostrarlo…
https://www.youtube.com/watch?v=Ff00Xja3Nqc
Sig Paolo
In occidente si usa che il più forte può fare ciò che vuole, e che democraticamente può occupare e uccidere chi abitava lì prima di loro, e poi se si ribellano vengono definiti pure terroristi. Un po’ come la storia dei nativi americani, gli indiani. E magari le narrative diventano leggi vincolanti.
Adesso aspettiamo gli “illuminati indottrinati” di questo blog che diranno che non è vero. Perché i loro padroni parlano e scrivono di aggrediti e aggressori, e loro abboccano. I loro padroni sanno come stanno i fatti, però recitano. Come la storia dei 200 missili di qualche giorno fa, tutti intercettati, altra balla colossale. E loro ci credono.
Il Prof. Barone auspica un esercito ONU per contrastare il genocidio in corso a Gaza. Si dimentica di dire che Israele attacca tutti i convogli umanitari compresi quelli dell’Onu uccidendo i volontari per poi giustificarsi dicendo essere combattenti di Hamas. Tanto che qualche mese fa Guterres aveva sospeso questi aiuti dicendo: “Non ci possiamo fare niente”. Tutto questo nel pieno silenzio della stampa di regime e con l’appoggio incondizionato degli americani e dei britannici in particolare. Gli stati europei, servi della Triade si voltano dall’altra parte e invocano la pace per dovere istituzionale senza nemmeno avere voce in capitolo. Fanno un gran parlare che bisogna fermare questo bagno di sangue innocente ma poi vietano le manifestazioni pro-Palestina dichiarandoli illegali. Solo per Israele diventa tutto legale, anche assassinare innocenti.
Sulla storia dellaTerra Santa e del popolo eletto da Dio siamo sempre fermi a quello che ci raccontano i professori e gli storici di regime, ma non ci dicono del desiderio di espansione che nutrono i sionisti per impadronirsi e cacciare i popoli dalle proprie terre. Terre che sono loro da sempre e che nessun Dio gli ha promesso o regalato.
Come hanno fatto in Sicilia, sig. Gino.
La menzogna è la loro arte, slogan e narrazioni diventano luoghi comuni e storia riscritta, e le menti molli corrono dietro e danno tutto per scontato.
I terroristi, come loro li definiscono, sono semplicemente ciò che in ogni paese e alla base di ogni rivoluzione contro un oppressore.
Possono essere i briganti, i palestinesi o altri che, non essendo esercito riconosciuto, per lottare contro una struttura organizzata e finanziata, devono agire improvvisando e con i pochi mezzi a disposizione. Ma contro un oppressore.
I veri terroristi, si mascherano per non essere riconosciuti davanti all’opinione pubblica di buone intenzioni
Parlando di democrazia in Israele, e di dittatura di Putin.
Ma nessuno dice da quanti anni e al governo Netanyahu, di che partito fa parte e le sue origini, molto chiare e curiosamente collegate ad ideologie della seconda guerra mondiale.
E le verità, non si capisce ancora se vengono mascherate o ignorate da chi continua a tenere una certa posizione.
Nel ’48, una trentina di intellettuali ebrei, fra i quali Einstein e Hanno Arendt, misero in guardia l’umanità scrivendo una lettera al New York Times, per la deriva nazi-fascista che stava prendendo Israele, ma quanti oggi lo sanno?
Al tempo ci sarebbe stato il primo ministro Menachem Begin, uno degli autori dell’atto terroristico all’hotel King David, quartier generale degli inglesi.
Da leggere, visto che al tempo il nazismo ed il fascismo erano appena cessati, ed il mondo era sotto shock. Nonostante questo, nonostante un martellamento psicologico fino ai giorni nostri per ‘non dimenticare’, una fazione stava portando le stesse ideologie in Israele.
Per questo gli ebrei avversano il sionismo, per questo fecero una risoluzione per accusare Israele di razzismo, poi ritirata, e gli ebrei influenti dell’epoca, ce lo stavano dicendo chiaramente chi stava salendo al potere in Israele, presente ancora oggi con il nome che vediamo accostato alla parola democrazia…
Agli editori del New York Times
Fra i fenomeni più preoccupanti dei nostri tempi emerge quello relativo alla fondazione, nel nuovo stato di Israele, del Partito della Libertà (Tnuat Haherut), un partito politico che nell’organizzazione, nei metodi, nella filosofia politica e nell’azione sociale appare strettamente affine ai partiti nazista e fascista. È stato fondato fuori dall’assemblea e come evoluzione del precedente Irgun Zvai Leumi, un’organizzazione terroristica, sciovinista, di destra della Palestina.
L’odierna visita di Menachem Begin [1], capo del partito, negli Stati Uniti è stata fatta con il calcolo di dare l’impressione che l’America sostenga il partito nelle prossime elezioni israeliane, e per cementare i legami politici con elementi sionisti conservatori americani. Parecchi americani con una reputazione nazionale hanno inviato il loro saluto. È inconcepibile che coloro che si oppongono al fascismo nel mondo, a meno che non siano opportunamente informati sulle azioni effettuate e sui progetti del Sig. Begin, possano aver aggiunto il proprio nome per sostenere il movimento da lui rappresentato.
Prima che si arrechi un danno irreparabile attraverso contributi finanziari, manifestazioni pubbliche a favore di Begin, e alla creazione di una immagine di sostegno americano ad elementi fascisti in Israele, il pubblico americano deve essere informato delle azioni e degli obiettivi del sig. Begin e del suo movimento.
