“Ci stiamo approssimando alla fase conclusiva dei primi 100 giorni dalle elezioni, quelli in cui si fa un bilancio delle prime cose fatte e in cui si intuisce la polarizzazione dell’azione amministrativa. E riguardo la rappresentanza giovanile tutto tace visto e considerato che nonostante le polemiche sollevate nessuna presidenza delle 6 commissioni consiliari è andata a un under 30”. Lo sottolinea il consigliere comunale di Ragusa, Federico Bennardo, che aggiunge: “Non sarebbe di certo stato sufficiente per poter parlare di idonea rappresentanza giovanile, dato il ruolo decisamente ridimensionato delle commissioni stesse, dopo la sentenza della Corte dei conti che ne limita i lavori ad esaminare gli atti strettamente propedeutici al Consiglio comunale, ma di certo un giusto segnale. Abbiamo sentito spesso parlare della necessità di far esperienza prima di avere un ruolo esecutivo nell’amministrazione eppure lo stesso sindaco, ad esempio, si candidò nel 2018 ad amministrare una città capoluogo di provincia senza aver mai occupato un ruolo politico e dato il risultato plebiscitario di questa tornata elettorale lo ha fatto pure bene. È insomma richiesto un cursus honorum a volte. Altre no. D’altronde nessuno nasce sindaco, presidente del Consiglio comunale o assessore e un turno di rodaggio è sempre necessario a meno che non acquisiamo sin da adesso la disponibilità degli amministratori stessi a ricandidarsi, vita natural durante, per ricoprire il ruolo che oggi hanno. Questa non vuole essere una polemica contro qualcuno ma una battaglia contro qualcosa che va sdoganata”.
“L’assenza dei più giovani evidentemente – ancora il consigliere Bennardo – traspare nelle scelte amministrative, penso all’ordinanza sindacale 957 recante disposizioni di sicurezza urbana che pone di fatto un bavaglio su apparecchi ed impianti musicali nel territorio comunale e che di fatto non ha risolto i problemi di sicurezza come era da aspettarsi. O ancora la gestione di impianti comunali come la piscina Eva Paglia non mi è del tutto chiara. A farne le spese sono stati ovviamente i più giovani. Un favore alle località limitrofe. Nonostante tutto, siamo qui a lavorare, lo dicono i fatti, e provare ad arricchire il dibattito. Ho, infatti, visto i colleghi più giovani darsi da fare anche adesso nonostante le vacanze e non smettere di documentare, segnalare e provare a risolvere i disagi esistenti nei limiti delle loro possibilità. Ben venga in questo senso la nomina a vicecoordinatore cittadino per Fratelli d’Italia di Simone Diquattro che indica che forse qualcosa sta cambiando, perlomeno altrove. Meloni, del resto, è stata la più giovane ministra della storia repubblicana italiana con i suoi 31 anni quando fu nominata nel governo Berlusconi IV. La città che voglio è giovane e continuerò a battermi per questo”.