di Giannino Ruzza
Russia, Iran e Turchia si sono espresse per continuare a lavorare insieme per combattere il terrorismo in Siria. Una dichiarazione annunciata dai rappresentanti delle tre nazioni in occasione del 18° incontro internazionale dell’Astana Format sulla Siria. Da Nur-Sultan (il nuovo nome della capitale kazaka, a suo tempo chiamata Astana), i tre Paesi garanti hanno espresso la loro determinazione a continuare a lavorare per combattere il terrorismo in tutte le sue forme e “opporsi alle agende separatiste volte a minare il sovranità e integrità territoriale della Siria, oltre a minacciare la sicurezza nazionale dei paesi vicini, anche attraverso attacchi e infiltrazioni transfrontaliere”. In tal senso, Mosca, Teheran e Ankara, in una dichiarazione congiunta “hanno condannato l’aumento della presenza e delle attività di gruppi terroristici e affiliati sotto diversi nomi in varie parti della Siria, compresi gli attacchi a strutture civili con conseguente perdita di vite innocenti. I tre paesi hanno elogiato quello che hanno definito l’importante ruolo del Comitato costituzionale e “hanno riaffermato la loro determinazione a sostenere il lavoro del Comitato attraverso la continua interazione con i partiti siriani”. Il Comitato delle Nazioni Unite attraverso il Segretario generale e inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria”. Geir O. Pedersen, ha il compito di redigere una nuova Costituzione per il Paese, vittima della guerra e dell’intervento straniero sin dai tempi della presidenza americana di Barack Obama. I garanti, inoltre, “hanno invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite, a migliorare la loro assistenza in tutta la Siria attraverso progetti di resilienza e di pronta ripresa, compreso il ripristino delle risorse infrastrutturali di base: approvvigionamento idrico, energetico, scuole e ospedali. La dichiarazione mette in evidenza il rifiuto da parte dei tre paesi di “tutte le sanzioni unilaterali, che contravvengono al diritto internazionale, al diritto umanitario internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite” senza discriminazione, politicizzazione e presupposti vari”. Collateralmente, è emerso che l’inviato speciale russo per la Siria, Alexander Lavrentiev, ha affermato che il suo paese esorta la Turchia a desistere dal condurre operazioni militari nel nord della Siria, sottolineando che continuerà a monitorare la situazione. Secondo il rappresentante russo, Ankara non risolverà completamente i suoi problemi di sicurezza nazionale conducendo una nuova operazione militare nel nord della Siria.
1 commento su “Kazakistan: Incontro internazionale (Russia, Iran, Turchia) sulla Siria”
Mi sembra che questo incontro non è stato malvagio. Di sicuro no, ma fa emergere altro.
Si sta formando il multipolarismo, che personalmente non lo considero una minaccia. Quando è uno solo a comandare, prima o poi vuole diventare Onnipotente. E l’America non è il nostro Dio!
Quando si diventa onnipotenti, inevitabilmente si perde la strada dalla quale eri partito per prenderne una che va in tutt’altra direzione. Ed ecco che Obama diventa Premio Nobel per la “Pace”!
Se però c’è una contrapposizione equilibrata, allora non ci sarà più onnipotenza e Dio si riprenderà il suo potere che non dividerà mai con l’uomo!