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ATI Ragusa e Bando PNRR per reti idriche. Riceviamo da Giaquinta

Tempo di lettura: 2 minuti

Nella qualità di Presidente dell’ATI Ragusa, (carica non retribuita) in quanto svolgo il  ruolo nella qualità di Sindaco di Giarratana, eletto dalla assemblea dell’ATI, ritengo doverose alcune precisazioni e informazioni sulle funzioni dell’ATI, sulla sua società di gestione “Iblea Acque” e sui finanziamenti richiesti e finanziamenti ottenuti,  e chiarire partecipazione al bando relativo ai fondi PNRR per le reti idriche e ad altri bandi.

L’Assemblea Territoriale Idrica Ragusa – ATI  istituita ai sensi e per gli effetti del D. Legs. 152/2006 e  dell’art.3, comma 2, della legge regionale 11 agosto 2015, n.19, e del Decreto dell’Assessore regionale per l’Energia ed i Servizi di Pubblica Utilità n. 75 del 29 gennaio 2016, è Ente di governo per l’esercizio delle competenze previste dalle norme vigenti in materia di gestione delle risorse idriche, rappresentativo di tutti i comuni appartenenti all’ambito territoriale ottimale (ATO) di Ragusa.

L’ATI è un ente pubblico non economico, avente personalità giuridica di diritto pubblico, ed è dotata di autonomia normativa, organizzativa, amministrativa, tecnica e contabile, a garanzia della qualità del servizio e nel rispetto delle scelte dei singoli Comuni.

Questo “carrozzone” secondo la opinabile considerazione di qualcuno, previsto obbligatoriamente dalla normativa, non ha alcun dipendente proprio, ha un Direttore Tecnico, ingegnere, in comando dal Comune di Ragusa e un responsabile amministrativo-finanziario, dipendente regionale in plus orario; per 12 mesi si è avvalsa della collaborazione di un dipendente amministrativo della SRR Ragusa in comando.

Gli enti d’ambito idrici, ATI in Sicilia, nascono in Italia così come in Sicilia per arrivare alla gestione unitaria del servizio idrico-depurativo nel territorio di riferimento.

Quasi dovunque nel resto dell’Italia e in Sicilia esiste la gestione unitaria del servizio idrico. In Sicilia solo  quattro ATI non  erano arrivate a questo obbiettivo: Siracusa, Messina, Trapani e Ragusa.

La normativa prevede che la gestione può essere affidata, espletate le relative procedure, ad un gestore privato, ad una società mista pubblico-privata o ad una società in house dei comuni cioè una società costituita e partecipata al 100% dai comuni.

L’ assemblea dell’ATI Ragusa, costituita dai 12 sindaci iblei ha deliberato e ribadito, all’unanimità, la scelta della gestione in house seguendo il principio che essendo l’acqua un bene pubblico è preferibile che anche la gestione rimanga sotto il controllo pubblico. All’interno di Iblea Acque è previsto un Comitato per il Controllo Analogo(non retribuito) costituito dai sindaci di 5 comuni con cui si confronta l’amministratore di Iblea Acque per le attività di gestione.

Nel mese di maggio 2022 è stata costituita “Iblea Acque” società per azioni posseduta al 100% dai comuni.   Altro carrozzone secondo il dire di qualche ……..

L’accelerazione di quella settimane era dovuto  alla necessità di essere in condizione di partecipare al bando PNRR.

Contro le delibere di scelta della gestione in house e di costituzione di Iblea Acque è stato proposto  ricorso al TAR di Catania da parte di un gestore privato che non ritiene adeguatamente motivata la scelta.

Il TAR non ha sospeso gli atti impugnati. La prossima udienza è prevista nel mese di marzo 2023.

E’ facile capire, anche ovvio, che un gestore privato si opponga ad una scelta di gestione pubblica del servizio, che miri ad ottenere la gestione al privato del servizio idrico-depurativo.

