Un nuovo appello dei giornalisti italiani per reclamare #FreeAssange: la liberazione del giornalista australiano fondatore di Wikileaks che rischia di essere estradato e processato negli Usa e sul cui capo pende una potenziale condanna a 175 anni di carcere. È iniziato così il Consiglio nazionale della Fnsi convocato ieri a Roma.
Aperte dalla relazione del segretario generale Raffaele Lorusso, alle assise hanno partecipato anche i presidenti dell’Inpgi, Marina Macelloni, del Consiglio nazionale dell’Ordine, Carlo Bartoli, di Casagit, Gianfranco Giuliani, e Alessia Marani, neoeletta presidente del Fondo di previdenza complementare della categoria.
Moderati dal presidente Giuseppe Giulietti, i consiglieri nazionali della Fnsi hanno affrontato i temi di più stretta attualità per la professione, dall’inaccettabile tendenza a stilare liste di giornalisti più o meno sgraditi, alle conseguenze per il diritto di cronaca del recepimento in Italia della direttiva europea sulla presunzione di non colpevolezza; dall’assenza della politica sulle questioni che riguardano la tutela dei diritti e delle libertà dei giornalisti e il contrasto al lavoro irregolare, all’esigenza di organizzare una manifestazione in difesa dell’informazione e per l’equo compenso per i colleghi lavoratori autonomi.
I consiglieri nazionali hanno anche espresso solidarietà ai colleghi di Stile Italia Edizioni, società che fa capo a Maurizio Belpietro, impegnati con il sindacato in una difficile vertenza, e proposto la convocazione del Coordinamento degli enti della categoria per promuovere la mobilitazione unitaria della categoria.
Approvati i bilanci e la relazione del segretario generale Lorusso, il Consiglio, infine, ha dato mandato alla Giunta esecutiva di convocare il XXIX Congresso nazionale della Stampa italiana alla scadenza naturale dell’attuale consiliatura, a inizio 2023.
Una grande iniziativa pubblica con tutti gli eletti negli istituti della categoria per «respingere gli attacchi che la professione subisce da più parti attraverso una serie di atti che mirano a indebolire il ruolo dei giornalisti e a rendere i cittadini meno informati». L’ha poi decisa il Consiglio nazionale della Fnsi.
Per i consiglieri nazionali del sindacato è infatti necessaria un’azione comune degli enti della categoria per denunciare «l’assenza della politica sulle questioni che riguardano la tutela dei diritti, il contrasto al lavoro irregolare, la difesa delle libertà dei giornalisti».
In un contesto nel quale l’Italia continua a perdere posizioni nelle classifiche internazionali sulla libertà di stampa è quanto mai urgente che governo e parlamento ascoltino le istanze che provengono dalla professione a tutela di quel diritto ad essere informati che è assicurato ai cittadini dalla Costituzione.
2 commenti su “Consiglio Nazionale Giornalisti, apre con #FreeAssange”
Quantomeno si evince che sono coscienti che la libertà di stampa e il soffocamento delle notizie sono in ostaggio delle lobby atlantiste. Non mi aspetto nulla di buono se prima non vedo i fatti. Ci sono i giornalisti vip di regime che sono troppo concentrati agli interessi personali e agli interessi dei loro padroni.
Ma almeno si parla di questo fenomeno occulto, che ormai tanto occulto non è!
Il Presidente del Messico Andreas Manuel ha detto che proporrà lo smantellamento della Statua della Libertà di New York se Julian Assange fondatore di Wikileaks fosse estradato e condannato negli Usa. Secondo il Presidente, un simile evento significa che negli Stati Uniti non c’è più la libertà che per secoli hanno portato come vanto in tutto il mondo.