Il disagio sociale, anche in provincia di Ragusa, complice l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia, sta creando parecchia apprensione su più fronti. “Nei giorni scorsi – dice Marianna Buscema, coordinatrice provinciale di Italia Viva – abbiamo preso atto dei dati diffusi dall’analisi del Censis per Confcooperative e di quelli della Caritas. Una situazione di incertezza che si sta allargando a dismisura coinvolgendo e inghiottendo anche chi finora pensava di esserne al riparo. La minaccia più grave riguarda la chiusura delle imprese (150 quelle che, solo nell’area iblea, potrebbero serrare i battenti secondo le stime diffuse da Confcommercio) che vorrebbe dire la perdita di numerosi posti di lavoro e l’impossibilità di una minima capacità programmatoria per gli anni a venire. La politica, quella con la P maiuscola, deve entrare in campo il prima possibile. E lo deve fare cercando di alimentare prospettive e credibili speranze di futuro. Attraverso i nostri parlamentari cercheremo di portare avanti le giuste pressioni per fornire anche noi un contributo importante. Sappiamo, infatti, che anche i Comuni, a oggi, non hanno le risorse sufficienti per venire incontro alle esigenze del caro bollette di molti cittadini che bussano ai servizi sociali ma, è chiaro, che non a tutti si possono dare le dovute risposte. Anche nei Comuni della nostra provincia le richieste di sostegno economico sono infatti in continua crescita. Tra queste, nei primi sei mesi dell’anno, il 63%, nel complessivo, riguarda proprio il pagamento di luce, gas e acqua: un dato che rispetto allo scorso anno è aumentato di quasi quindici punti. Questo significa che occorre fare presto per individuare le contromisure più adeguate”.
- 5 Febbraio 2025 -