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Manifesto per la Cultura (in RG)…di Ruben Ricca

Tempo di lettura: 2 minuti

Noi, la gente della Cultura (quelli che abbiamo il coraggio di parlare) in vista delle prossime elezioni amministrative vogliamo manifestare un malessere silenzioso, profondo e persistente che dura ormai da diversi anni e che si vede accentuato dalla mancanza di risposte e Politiche Culturali efficaci che cambino le forme di “Fare Cultura” in città. Che cambino definitivamente il modo di costruire la nostra identità culturale. La gente della cultura non è un produttore che finanzia le manifestazioni artistiche. Siamo artisti, buoni o brutti, capaci o meno, ma non finanziamo l’attività. Come il governo italiano sostiene il Colosseo o il Foro Romano, così sostiene altre manifestazioni come la danza, il teatro, la musica, la letteratura o il cinema. La domanda è: perché il Comune della Città non sostiene, nella sua proporzione, anche queste manifestazioni locali? Perché non aiuta a sostenere la nostra identità? Perché non sostiene coloro che producono cultura nel territorio? In che secolo viviamo, nel 18? La gente della cultura (e il pubblico!) è stanca della mancanza di sensibilità dei politici verso la cultura. Stufa! Le prossime elezioni non saranno come le precedenti. Non ci si potrà convincere con promesse, ciò che vogliamo sono fatti. Proposte concrete, non titoli. Siamo convinti che la Cultura debba essere gestita da gente di Cultura. Cosa sanno i politici di cultura? Niente. Sono molti anni di disastri e di disordini. La Cultura è uno strumento potente che può potenziare il Turismo e arricchire il Sociale. Se ne rendono conto i politici di questa città? No, perché nasconderlo. La politica in questa provincia sembra essere nemica della Cultura o identificata solo con la gastronomia e il Barocco. Così come il Commercio deve essere sostenuto e incentivato, così come l’Agricoltura e il Turismo devono essere potenziati, anche la Cultura deve essere protetta e aiutata. E non serve a nulla dare un miserabile contributo (Ordinario o Straordinario) di difficile e tortuoso accesso dove gli artisti competono tra loro nel modo più indegno. Qui le Compagnie e le Associazioni sono umili e piccole. La superbia non è mai stata buona consigliera. Sarebbe un errore leggere questa piccola nota con leggerezza, perché anche noi che creiamo cultura in questa città votiamo. Perché si insiste (tanto!) sul “creare le condizioni affinché il Commercio cresca” e non si creano mai (mai!) le condizioni per far crescere la Cultura? È vergognoso scriverlo.

Ruben Ricca (regista e autore)

Coloro che sotto firmano, aderiscono a questo manifesto (elettori tutti)

Giansalvo Alù, Gisella Burderi, Elisa Giglio, Federica Bisegna, Vittorio Bonacorso, Mallio Laciura, Carmelo Gugliotta, Irene Guastella, Giambattista Rosso, Vania Orecchio, Monica Mallia, Elisa Guastella, Vladan Jovanovic, Elvira Nobile, Giosè Chessari, Carmela Cascone, Nando Chessari, Giorgia Guastella, Jean Franco Chessari, Angelo Cascone,  Maurizio Nicastro, Giorgio Battaglia, Carlotta Pluchino, Salvuccio Mandarà, Giulio Guastella, Giusy Bizzini, Graciela Jordan, Veronica Ruta, Renata Capello, Valentina Bighetti, Enzo Costa, Valentina Novello, Giada Ruggeri, Natya Migliori, Ass. Dahyla, Gianni Cascone, Ass. Hereusium, Stefania Guastella, Luca Cascone, Lidia Di Benedetto, Daniele Cascone, Loreto Morando, Sara Soccorso, Lucia Cascone, Giuseppa Raniolo, Lorenzo Maria Zarino, Dorota Adamarek, Chiara Guastella, Evgeniy Stoyanov, Ornella Cicero, Federico Androne, Marco Schembri, Simone Spatola, Giorgio Ottaviano, Dario Spank, Enrico Ferro, Valentina Arestia, Giulia Occhipinti, Davide Cianchino, Andrea Gulino, Sara Oddo.

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2 commenti su “Manifesto per la Cultura (in RG)…di Ruben Ricca”

  1. Tonino Spinello

    Secondo me la cultura l’hanno resa una sorta di abitudine, o forse meglio una consuetudine calendarizzata in collaborazione col politico di riferimento per eventi più o meno culturali. Si fanno convegni culturali, manifestazioni, incontri, ove si dicono tante cose, si leggono dei versi, si citano nomi illustri della letteratura, della filosofia, della scienza, della teologia, insomma si discutono tante cose serie ma che restano sempre parole e poi si finisce la serata con apparente soddisfazione da parte di tutti gli intervenuti. Un’abitudine appunto!
    Ma forse queste abitudini a volte servono a proteggerci, a proteggerci dalla vita stessa o dalle ideologie che qualcuno vuole sempre imporre! Capisco perfettamente cosa significa sognare qualcosa e non poterla realizzare o portarla a termine solo perchè sei visto come un ostacolo al progresso. Quindi essendo fastidioso ti devo plasmare per poi correggere la tua visione di cultura. Un libro da la conoscenza, ma la vita dà la comprensione. Quella comprensione che non dobbiamo comprendere perchè poi ci dobbiamo vergognare per avere detto o compreso.
    Ruben Ricca, non ci si deve vergognare per difendere le proprie identità, (anche se ormai siamo arrivati a questo) semmai dovrebbero vergognarsi quelli che cercano di sopprimere la nostra identità perchè indottrinati da culture esoteriche imposte da non si sa chi.

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