Convocare le parti nel tempo più breve possibile. E’ la richiesta del segretario della Camera del Lavoro di Modica, Salvatore Terranova, riguardo alla vertenza Servizi per Modica. “Qualche settimana addietro – spiega il sindacalista – avevamo sollecitato l’Amministrazione comunale di Modica ad accelerare le procedure per il trasferimento dei 48 dipendenti della liquidanda SpM ad altra società pubblica (peraltro già esistente) per metterli in sicurezza. Lavoratori che, se restano ancora legati alla società in liquidazione, rischiano ogni giorno che passa di perdere il lavoro.
Abbiamo pensato fino ad ora che si avesse consapevolezza del rischio cui sono sottoposti questi lavoratori, ma i tempi si stanno dilatando giorno dopo giorno e ciò farebbe intendere che vi sia una sospettabile sottovalutazione della portata in gioco”. Non si sta capendo che la SpM ormai è al collasso in tutti i sensi e che l’unica cosa che essa potrà ancora produrre è l’espulsione di 48 unità dal lavoro e poiché nessuno vuole che ciò possa accadere, viene da chiedersi perché tutto questo ritardo. Qui non stiamo più parlando di ritardi nella erogazione delle mensilità dei salari che sono troppi e pesanti, ma soprattutto della perdita di ciò che per questi dipendenti finora è stato ancoraggio di sostentamento nella vita.
“Non ci si può attribuire atteggiamenti finalizzati a fare polemica fine a se stessa, considerato che ci siamo attenuti alle indicazioni emerse all’esito degli incontri effettuati nei mesi scorsi e ci siamo adoperati, con solerzia, affinché quanto deciso nel confronto tra le parti venisse celermente messo in opera. In primo luogo, la priorità di mettere in sicurezza il personale. Purtroppo, ancora oggi non possiamo dire che questo obiettivo, tra l’altro sappiamo bene essere finalità prioritaria dell’Amministrazione comunale, sia stato raggiunto. Pur in presenza di un confronto, in alcuni momenti molto duro, non possiamo certo sostenere che la Giunta Monisteri non abbia a cuore e l’obiettivo di salvaguardare questo personale, ci permettiamo di evidenziare però che i ritardi che si accumulano nel dare soluzione al dramma non sono più sopportabili”.
Pertanto, necessita subito convocare un incontro per affrontare, tra le altre cose:
Liquidazione mensilità pregresse sia alle 48 unità ancora dipendenti della SPM sia alle 31 unità trasferite il mese scorso ad Iblea acque. Per correttezza, a questi ultimi sono ancora da liquidare il mese di dicembre 2022 e gennaio e febbraio 2023 e 15 giorni di settembre 2023 e il Tfr (trattamenti di fine rapporto) rimasto in azienda; mentre alle 48 unità occorre pagare dicembre 2022, gennaio e febbraio 2023 e settembre – ottobre 2023.
Sottoscrizione accordo sulle modalità di pagamento degli emolumenti di cui al superiore punto 1;
Sottoscrizione dell’accordo per il trasferimento delle 48 unità alla nuova società, così come dettato dalle normative vigenti.