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Un anno fa la candidatura a Sindaco di Comiso di Salvo Liuzzo

"Questa Giunta fa registrare una mediocrità amministrativa senza precedenti"
Tempo di lettura: 2 minuti

“Un anno fa di questi tempi ho lanciato sui social la notizia della mia candidatura a sindaco. È stata una scelta meditata, per certi versi sofferta. Ma non potevo rassegnarmi aprioristicamente alla logica della sconfitta o, peggio ancora, della rassegnazione. Ci sono momenti in cui bisogna compiere scelte coraggiose e, visto il contesto, rivelatisi quasi rivoluzionarie: con uno tsunami di destra dilagante, momento in cui criticare l’amministrazione comunale veniva quasi considerato un delitto, una lesa maestà. Mi attribuisco il merito di avere sdoganato questa narrazione”. E’ quanto afferma in una nota il consigliere comunale di Coraggio Comiso, Salvo Liuzzo. Che aggiunge: “Se c’è un problema, se c’è la polvere, per quanto possa essere ben nascosta sotto il tappeto, un politico ha il dovere di dirlo. Ho esercitato questo dovere, assumendo posizioni scomodissime, consapevole di combattere una partita difficilissima ma anche di non essere “l’agnello sacrificale di turno”. Il dibattito pubblico è stato anestetizzato. Chi si permetteva di obiettare, veniva letteralmente aggredito dalla claque. Io, per mia indole, se ho qualcosa da recriminare lo faccio, con buona pace degli haters e degli “opinion leader” che hanno sposato una narrazione intrisa di simpatia, inaugurazioni (non di opere pubbliche) e public relations”.

“Un modo intelligente per nascondere, politicamente parlando – continua Liuzzo – una mediocrità amministrativa senza precedenti. Nel frattempo, infatti, si sono compiuti errori madornali, due su tutti: l’affidamento della riscossione a privati senza gara d’appalto e la cieca subalternità a chi aveva deciso, senza averne il potere, di gestire il nostro bene più prezioso, l’acqua, per creare una succursale dell’ufficio di collocamento. Abbiamo consegnato la nostra acqua ad un carrozzone che, sulla carta, governerà il sistema idrico per i prossimi trent’anni e che garantisce ai cittadini soltanto tariffe più alte, qualche posizionamento professionale “fiduciario” e un danno erariale abnorme. Ora, dopo che il sottoscritto e alcuni compagni di battaglie politiche chiediamo chiarezza da un anno e mezzo, denunciando le storture di quello scempio politico amministrativo, anche gli altri partiti si sono svegliati e hanno preso le distanze. Meglio tardi che mai. Su questi temi abbiamo ancora molto da raccontare e il mio e nostro impegno affinché si faccia chiarezza sarà quintuplicato nelle prossime settimane”.

“È stata una campagna elettorale bellissima – ancora Liuzzo facendo riferimento a quanto accaduto l’anno scorso – durante la quale i toni sono stati talvolta forti ma non si è mai superato il limite del rispetto degli avversari politici. Credo di avere affrontato più che dignitosamente ogni dibattito televisivo e non solo. Ma è stata anche una campagna elettorale basata su intenzioni non manifestate perché non conveniva parlarne: il programma di governo della Schembari era incompleto. Avrebbe dovuto annunciare che la refezione scolastica sarebbe partita nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico in corso e che avrebbero aumentato la retta per usufruirne; avrebbero dovuto ammettere che sarebbe aumentata la tassa sui rifiuti (cosa che avverrà nuovamente nell’anno in corso), che avrebbero aumentato il costo per il servizio scuolabus, che avrebbero raddoppiato le tariffe di ingresso al mercato ortofrutticolo salvo poi fare frettolosamente marcia indietro, che avrebbero lasciato lo stesso mercato in condizioni strutturali e igieniche indecenti, con le coperture che sono diventate un groviera e che stanno riparando alla meno peggio (avrebbero potuto partecipare al bando del Pnrr che offriva fino a 10 milioni di euro a fondo perduto per la ristrutturazione dei mercati). Mercato ortofrutticolo che opera a pochi metri di distanza da una vera e propria bomba ecologica costituita da rifiuti non classificati raccolti nella zona che dovrebbe ospitare eventuali tendopoli in caso di eventi catastrofali. Se fossimo stati noi ad ignorare quel disastro ambientale, a pochi metri da un luogo in cui si commerciano prodotti che finiscono nelle nostre tavole, avrebbero fatto intervenire la Nato, la Cia e il Kgb. Questa è una mancanza di rispetto anzitutto per i consumatori, per i concessionari del mercato e per i produttori, che in questi anni hanno subito storture e ingiustizie da chi ha gestito il mercato con metodi feudali. Il mercato è di tutti, non si possono fare figli e figliastri e non può essere trasformato in un comitato elettorale”.

