“La riforma delle Province per la Democrazia Cristiana, così come per Schifani, ha sempre rappresentato un punto fondamentale del proprio programma alla quale abbiamo lavorato per oltre un anno sia in Commissione Affari istituzionali che presso l’assessorato agli Enti locali. Inspiegabilmente, oggi, con il voto segreto alcuni parlamentari della maggioranza che, con le parole si sono espressi favorevolmente, hanno deciso di votare contro. Siamo sempre stati e continueremo ad essere vicini e leali al presidente Schifani sostenendo l’attività del governo. Adesso, inevitabilmente, occorrerà un chiarimento all’interno dei partiti affinchè la maggioranza trovi nuovamente unità sui provvedimenti che vanno portati in Aula”. Lo dichiara il Presidente della Prima Commissione, nonché primo firmatario del DL, l’On. Ignazio Abbate, che così commenta ciò che è accaduto oggi in Parlamento: “Dispiace perché ci abbiamo lavorato per più di un anno ma non ci facciamo scoraggiare. Le province sono una priorità perché la situazione di degrado di strade e scuole, per dirne solo due, sono sotto gli occhi di tutti. Già da domani sono disponibile a riprendere il percorso in Commissione di un nuovo DL che potrà essere discusso solo a partire dal 16 marzo, cioè dal primo giorno della nuova sessione parlamentare. Questo voto contrario in un momento cruciale dell’attività amministrativa per la Regione Sicilia non deve mutare l’attività di Governo che nelle prossime settimane dovrà essere intensa e cruciale per quanto riguarda la programmazione dei fondi strutturali che dovranno buttare le basi per le nuove infrastrutture e per il sostegno a famiglie e imprese, una su tutte la crisi agricola che in questi giorni si sta evidenziando in modo eclatante”.
- 5 Febbraio 2025 -
0 commenti su “Riforma province punto fondamentale per la DC, ora un chiarimento interno e ripartenza”
“Dispiace perché ci abbiamo lavorato per più di un anno ma non ci facciamo scoraggiare. Le province sono una priorità perché la situazione di degrado di strade e scuole, per dirne solo due, sono sotto gli occhi di tutti. Già da domani sono disponibile a riprendere il percorso in Commissione di un nuovo DL che potrà essere discusso solo a partire dal 16 marzo, cioè dal primo giorno della nuova sessione parlamentare”….. Nonostante la disfatta, si persevera ancora incamponendosi, come dichiarato da un onorevole nel corso del dibattito nelle dichiarazioni… “Inspiegabilmente… “ma allora la miopia politica è immensa, dopo l’affondamento della salva ineleggibili.. Ed ancora” Le province sono una priorità perché la situazione di degrado di strade e scuole, per dirne solo due, sono sotto gli occhi di tutti.”ma se si vogliono governare le provincie basta applicare la legge Delrio con le elezioni di secondo livello, invece per un anno hanno perso tempo e dalla dichiarazioni vogliono perdere tempo.. ecco l’interesse che dimostrano per i problemi dei cittadini, avevano già fatto la spartizione dei presidenti delle provincie, Palermo a forza italia e guarda caso a Ragusa alla nuova DC, ecco il motivo di tanto fervore, accaparrarsi le presidenze delle provincie per spartire il potere. Altroché.. Una dichiarazione ci conferma il disinteresse ai problemi dei cittadini che vengono chiamati senza alcuna volontà dimostrata “Con la complicità del voto segreto qualcuno è stato, evidentemente, guidato da ben altri intendimenti e, probabilmente, preoccupato dalla possibilità di restituire ai cittadini la parola sul governo degli enti di area vasta”. Tutti ai nastri di partenza per sedersi nelle poltrone che dovevano garantire lauti stipendi, anche se in questa fase non c’era copertura finanziaria, come dichiarato dal presidente della commissione, ma poi li trovavano di sicuro
Si persevera nel progetto fallito, ciò sta a dire che non si capisce il danno che si fa ai cittadini, siamo ad una disputa che non porti nulla di buono… Ecco le dichiarazioni che riporta Live Sicilia.. Non ci sono commenti da fare, cascomo solo le braccia… “Nel programma di Schifani è scritto a chiare lettere che i protagonisti del voto devono essere i cittadini e questo è quello che prevedeva la riforma bocciata oggi in Aula – dicono il leader Totò Cuffaro, il capogruppo all’Ars Carmelo Pace e il presidente della prima commissione Ignazio Abbate . Non vogliamo, pertanto, sentire parlare di elezioni di secondo livello. la riforma – concludono – tornerà presto in aula”.Ai lettori un commento…
Per una maggiore informazione, la legge Delrio legifera che “Come viene eletto il presidente della provincia dopo la riforma ope rata dalla L 56 2014?
Il Presidente della Provincia è, invece, eletto da consiglieri comunali e Sindaci tra i Sindaci dei Comuni della Provincia che non sono in scadenza nei successivi diciotto mesi e, in sede di prima applicazione, tra i consiglieri provinciali uscenti (art. 1, co. l. n. 56/2014) mi chiedo e chiedo perché non piace la leg’ge Delrio, le provincie potrebbero funzionare in piena efficienza visto che i componenti sono espressioni dei cittadini che li hanno votati e nel pieno del mandato.