Le confessioni pubbliche del sig. Begin non sono utili per capire il suo vero carattere. Oggi parla di libertà, democrazia e antimperialismo, mentre fino ad ora ha apertamente predicato la dottrina dello stato fascista. È nelle sue azioni che il partito terrorista tradisce il suo reale carattere, dalle sue azioni passate noi possiamo giudicare ciò che farà nel futuro.
Un esempio scioccante è stato il loro comportamento nel villaggio arabo di Deir Yassin. Questo villaggio, fuori dalle strade di comunicazione e circondato da terre appartenenti agli ebrei, non aveva preso parte alla guerra, anzi aveva allontanato bande di arabi che lo volevano utilizzare come una loro base. Il 9 aprile, bande di terroristi attaccarono questo pacifico villaggio, che non era un obiettivo militare, uccidendo la maggior parte dei suoi abitanti (240 tra uomini, donne e bambini) e trasportando alcuni di loro come trofei vivi in una parata per le strade di Gerusalemme. La maggior parte della comunità ebraica rimase terrificata dal gesto e l’Agenzia Ebraica mandò le proprie scuse al re Abdullah della Transgiordania. Ma i terroristi, invece di vergognarsi del loro atto, si vantarono del massacro, lo pubblicizzarono e invitarono tutti i corrispondenti stranieri presenti nel paese a vedere i mucchi di cadaveri e la totale devastazione a Deir Yassin.
L’accaduto di Deir Yassin esemplifica il carattere e le azioni del Partito della Libertà.
All’interno della comunità ebraica hanno predicato un misto di ultranazionalismo, misticismo religioso e superiorità razziale. Come altri partiti fascisti sono stati impiegati per interrompere gli scioperi e per la distruzione delle unioni sindacali libere. Al loro posto hanno proposto unioni corporative sul modello fascista italiano. Durante gli ultimi anni di sporadica violenza antibritannica, i gruppi IZL [2] e Stern inaugurarono un regno di terrore sulla comunità ebraica della Palestina. Gli insegnanti che parlavano male di loro venivano aggrediti, gli adulti che non permettavano ai figli di incontrarsi con loro venivano colpiti in vario modo. Con metodi da gangster, pestaggi, distruzione di vetrine, furti su larga scala, i terroristi hanno intimorito la popolazione e riscosso un pesante tributo. La gente del Partito della Libertà non ha avuto nessun ruolo nelle conquiste costruttive ottenute in Palestina. Non hanno reclamato la terra, non hanno costruito insediamenti ma solo diminuito le attività di difesa degli ebrei. I loro sforzi verso l’immigrazione erano tanto pubblicizzati quanto di poco peso e impegnati principalmente nel trasporto dei loro compatrioti fascisti.
La discrepanza tra le sfacciate affermazioni fatte ora da Begin e il suo partito, e il loro curriculum di azioni svolte nel passato in Palestina non portano il segno di alcun partito politico ordinario. Ciò è, senza ombra di dubbio, il marchio di un partito fascista per il quale il terrorismo (contro gli ebrei, gli arabi e gli inglesi) e le false dichiarazioni sono i mezzi e uno “stato leader” è l’obbiettivo.
Alla luce delle soprascritte considerazioni, è imperativo che la verità su Begin e il suo movimento sia resa nota a questo paese. È ancora più tragico che i più alti comandi del sionismo americano si siano rifiutati di condurre una campagna contro le attività di Begin, o addirittura di svelare ai suoi membri i pericoli che deriveranno a Israele sostenendo Begin. I sottoscritti infine usano questi mezzi per presentare pubblicamente alcuni fatti salienti che riguardano Begin e il suo partito, e per sollecitare tutti gli sforzi possibili per non sostenere quest’ultima manifestazione di fascismo.
Isidore Abramowitz, Hannah Arendt, Abraham Brick, rabbi Jessurun Cardozo, Albert Einstein, Herman Eisen, M.D., Hayim Fineman, M. Gallen, M.D., H.H. Harris, Zelig S. Harris, Sidney Hook, Fred Karush, Bruria Kaufman, Irma L. Lindheim, Nachman Maisel, Seymour Melman, Myer D. Mendelson, M.D., Harry M. Oslinsky, Samuel Pitlick, Fritz Rohrlich, Louis P. Rocker, Ruth Sagis, Itzhak Sankowsky, I.J. Shoenberg, Samuel Shuman, M. Singer, Irma Wolfe, Stefan Wolfe
Sig. Spinello, hanno volutamente interpretato e portato fino ad oggi un messaggio biblico distorto.
La Terrasanta fu promessa, riferendoci all’Antico Testamento.
Ma con il rinnegare il Figlio di Dio, Gesù predisse che il tempio sarebbe stato distrutto, e si sarebbe instaurata una Nuova Alleanza.
I romani infatti fecero tabula rasa, stufi dei continui complotti e disordini creati dagli ebrei.
Il Regno di Israele appartiene ai cristiani, in senso eterno, non fisico, la Gerusalemme dei Cieli.
Loro, a tal punto, poiché l’A.T. parlava dell’avvento del Messia, hanno dovuto a questo punto reinterpretare le scritture a comodo loro, con fini anticristiani per far vedere che il Messia era falso, su libere interpretazioni dei rabbini, creando il Talmud, ed unendo la cabala (magia – esoterismo / importati in Europa in periodo illuminismo).
Secondo quindi queste libere interpretazioni, devono reimpossessarsi di Israele entro certi confini geografici, ricostruire il tempio e preparare così l’avvento del loro messia.
Tutto si basa su una libera interpretazione delle Scritture, in chiave anticristiana, per giustificare l’esistenza della vecchia alleanza e dominare i popoli. Ed il fine giustifica i mezzi, ciò che stiamo vedendo.