L’organo di amministrazione di Iblea Acque (incarico retribuito)  è monocratico (uno) con profilo tecnico (un ingegnere) e non politico. L’incarico è stato affidato ad un tecnico di riconosciuta professionalità ed esperienza, designato all’unanimità dalla assemblea dei soci di Iblea Acque.

Neanche in questo presunto “carrozzone”  ci sono comitati direttivi e poltrone su cui collocare figure politiche.

Come è facile evincere, l’affidamento della gestione unitaria del servizio idrico-depurativo non è la stravagante idea di qualche amministratore ma un preciso obbligo di legge al quale ATI Ragusa (e l’ATO IDRICO prima) è sono stati per lungo tempo inadempienti.

Infatti siamo stati commissariati  per la redazione del Piano d’Ambito che l’ATI Ragusa ha comunque esitato senza che il commissario adottasse propri atti.

L’obbligo dell’affidamento della gestione unitaria del servizio idrico è ribadita dall’art. 14 del DL 115 del 9 agosto  2022 che prevede il commissariamento delle ATI inadempienti da parte della Regione o il commissariamento delle Regioni, da parte del ministero della Transizione Ecologica, che non commissariano le ATI.

In Sicilia vi erano solo 4 ATI nelle quali non era stata affidata la gestione unitaria: Siracusa, Messina, Trapani e Ragusa.

Ati Ragusa ha provveduto nel corso del 2022 all’affidamento del servizio al proprio gestore Iblea Acque.

Con recente provvedimento del Presidente della Regione le ATI di Siracusa, Messina e Trapani sono state commissariate; anche ATI Ragusa è stata commissariata in via preventiva ma proprio perché Ragusa ha affidato la gestione, il commissariamento è sospeso, si attiva solo in caso di bocciatura da parte del TAR  dei provvedimenti impugnati.

A  riprova della validità della procedura adottata per l’affidamento al gestore, la domanda di finanziamento al bando PNRR è stata ammessa  ma non finanziata per il basso punteggio raggiunto.

Le ATI commissariate non sono state neanche ammesse al bando.

Su circa 170 istanze presentate ne sono state finanziate solo 33.

Fra le ATI  non ammesse nella suddetta graduatoria, il Progetto di Fattibilità dell’ATI Ragusa è stato ammesso a valutazione con il riconoscimento dei requisiti necessari per la partecipazione, ma ha ottenuto un punteggio pari a 5,8, inferiore a quello necessario per l’ammissione fra i progetti finanziabili (9 punti).

Nella graduatoria dei progetti non ammessi, il Progetto dell’ATI RAGUSA è in posizione 10, su 52, ed al primo  posto tra quelli della REGIONE SICILIA.

E’ preceduta da 9 progetti del Trentino Alto Adige e seguita da 42 progetti.

I circa 140 gestori ed enti d’ambito non finanziati sono tutti incapaci e da vergogna?

E’ la prima volta che un ente partecipa ad un bando e non viene finanziato?

Non abbiamo “perso” 47 milioni di euro che non avevamo mai avuto, abbiamo presentato un progetto per quell’importo, progetto che non è stato finanziato.

Riteniamo il punteggio attribuito al progetto di ATI Ragusa non corretto in base ai requisiti richiesti dal bando e presenti nel progetto ed in questo senso abbiamo presentato una osservazione alla commissione di valutazione chiedendo la revisione del punteggio attribuito.

L’Ati Ragusa e il suo gestore ha partecipato a vari bandi e ha avuto assegnati vari finanziamenti

Attenzionerà tutti i bandi di settore e le occasioni di finanziamento e vi parteciperà.

Siamo destinatari dei seguenti finanziamenti:

  • Finanziamenti sul sistema fognario e depurativo derivanti dal rilievo di infrazioni il cui superamento è stato affidato al commissario straordinario unico per la depurazione, per l’utilizzo dei fondi del P.O. F.E.S.R. SICILIA 2014-2020. Sono previsti progetti per oltre 63 milioni di euro relativi a nove comuni (Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Monterosso Almo, Ragusa, S. Croce Camerina, Scicli, Vittoria.)
  • Col FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) 2021-2027, sono stati previsti ed inseriti in graduatoria progetti del sistema idrico di quattro comuni, (Giarratana, Ragusa, Modica e Santa Croce) per un importo complessivo di oltre 5 milioni di euro,
  • Con le economie del FSC 2014-2020, è stato inserito in graduatoria un progetto del sistema idrico di Chiaramonte Gulfi per oltre 2 milioni di Euro.

