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Chiaramonte, la morte sospetta di Domenica Sammatrice

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La Procura della Repubblica di Catania   indaga sulle cause che hanno portato al decesso di Domenica Sammatrice, la  quarantenne   farmacista all’azienda sanitaria di Ragusa, originaria di Chiaramonte Gulfi,  morta dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico di routine in una clinica convenzionata catanese. I funerali, deceduta l’8 novembre, si sono svolti sabato scorso a Chiaramonte dopo l’autopsia eseguita il 17 novembre. Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore Fabio Platania. Il padre della donna ha rilasciato delle dichiarazioni all’AGI:

Il padre   ha chiesto agli inquirenti di chiarire cosa sia effettivamente successo a sua figlia, se si sia trattato di un evento riconducibile all’intervento chirurgico a cui si è sottoposta, all’anestesia somministrata, alle manovre rianimatorie o ad altre cause che chiariranno le perizie disposte. Con il supporto dell’avvocato Antonio Fiumefreddo che assiste la famiglia della giovane, viene ricostruita la scansione temporale di quanto accaduto, attraverso le informazioni rese al padre dalla clinica. La giovane accompagnata dal genitore si era ricoverata il 24 ottobre scorso in una clinica privata catanese, dove il giorno seguente era stata  sottoposta ad un intervento ‘routinario’ di isteroscopia in endoscopia.

Nel corso dell’intervento, a qualche minuto dalla somministrazione dell’anestesia, il cuore della donna si è fermato; è stata rianimata e si era ripresa. A conclusione dell’intervento il personale sanitario ha comunica al padre  che la figlia, a seguito delle complicazioni sarebbe stata trasferita in terapia intensiva ma che era, comunque, vigile. Il padre ha chiesto di vederla, è stato accompagnato da lei, l’ha chiama e lei ha aperto gli occhi. Il 26 ottobre, davanti al padre – sempre presente – viene sottoposta a una visita neurologica e anche in quella occasione la donna reagisce agli stimoli. Ma dopo qualche giorno la situazione peggiora. Il 29 ottobre viene comunicato all’uomo che la figlia non ha più attività cerebrale. Il poveretto è stato accompagnato in macchina a Chiaramonte Gulfi da due medici della struttura che nel tragitto gli hanno  suggerito di dare l’assenso all’espianto degli organi.

Il 6 novembre si riunisce la commissione medica che decide di staccare le macchine che tengono in vita Domenica Sammatrice, il cui decesso viene dichiarato l’8 novembre. Il pubblico ministero dispone che si faccia l’autopsia, intanto la salma della donna viene trasferita all’Istituto di medicina legale. L’incarico della Procura viene conferito il 16 novembre ai periti Giuseppe Ragazzi (medico legale), Andrea Raineri (anestesista), Greco Pantaleo (ginecologo).

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