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Lunedì sit in Cisl iblea per la sicurezza sul lavoro

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La Ust Cisl Ragusa Siracusa insieme alla Cisl siciliana nella campagna campagna regionale #presidiamolasicurezza per rimettere al centro di un comune impegno i temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ed individuare strategie condivise per presidiare con carattere permanente la lotta agli infortuni mortali e gravi, alle malattie professionali in preoccupante crescita in Sicilia.
Lunedì prossimo, dalle ore 10 alle 12, un sit in davanti alla Prefettura in piazza Matteotti per condividere con i cittadini la preoccupazione emersa dopo la lettura dei dati diffusi dall’INAIL.
Il recente Rapporto annuale dell’Istituto evidenzia la gravità della situazione ormai vera emergenza nella nostra Regione, coinvolgendo tutti i settori produttivi e gli ambienti di lavoro, con un incremento delle denunce di infortunio che passa dai 9.449 del maggio 2021 ai 15.604 del mese di maggio di quest’anno. Parimenti, si confermano gli accadimenti mortali e l’incremento delle malattie professionali da 505 a 541 con una distribuzione pressoché equa in tutte le ex province siciliane.
Nel territorio di Ragusa si registra una variazione per il periodo di comparazione osservato: Gennaio/Maggio 2021 e Gennaio/Maggio 2022:
a) Denunce di infortuni da 800 a 1.061;
b) Denunce di infortuni mortali da 5 a 1;
c) Malattie Professionali da 31 a 26
(Fonte fascicoli Telematici open data INAIL)
«Sono numeri sempre preoccupanti – commenta il segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi – Preoccupazione alimentata ulteriormente dal fatto che questa legislatura si avvia alla fine senza che l’Assemblea regionale abbia varato il decreto istitutivo dell’Inl, l’Ispettorato nazionale del Lavoro.
Servono tavoli tecnici operativi – conclude la Carasi – il tema della sicurezza nei posti di lavoro deve essere centrale nell’agenda di tutti i programmi politici. Lo è da sempre in quella del sindacato. L’interlocuzione con le istituzioni competenti non può fermarsi adesso. Inail, Inps, Asp e gli enti bilaterali sono interlocutori importanti per le forze sociali. Per questo bisogna continuare a presidiare la sicurezza.»

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