Abbiamo chiesto finanziamenti sui seguenti bandi e programmi:

  • Il PNRR, investimento 4.4. prevede finanziamenti nel campo della fognatura e depurazione, con un bando appena chiuso e dove alcuni comuni e l’IRSAP hanno proposto progetti da finanziare,
  • Il programma “Contratto Istituzionale di Sviluppo” – CIS acqua bene comune, che prevede altri finanziamenti per il servizio idrico integrato a valere sul FSC 2021-2027-quota delle risorse della perequazione infrastrutturale.

Iblea Acque sta avviando progressivamente, in questi mesi,  il passaggio materiale dalle gestioni in economia dei comuni e dell’ex ASI  alla gestione diretta acquisendo il personale e le relative risorse finanziarie; un processo portato avanti con gradualità ed equilibrio.

Va rilevato, infine, che non si può quasi esultare e fare speculazione politica su un tema così importante per il nostro futuro in quanto, e’ bene ricordare, che la gestione decisa dai dodici comuni della provincia e’ quella di MANTENERE L’ACQUA PUBBLICA, E FARLA RITORNARE PUBBLICA ANCHE DOVE NON LO E’ (vedi Santa Croce Camerina ove da piu’ di vent’anni il sistema idrico integrato e’ gestito interamente da una società privata di Catania)

L’alternativa alla scelta dei comuni e’ la privatizzazione dell’acqua per i prossimi trenta anni, ove un soggetto privato, con la logica del profitto diverrebbe il “gestore dell’acqua della nostra provincia”.

Per questo motivo appare incomprensibile come vi possano essere soggetti politici di questa provincia che sembra facciano il “tifo” contro il nuovo assetto.

La sede legale di Iblea Acque è presso il comune di Ragusa, la sede operativa è ospitata presso i locali di ATI Ragusa in un’ala del palazzo della Prefettura.

Tutti gli atti di Iblea Acque e di Ati sono consultabili al sito internet di ATI  https://atiragusa.it

Il Presidente dell’ATI Ragusa

Dr. Bartolo Giaquinta

 

 

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© Riproduzione riservata

6 commenti su “ATI Ragusa e Bando PNRR per reti idriche. Riceviamo da Giaquinta”

  1. “Iblea Acque sta avviando progressivamente, in questi mesi, il passaggio materiale dalle gestioni in economia dei comuni e dell’ex ASI alla gestione diretta acquisendo il personale e le relative risorse finanziarie; un processo portato avanti con gradualità ed equilibrio.”
    Dopo i tanti giri di parole con le tante sigle, normative e date, questo passaggio cosa significa?
    Secondo me che alla fine darete la gestione idrica ad Iblea Acque in tutto e per tutto, aumentando sempre i costi perchè come con i rifiuti i costi sono sempre in aumento e mai a diminuire come ci avete sempre detto. I “carrozzoni” sono questi, creare società per non capire mai chi poi ha responsabilità dirette. Come i rifiuti.
    Poi che non ci siano poltrone da occupare mi sembra un pò esagerata questa affermazione. Come se le decisioni vengono prese da un singolo e non da un CDA. A tale proposito l’articolo parla di assemblee dei sindaci, ma non dice se ci sia un Consiglio di Amministrazione che convoca le assemblee. Mah!!
    Ad ogni modo, mi piacerebbe sapere dal Presidente dell’ATI perchè si deve affidare a privati (e quindi lievitare i costi) quando a chiedere i finanziamenti per tali opere sono i comuni (quindi il pubblico) e poi tali somme girarli al privato per gestire quello che possono fare i comuni? E poi, da un lato dite che la gestione dell’acqua sarà dei Comuni ma dall’altra la darete ai privati per trenta anni.
    Non siete un pò ambigui?
    Possiamo dire che lo Stato imprenditore come ai tempi dell’IRI quando l’Italia era la quarta potenza industriale è finita? Certo che lo possiamo dire, perchè la politica di oggi, a tutti i livelli non è più in grado e non ha più oltre le competenze, le capacità per governare un paese o una città. Il sistema che avete creato negli ultimi 30 anni è proprio questo, togliere tutte le risorse al pubblico per farci sottomettere da privati in quanto la politica è asservita alle multinazionali. Quindi essendo che a orientare e comandare sono le lobby finanziarie, a che serve andare a votare quando non avete il potere necessario per governare la cosa pubblica?
    Qualunque siano le vostre narrazione, le vostre spiegazioni, le vostre precisazioni. l’acqua è un bene di “prima necessità” che non deve gestire nessun privato per nessun motivo e per nessun ritorno economico. L’acqua è un bene prezioso per tutti, e deve essere considerata un bene inviolabile che invece oltre a farcela pagare, ora la renderete più preziosa per pagarla ancora di più.

