Due appuntamenti di pregio e di grande qualità. La simpatia travolgente, la capacità di coinvolgere, la condivisione di sentimenti e l’alchimia spontanea di una scrittrice brave e Siciliana: Catena Fiorello. Con quella ‘S’ maiuscola di cui, per prima, va orgogliosa. E poi una delle firme del giornalismo italiano, Luca Telese, opinionista e conoscitore di cose e capace di trasmetterle. Lo scorso, è stato un fine settimana ‘grandi firme’ a Scenari, Modica Legge, rassegna di libri e scrittori promossa da Mondadori Bookstore con la media partnership di Video Regione, ch14
Venerdì sera, intervistata da Pinella Rendo, Catena Fiorello è stata un florilegio di simpatia, un profluvio di sicilianità anche orgogliosa, nel raccontare ‘I cannoli di Marites’, la seconda storia della saga di cinque amiche che vivono in un comune immaginario e che di quel comune diventano l’anima. Sicilia e Siciliani, raccontati in ‘scala 1 a non so quanto’ ma dalla narrazione coinvolgente. E poi l’empatia creata da lei con il pubblico che ha affollato la platea del cortile del castello, in una serata mite, cominciata poco oltre le 21 e terminata ben oltre mezzanotte con il firma copie e mentre la scrittrice non risparmiava una battuta e uno scambio con chiunque l’avvicinasse. Davvero un bel momento, intenso e da vivere
Sabato sera, invece, Luca Telese, sollecitato dalle argomentazioni di Angelo Di Natale, ha presentato di ‘La scorta di Enrico’, dedicato agli uomini di Berlinguer. Lui e i ‘suoi’, protagonisti di questa storia diresistenza al fascismo, alla violenza, alla fame. Ha detto del Partito Comunista Italiano e della figura di un uomo, Enrico Berlinguer, che intreccia la sua storia a quella degli uomini che lo circondavano e che diventano la ‘scorta’ raccontata da Telese. Anni di missione, per il partito e per il Paese, che univa le famiglie di Berlinguer e dei suoi uomini in una paura concreta e in una foto di gruppo nella stagione breve e folgorante del leader comunista