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Estorsione. Assolti con formula piena fratelli Modicani

Tempo di lettura: 2 minuti

Accusati nel 2017 di estorsione continuata ed aggravata in concorso, erano stati arrestati in flagranza di reato. A distanza di sei anni dai fatti, il Tribunale di Ragusa ha assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”, due fratelli di Modica, S.S. e G.S, rispettivamente di 40 e 47 anni. Come si diceva, erano stati arrestati in flagranza di reato mentre “incassavano” degli assegni bancari. Secondo l’accusa i due germani, sarebbero stati gli autori materiali di un’azione violenta al fine di ottenere il risarcimento del danno per la mancata trascrizione ad opera della vittima del passaggio di proprietà di un’autovettura BMW 320D. Nel caso, il più giovane degli imputati avrebbe anche colpito ad una spalla la controparte con una bottiglia di vetro minacciandolo di morte. Si sarebbero, quindi, impossessati di un portafogli contenente un assegno bancario da 450 euro, di un telefono cellulare e di un’autovettura Daewoo della parte offesa. Inoltre, secondo la denuncia, avrebbero usato minaccia anche nei confronti della sua famiglia dell’uomo, costringendolo a consegnare un assegno da mille euro.
Nel corso del dibattimento il difensore degli imputati, l’avvocato Martino Modica, ha smontato ogni accusa facendo emergere che, nei fatti, nel momento dell’arresto, i due imputati non stavano ricevendo assegni così da potersi configurare l’estorsione in concorso ma, invece, si trattava di titoli bancari che la vittima stava consegnando spontaneamente.
Già in fase di convalida degli arresti il reato di estorsione era stato derubricato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni mediante violenza e minaccia. Oltre ad assolvere i due fratelli modicani, il Tribunale ha trasmesso gli atti alla Procura affinché sia valutato se sussistono ipotesi accusatorie nei confronti dell’accusatore.

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3 commenti su “Estorsione. Assolti con formula piena fratelli Modicani”

  1. Com’è avvenuto a suo tempo il rinvio a giudizio e l’arresto in fragranza se si trattava di titoli bancari consegnati spontaneamente!? Scusate , ma essendo come sono non potevo non capire niente.

  2. @pino il cretino – i processi servono proprio a questo, a scoprire la verità che (a volte) emerge grazie ai testimoni ed ai documenti

  3. Grazie per il chiarimento , perché io ero ancora convinto, che un processo per superare la soglia del non luogo a procedere o la formula del non luogo a procedere del G.U.P e andare avanti ,dovesse affidarsi a indagini, prove o prove indiziarie , bastanti a far ritenere potersi concludere con una condanna , per non sprecare tempo e denaro. Ma ben venga la possibilità che non sia sempre così!

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