  2. La risoluzione ONU del 2010 diceva di non trarre profitto dall’acqua, bene essenziale per la sopravvivenza. Inoltre in quel referendum del 2011, il Popolo ha detto no alla privatizzazione dell’acqua. Chi sono i fuorilegge adesso? I cittadini? O le istituzioni? Poi danno la colpa ai cittadini per tutto.

  3. Ottimo articolo che fa la giusta chiarezza , La società IBLEAACQUE rappresenta per i comuni ormai a corto di risorse sia economiche che umane , l’unico strumento per poter gestire le acque e direi l’unica ancora di salvezza per poter rinnovare i propri impianti che ormai ( a parte qualche eccezione ) sono obsoleti e con i soldi che (non) pagano i cittadini siciliani per i relativi servizi dei vari comuni sono destinati solo al fallimento della gestione delle acque ………quindi penso che chi ha scritto in questi giorni contro l’affidamento alla società di gestione idrica integrata , oltre a non conoscere l’argomento dal punto di vista normativo non conosce le gestioni attuali dei comuni e soprattutto le problematiche che ormai li attanagliano da diversi anni …..PS per quanto riguarda il PNRR penso che IBLEAACQUE Sia in ottima compagnai di Catania, Palermo e altre Provincie Siciliane i cui progetti importanti sono stati tutti bocciati E NON AMMESSI , invece sono state finanziate solo le briciole ……io credo che sia stata solo una questione di SCELTE POLITICHE ROMANE che a parte i primi entusiasmi iniziali mi pare che abbia messo il freno a Mano soprattutto per le scelte che riguardano il SUD che niente hanno a che fare con IBLEAAQUE O CON LA POLITICA DEI COMUNI IBLEI che mi pare sia in linea con le normative nazionali e comunitarie e con il Buonsenso della gestione ottimizzata tra vari comuni .

  4. Sig. Martino Modica,
    Se le risorse dei Comuni devono stare sotto scacco da privati senza scrupoli, allora a cosa ci servono i politici e la politica? Diamo il “benvenuto” alle lobby che traggono profitti e potere, potere che puoi avere solo se controlli beni per la sopravvivenza e che nessuno dovrebbe mettere in discussione.
    L’acqua è di tutti e non dovrebbe nemmeno essere pagata!

  5. Delle risoluzioni e di quello che e come decide il popolo, se ne fanno facilmente un baffo!!! quello che succede nella terra di trinacria, non succede da nessun’ altra parte dello stivale e del mondo. Lucro e speculazione, ai danni di tutti. L’acqua razionata a piacimento????!!! La gestione della spazzatura? È una vergogna che, puttroppo, appartiene a tanti e che in pochi, che devono gestire, provano. Da un’altra parte, tanti manovratori il sole lo vedrebbero a quadretti! Privatizzare di fatto, è stato realizzare la sopraffazione del privato sul pubblico. I danni…..???? sotto gli occhi di tutti

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