Non è possibile!
Così Gnaziu non può portare il suo ing.re a Rg, per mettere le mani sulla provincia.
In Sicilia si è fatta un’operazione fantastica , non hanno abolito le province (crocetta) ma hanno abolito la giunte e i presidenti di provincia , lasciando tutto il resto intatto, (esempio la pericolosa polizia provinciale)
Hanno lasciato la truppa al suo posto e hanno eliminato i comandanti .
Come dire se prima facevano poco , senza nessuno a chi dare conto e ragione , figurati quanti bei stipendi buttati nella fogna.
Ora vogliono rimettere i comandanti , facciano pure tanto più buio di mezzanotte non può fare .
Ma questo voto segreto poi perché per dare spazio ai cecchini ??
E se questa è l’inizio della fine della “nuova dc” di Cuffaro & company???
Visto il suo trascorso, ed il suo personale modo di agire,, oltre a quello dei soci, potrebbe essere iniziata la fase discendente…
È risaputo che la “minestra riscaldata”, specie se insipida ed inacidits non è gradita neppure ai maiali….
E poi, l’Onorevole Don Sturzo, ” vigila”..e da lassù ha una visione prospettica ben definita…
Pensare alle province è sinonimo di arretratezza e grettitudine culturale. Non voler credere ad un’evoluzione politica è sintomo di fallimento. Prima il potere personale! Che triste realtà!
I marinai, sanno che porta male cambiare nome ad una imbarcazione…dopo un restauro..
E la barca” a cui è stato dato nome “nuova dc”…ha problemi di galleggiamento, associati alla reputazione del comandante e di gran parte dell’equipaggio…rischia di naufragare in porto….
Per una corretta informazione per chi legge, l’elezione di secondo livello dei rappresentanti delle provincie è “:Come viene eletto il presidente della provincia dopo la riforma ope rata dalla L 56 2014?
Il Presidente della Provincia è, invece, eletto da consiglieri comunali e Sindaci tra i Sindaci dei Comuni della Provincia che non sono in scadenza nei successivi diciotto mesi e, in sede di prima applicazione, tra i consiglieri provinciali uscenti (art. 1, co. l. n. 56/2014) “come affermato dagli esponenti della nuova DC che i cittadini chiedono di votare per via diretta i rappresentanti, è una non verità, inwuanto i consiglieri comunali sarebbero i componenti della giunta provinciali, i quali sono eletti dai cittadini e il presidente eletto dagli stessi componenti, in fin dei conti i cittadini eleggono i taporentanti delle provincie sempre, espressione della loro volontà, non si farebbero giochetti di potere, o meglio rappresentanti di trombati che verrebbero accontentati con doppie spese di mantenimento per i cittadini, un minore aggravio sulle loro spalle. Perché non si applica la Delrio…? Facile intuirlo…
Amo Modica è orgoglioso dei suoi beniamini e poi scrive che “più buio di mezzanotte non può fare”.
Si svegli, si connetta alla realtà.
Egregi lettori gli aspiranti politici che vorrebbero ricoprire le cariche provinciali di sicuro verranno accontentati , giacche vi è una bozza del disegno di legge che è in itinere presso le apposita commissione alle camere che prevede il ritorno trionfale delle provincie con l’elezione diretta del presidente e dei consiglieri si riporta da un quotidiano quanto è previsto: “Legge elettorale Per quanto riguarda il meccanismo elettorale, la circoscrizione coincide con il territorio provinciale ed è divisa in collegi che assegnano da un minimo di 3 a un massimo di 8 seggi. Il presidente sarà eletto al primo turno purché raggiunga almeno il 40 per cento dei voti (e non il 50 per cento più uno come accade per i sindaci), altrimenti scatta il ballottaggio due settimane più tardi; secondo turno che, stando alla proposta presentata dalla destra in Parlamento, potrebbe saltare per i sindaci in caso un candidato ottenga il 40 per cento. La bozza di riforma poi non prevede la possibilità del voto disgiunto, obbliga di candidare almeno un 40 per cento di donne e stabilisce l’incompatibilità tra assessori e consiglieri, dando così la possibilità ai primi dei non eletti di essere “ripescati” aula. Risorse e polemiche, E con quali soldi? Secondo il ddl il Governo in caso di via libera avrà un anno e mezzo di tempo per adottare «uno o più decreti legislativi aventi a oggetto le funzioni e il sistema di finanziamento delle province e delle città metropolitane» Questo è uno dei punti più criticati dalle opposizioni, che parlano di un testo concepito essenzialmente come un meccanismo per collocare rapidamente personale politico ,solamente una gara a chi riesce ad accaparrarsi piu province, il punto più interessante dal punto di vista di chi si presenterà è “l’incompatibilità tra assessori e consiglieri dando magnanimamente la possibilità al primo dei non eletti il biglietto d’ingresso , ovviamente non gratuito per i cittadini……..