La questura di Ragusa ha agito legittimamente nella fase di trattenimento dei migranti. Lo dice Procura Generale dellaa Corte di Cassazione, ritenendo che i trattenimenti sono «legittimi e conformi alla legge» per i migranti provenienti da Paesi sicuri anche se sulla questione della «garanzia finanziaria» è necessario un intervento della Corte di Giustizia Europea. La Procura generale di Cassazione espressa davanti alle Sezioni Unite civili è stata chiamata a valutare dieci ricorsi del Ministero dell’Interno contro le ordinanze con cui il tribunale di Catania, nei provvedimenti disposti dai giudici Iolanda Apostolico e Rosario Cuprì tra settembre e ottobre scorsi, non aveva convalidato i trattenimenti di alcuni migranti tunisini a Pozzallo così come deciso dalla questura di Ragusa. Per l’ufficio del procuratore generale, rappresentato in udienza dall’avvocato generale Renato Finocchi Ghersi e dal sostituto procuratore generale Luisa De Renzis, la «procedura accelerata» adottata dalla polizia è stata infatti applicata “legittimamente e in modo conforme alla legge”. I Pg hanno spiegato che «non si può trascurare quanto affermato dall’Avvocatura dello Stato circa la situazione di emergenza a Lampedusa, caratterizzata da flussi consistenti e ravvicinati in quella zona e dall’elevato numero delle domande di protezione internazionale così da rendere difficilmente gestibile la trattazione della domanda nel luogo di arrivo”.
- 5 Febbraio 2025 -