“Tra i problemi più sentiti, al momento – spiega ancora Liuzzo – abbiamo la viabilità. Ci sono quartieri di Comiso che in alcuni momenti della giornata sono diventati impraticabili. Per questo mi sono dichiarato disponibile a discutere un serio piano del traffico, fermo restando che in alcune circostanze i problemi sono frutto di scelte amministrative che non abbiamo condiviso. L’altro problema è la sicurezza. Mai come adesso la gente percepisce e tocca con mano il fenomeno della microcriminalità, specialmente nel centro storico. E poi come non parlare dell’aeroporto, dove, per fare una battuta, “si potrebbe praticare il nudismo senza che nessuno se ne accorga”. Nelle scelte strategiche del governo regionale contiamo meno di niente, nonostante la tanto declamata “contiguità politica”. Siamo subalterni alla Sac che punta a mantenere a Catania la gran parte del traffico aereo. Lo capirebbe anche uno studente della scuola primaria. Siamo diventati ininfluenti rispetto alle scelte “cataniacentriche” del gestore. Su quell’aeroporto c’è il sudore di un’intera classe dirigente, compreso il mio, avendo votato favorevolmente tutti gli atti consiliari propedeutici alla nascita dell’unica vera grande opera pubblica realizzata nel Sud est della Sicilia nell’ultimo ventennio. Vedere quell’aeroporto funzionare solo quando l’Etna fa i capricci, è diventato imbarazzante. E dire che, tra chi ha sostenuto la ricandidatura della Schembari, qualcuno potrebbe dare qualche suggerimento per raddrizzare la barra. Non è il caso di fare nomi, ma chi segue la politica conosce retroscena, accordi e collocazioni chiave”.

“Per il resto – conclude Liuzzo – immagino un centrosinistra compatto, a vocazione moderata, capace di rinnovarsi con una classe dirigente che sappia coniugare esperienza e l’entusiasmo di tanti ragazzi che hanno deciso di rimanere a Comiso per dare il loro contributo. Ma ci vuole la volontà di tutti, senza la puzza sotto il naso. Il nuovo centrosinistra, a Comiso, potrà vincere se riuscirà a coagularsi su un progetto concreto di rinascita della nostra città. L’unità di intenti basata sull’odio verso qualcuno non verrebbe capita. Il nostro elettorato è esigente e avere un nemico da abbattere non porta a niente. Si parta da un progetto serio e noi daremo il nostro contributo. Ma tutto questo, ribadisco, potrà avvenire solo se la futura classe dirigente avrà la capacità di avere come unico obiettivo il bene comune, senza attribuzioni di patenti sul grado di “sinistrismo” dei vari attori. Cosa che è stata fatta nel mio caso: qualcuno ha preferito un sindaco di destra perché “Liuzzo non era abbastanza di sinistra”. Una narrazione che mi fa sorridere, propugnata da chi voleva ammantarsi di coerenza, facendo impropriamente riferimento a grandi statisti di Sinistra, ma nel frattempo andava a “collocarsi”. Superata, però, questa dissertazione sul nulla cosmico, credo sia arrivato il momento di guardare avanti e avere un solo obiettivo: il bene dei comisani, che non rientra tra le priorità dell’attuale compagine di governo della città”.

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