Oggi, lunedì 16 maggio, si celebra la Giornata Internazionale della Luce, data indicata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) come un’opportunità per riconoscere l’importanza di questa risorsa nella vita degli esseri viventi. Una ricorrenza che si celebra dal 2017 e rende omaggio alla prima operazione eseguita con l’utilizzo del laser, dal fisico e ingegnere americano Theodore Maiman nel 1960. Uno degli obiettivi della commemorazione voluta dall’Unesco è incoraggiare la collaborazione tra i governi, gli organismi educativi e scientifici affinché lavorino per un uso corretto di questa importante risorsa. Con lo sviluppo tecnologico scientifico, le sorgenti luminose sono state modificate e gli esseri umani hanno potuto accedere a generatori di luce artificiale che oggi sono essenziali nella vita quotidiana. Dalle attività semplici come accendere una lampadina per vedere al buio, a quelle più complesse come svolgere sessioni di raggi X in medicina, o inviare informazioni tramite fibra ottica nelle telecomunicazioni, tutte operazioni che vengono svolte grazie alla luce artificiale. Tuttavia, questa energia attinge a risorse limitate. Pertanto, le autorità insistono sull’uso razionale dell’energia luminosa e sull’uso della luce naturale attraverso un uso equilibrato. La principale fonte di luce naturale del pianeta è la luce solare. L’energia fornita dal Sole permette la regolazione della temperatura a livello biologico, processo essenziale per lo sviluppo e la sopravvivenza di animali e piante. Luce solare che gioca un ruolo primario nella fotosintesi, un processo che garantisce sia la crescita delle piante che l’apporto di ossigeno che esse rilasciano nell’atmosfera. Pertanto, consente anche la corretta coltivazione degli alimenti vegetali che fanno parte della dieta umana. La vitamina D è un altro di quei componenti forniti dalla luce solare che fortifica il sistema immunitario degli esseri umani e la circolazione sanguigna. La Giornata Internazionale della Luce propone un uso consapevole delle sorgenti luminose esistenti che ispirano, scienza, tecnologia, arte e cultura, a sostenere la costruzione delle “fondamenta di società pacifiche”, un obiettivo primario per l’Unesco.