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Truffe sul sismabonus: un arresto a Modica: 6 indagati

Tempo di lettura: 2 minuti
I Finanzieri del Comando Provinciale   di Ragusa hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale ibleo, con cui è stata disposta la misura cautelare personale in carcere per un imprenditore modicano indagato per aver abilmente e fittiziamente creato nonché commercializzato, in concorso con altri cinque soggetti residenti tra la Lombardia e la Puglia, oltre 3,5 milioni di euro di falsi crediti d’imposta relativi alle spese sostenute per interventi edilizi assistiti dal regime agevolativo del cd. Sisma Bonus, in realtà mai avvenuti.
L’Autorità Giudiziaria ha disposto, altresì, il blocco di tali crediti fiscali inesistenti, con il sequestro di denaro, beni e assetti societari in misura equivalente al profitto del reato, ammontante a 3.572.000  euro.

I bonus erano stati creati per interventi di recupero/restauro di edifici inesistenti, attraverso la falsa attestazione di lavori mai eseguiti. L’accusa è di truffa aggravata e autoriciclaggio. Tramite i dati estratti alla piattaforma «Cessioni crediti» dell’agenzia delle Entrate e dopo un’approfondita analisi bancaria, i finanzieri del comando provinciale di Ragusa, coordinati dal colonnello Giorgio Salerno, dal maggiore Davide Di Giovanni e dal capitano della tenenza di Modica, Francesco Sozzo, hanno portato alla luce il complesso meccanismo fraudolento con il quale è stata perpetrata la truffa al bilancio dello Stato. ù

Sequestrati 3,5 milioni di euro, otto immobili e otto autovetture. In carcere l’imprenditore modicano R.G.F., operante nel settore della costruzione di edifici residenziali. La società facente capo all’indagato, ha acquistato i crediti d’imposta generati da fittizi lavori mediante l’operazione «sconto in fattura», in proprietà di altre persone fisiche all’oscuro di tali operazioni. L’indagine è partita grazie ad una denuncia di un’ignara proprietaria di un immobile che si è vista recapitare una fattura di lavori in realtà mai commissionati e, quindi, mai eseguiti.

«L’imprenditore è stato favorito – ha commentato il procuratore della Repubblica di Ragusa, Fabio D’Anna – dalle falle del sistema normativo. Una volta creati, attraverso la falsa attestazione di lavori mai eseguiti, i crediti fittizi sono stati oggetto di ripetute cessioni a terzi per consentire la monetizzazione presso intermediari finanziari del bonus e la successiva dispersione del profitto». In tal modo, secondo l’accusa, gli indagati si sono assicurati i proventi illeciti che sono stati in gran parte autoriciclati per fare perdere ogni traccia. Il gip ha disposto il sequestro delle quote societarie , beni, disponibilità finanziarie degli indagati e il blocco sul portale dell’Agenzia delle Entrate dei crediti compensabili nei cassetti fiscali e riconducibili a 8 imprese (sedi in provincia di Pistoia, Roma, Milano, Frosinone, Brescia, e Cosenza).

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4 commenti su “Truffe sul sismabonus: un arresto a Modica: 6 indagati”

  1. Nomi e cognomi di questi delinquenti? Se fossero stati ragazzi trovati con uno spinello avreste scritto i nomi e cognomi fino alla settima generazione.

  2. Credo, non l’abbiano fatto per vedere se ci riuscivano e con l’intenzione di restituirli, usando un alibi non falsificabile come verità per essere assolti.

  3. L’Italia si è svelata una porcilaia, un movimento di sciocchi ed incapaci che dovevano abrogare la povertà, hanno di fatto alimentato gli imbroglioni a basso livello e quelli ad alto livello.

    A basso livello hanno dato la possibilità con “semplici” artifici di aggirare gli inesistenti controlli e distribuendo a gente che può benissimo lavorare o gente che già lavora in nero soldi della collettività. Voglio ribadire ciò che ho sempre scritto e cioè che aiutare i più deboli e coloro che non possono lavorare è SACROSANTO, ma buttare risorse per la totale incapacità di fare controlli o limitare la fruizione ad imbroglioni, che in Italia sono troppi, questo, no, non è accettabile.

    Ad alto livello tutti i bonus 110%, 90% o altro hanno invece aiutato tanti grossi imprenditori, dandole la possibilità di aumentare a dismisura i prezzi ed i costi delle ristrutturazioni, azzerando la possibilità di trovare semplici operai per semplicissime manutenzioni edili, o altre forme di attività edile. Hanno beneficiato di queste misure, tanti imbroglioni, ma anche persone che avrebbero potuto fare quelle ristrutturazioni autonomamente, tanti condomini di persone con redditi più bassi non sono riusciti ad avere nessun aiuto ed oggi, che le risorse sono finite, assistiamo anche all’esito delle poche indagini fatte, imbrogli a dismisura pagati sempre dai più deboli.

    La politica deve essere fatta da chi comprende bene queste dinamiche e con umiltà può cercare di trovare soluzioni per evitare sprechi ed imbroglioni, cosa già molto difficile, e non da balordi terrapiattisti o gente che vive alimentandosi di fake e sciocchezze varie.

    La politica è la comprensione della complessità delle cose e non slogan che mai potranno essere dimostrati o disprezzo verso gli avversari politici accusandoli di qualsiasi male.
    Tutte queste geniali misure promosse dal precedente governo, senza badare a spese, oggi sono state contrastate dall’attuale governo che si trova costretto a mantenerle con sofferenza per semplici motivi politici, tipo le minacce dei grillini, ma gli italiani paghiamo e pagheremo per quelle scelte scellerate, meditate gente, meditate, non seguite il pifferaio che vi porterà a sfracellarvi.
    Buon sabato a tutti, grillini compresi, sperando comprendano finalmente, almeno con il senno del poi.

  4. @ Sergio
    Lo disciplina il decreto legislativo 188/2021, entrato in vigore il 14 dicembre 2021, che ratifica la direttiva europea 2016/343.

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