
La crisi agricola e le devastanti ricadute sul comparto al centro dell’incontro che, tenutosi nella sede provinciale di Confcommercio, ha visto il confronto tra i vertici dell’associazione di categoria e il senatore di Fratelli d’Italia, Salvo Sallemi, accompagnato dal capogruppo di FdI al Consiglio comunale di Vittoria, Alfredo Vinciguerra, dopo l’apertura del tavolo di confronto che, sul versante ipparino, è stato avviato giovedì scorso. Confcommercio era rappresentata dal presidente provinciale Gianluca Manenti, dal presidente sezionale di Vittoria, Gregorio Lenzo, e dal presidente Commerfidi Sicilia, Salvatore Guastella. “E’ una fase drammatica e insostenibile quella che il comparto sta attraversando, una fase – ha affermato Manenti – che coinvolge tanto gli agricoltori, quanto gli operatori economici della filiera agroalimentare, tutti quanti schiacciati da una situazione che non consente loro neanche di essere ripagati dei costi sostenuti nella produzione, commercializzazione e distribuzione di prodotti deperibili come nel caso dell’ortofrutta. In questo panorama così difficile le spese aumentano in maniera esponenziale. Dall’energia elettrica, al gas, al carburante, alle materie prime che hanno raggiunto livelli mai registrati in questi ultimi anni, agli imballaggi di plastica, agli stessi pallet in legno. Tutti costi lievitati che, tanto per chi produce, quanto per chi commercializza, gravano sui bilanci delle aziende del settore. E di fronte ad una congiuntura economica così sfavorevole che continua a mettere in ginocchio centinaia di aziende, accade poi che le stesse si indebitino pesantemente con gli istituti di credito, o nella peggiore delle ipotesi con gli usurai. Non riuscendo a pagare le rate, sono pieni di decreti ingiuntivi e devono cedere i loro terreni e, talvolta, le loro case, che vengono svendute all’asta con prezzi assolutamente ridicoli. Su questi temi, abbiamo spiegato, corre l’obbligo di un confronto immediato con i governi territoriali, regionali e nazionale. La nostra finalità è quella di essere da stimolo a superare gli attuali problemi del comparto con una crisi di settore che si protrae da anni ma che oggi, anche a causa della pandemia, della guerra russo-ucraina, registra una forte contrazione del potere di acquisto delle famiglie a cui va aggiunto il problema dell’incremento esponenziale dei costi”. Il presidente Lenzo, dal canto suo, ha precisato che, dopo un confronto su questa tematica così pregnante con l’Amministrazione comunale di Vittoria, confronto tenutosi nella sala delle Capriate, la stessa questione è stata posta al senatore espressione del territorio ibleo, con l’auspicio che lo stesso possa farsi portavoce delle esigenze dell’area presso il Governo nazionale. “A tutto questo scenario già pesante di suo – ha precisato Lenzo – si aggiunge la mancanza di una intermodalità necessaria nei territori del Sud Est produttivo che preveda l’attivazione di un sistema di trasporto composito e adeguato che metta a sistema l’autoporto di Vittoria, il porto di Pozzallo, l’interporto di Catania e l’aeroporto di Comiso, al fine di rendere più competitive le nostre imprese specialmente nel caso dei prodotti deperibili come l’ortofrutta, che sono quelli a maggiore rischio, e allo stesso tempo riconoscere quel ruolo svolto da ogni segmento della filiera, dalla produzione alla distribuzione, al fine di valorizzare la catena agroalimentare e garantire prodotti tracciabili, con l’obiettivo di mantenere la fiducia nel brand del made in Italy e nelle nostre aziende”. Il presidente di Commerfidi Sicilia Guastella ha aggiunto che “è il momento che ognuno faccia la sua parte altrimenti questa fase economica, che si annuncia ancora più dura nei prossimi mesi, potrebbe decretare il definitivo declino di un settore tra i più importanti dell’agroalimentare italiano. Davanti a una crisi dell’agricoltura di questa portata bisogna fare squadra per intraprendere una politica di azione condivisa e un fronte comune in difesa della filiera delle produzioni locali con interventi sinergici e di valorizzazione”. Il senatore Sallemi ha ringraziato Confcommercio per l’attenzione dimostrata nei confronti di un tema così pregnante per lo sviluppo e ha assicurato il proprio impegno finalizzato a trovare le adeguate soluzioni al fine di fronteggiare una situazione molto complessa e che sta determinando ovunque sconquassi di carattere sociale.
2 commenti su “Tavolo crisi agricola. Confcommercio iblea presenta le proposte”
Al nord e non solo., apprezzano molto i prodotti agroalimentari siciliani, bisognerebbe creare un marchio Sicilia di garanzia e rifornire costantemente i mercati del nord di prodotti ortofrutticoli siciliani, anche con moderni treni merci
Come mai non avete chiamato o interpellato il nostro caro Ministro per il Sud Sua Eccellenza Nello Musumeci? Da quando si è chiuso in qualche stanza del ministero, non si è più saputo niente di lui e soprattutto di quello che fa.
Ma tralasciando questo, come può “commerfidi” parlare di decreti ingiuntivi, di aziende sull’orlo del fallimento o schiacciati dalla morsa delle banche? Voi stessi sedete con loro nei tavoli (che a voi piacciono tanto) del CDA ma chiedete lumi alla politica. Oltretutto questo Senatore di FdI sa bene quello che la sua superiora Lady Aspen Meloni, sta portando avanti. Il proseguo di Draghi e il servilismo all’atlantismo, cioè il potere alle lobby finanziarie. Ieri la Meloni diceva che toglieva tutte le accise al carburante, oggi ne mette altri. Quindi il vostro Senatore secondo voi cosa farà dopo che vi ha stretto la mano e dato una pacca sulle spalle?
Parlate di sostenere il Made in Italy e che ognuno deve fare la sua parte. Voi la vostra parte la state facendo con questo comunicato che domani verrà dimenticato, noi del settore dell’agroalimentare continueremo con i nostri problemi. Problemi che avete creato voi e tutti i vostri amici politici, nessuno escluso. Oltre a questo, noi dell’agroalimentare ora dobbiamo difendere con i denti e con le unghie il Made in Italy da voi tanto osannato e decantato. Mi riferisco alla vostra amata Europa che ha dato il via libera alla commercializzazione di “grilli in polvere”. In pratica questa farina potrà essere utilizzata in tutti gli alimenti: Pane, cracker, grissini, barrette di cioccolato, biscotti, salse, pizza, legumi, pasta ecc….. Per la precisione questa polvere si chiama “Acheta Domesticus”, cioè grillo domestico. In pratica è una polvere parzialmente sgrassata che potrà essere usata come nuovo alimento. In pratica addio dieta mediterranea. Fra poco e penso di non sbagliarmi, chi produrrà prodotti con questa polvere avrà e godrà di tutti i benefici bancari, politici, e di tutto l’indotto a partire dagli influenzer per spingere il know how.
Questa è un’altra sfida che ci stanno aizzando contro per difendere il Made in Italy e per difenderci da una crisi artificiale che avete permesso di creare per raggiungere gli scopi satanici. Ora tutti a tavola……si mangia!!!!!! O no!