“Quello che temevamo si sta, purtroppo, concretizzando”. E’ il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, ad affermarlo con riferimento alla continua corsa dell’inflazione che sta proseguendo in maniera ancora più forte. A gennaio, infatti, secondo la stima preliminare diffusa dall’Istat, l’indice dei prezzi al consumo, con riferimento al territorio provinciale ibleo, è infatti aumentato dell’1,5% su base mensile e del 4,6% su base annua dal +3,8% del mese precedente. È l’incremento tendenziale più alto dall’aprile del 1996. A trainare l’aumento sono i beni energetici che fanno segnare una crescita su base annua mai registrata (da +29,1% di dicembre a +38,6% di gennaio, con la componente regolamentata che sale da +41,9% a +93,5%), ma tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici. E quindi schizzano in alto i prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +2% a +2,4%) che non lavorati (da +3,6% a +5,4%) e quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,5%), mentre rallentano invece i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,4%). La “inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +1,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6% a +1,8%.
“Come largamente atteso – commenta il presidente Manenti – la stima preliminare della variazione dei prezzi di gennaio porta l’inflazione a ridosso del 5%. Valori di altri tempi, con i quali le famiglie e le imprese devono, comunque, confrontarsi. Questa situazione difficilmente si risolverà nel breve periodo. L’inflazione acquisita è già al 3,5% per l’anno in corso che, in media, potrebbe esibire una variazione dei prezzi superiore al 4%. L’unico elemento positivo è rappresentato dalla tenuta dell’inflazione di fondo. Bisognerà adesso valutare quanto l’incrocio tra maggiore inflazione e minore fiducia, come abbiamo rilevato nei giorni scorsi, comprimerà i consumi delle famiglie, con riflessi sfavorevoli sulla dinamica complessiva dell’attività economica”.
- 5 Gennaio 2025 -
5 commenti su “Confcommercio. L’inflazione in provincia di Ragusa sfiora il 5%”
Ma Confcommercio come tutte le altre sigle, sono propedeutici solo a diramare numeri e dire che lo avevano previsto. I cittadini e le imprese lo avevano visto ancora prima, per l’esattezza ancora prima e soprattutto dopo l’avvento di Draghi che parlava di 5-6% di crescita e tutti voi con gli occhi lucidi a guardarlo compiaciuti di quanto questo grande uomo ci abbia salvato l’economia a pochi giorni dall’incoronazione.
Come mai ora non citate il Sommo di questo fallimento? Perché avete paura di dirlo, eppure è Lui l’artefice di tutto questo artifizio, se fosse stato un altro Premier specie se non del Pd, lo avreste messo in croce. Siccome è difeso dai compagni, allora si dicono le cose a metà, (se non affatto), tanto per non disturbare la cerchia degli amici. Quindi come può un commerciante sperare o meglio credere che difendete questa categoria osteggiata e punita in tutti i sensi? Non c’è niente di complesso come dite, siete solo voi a complicare le cose per non fare capire al popolo e ai vostri stessi iscritti quello che si dovrebbe dire e fare capire.
Però siccome ogni giorno diramate comunicati, allora gli iscritti pensano che lavorate veramente a risolvere le criticità delle piccole e medie imprese. Peccato che non vedono poi quello che realmente portate a compimento.
Credo che non commenterò più i vostri bollettini, tanto sono sempre uguali e voi essendo burocrati a servizio della politica, (ora del regime) resterete sempre immobilizzati dalle ragnatele che avete attorno!
E’ il solito giochetto di commercianti che aumentano i prezzi e poi raccontano ai loro clienti che è colpa di questo o di quello, ma la verità è che aumentano quei prezzi per aumentare i loro redditi.
Questo giochetto lo abbiamo visto già quando siamo passati all’euro, ogni cosa in pochi mesi è stata raddoppiata, ma solo per i loro interessi e guadagni (commercianti, artigiani e liberi professionisti) e raccontavano che era colpa del lupo cattivo, i commerciannti avevano scorte in magazzino e hanno ricaricato del 100 %, un operaio manovale che guadagnava 80 mila lire si trovò a guadagnare 160 mila lire e cioè 80 euro, e i gonzi non capivano, i poveri lavoratori dipendenti guadagnavano sempre lo stesso stipendio e pagavano il doppio e, se tu chiedevi loro non capivano chi aveva raddoppiato i prezzi e naturalmente accusavano pantalone come sempre.
Un paese di furbi da una parte ed ignoranti dall’altra.
Leggo che qualcuno sostiene che la colpa è dell’aumento dei beni energetici e mi chiedo e chiedo, ma quando il prezzo dei prodotti energetici era diminuito, i prezzi dei prodotti derivati era diminuito? No.
Vero? Ve ne accorgete adesso? Ma come prima tutti felici con il governo dei migliori, Draghi il Messia, che ha dato prestigio all’Italia, ma non stanno lavorando sul caro bollette? Però dopo che i buoi sono scappati!!!! Dopo che è tutto aumentato. Che ridere!! Adesso dicono, lo avevamo previsto!! Teatro, solo teatro.
Ha stato Draghi
In questi giorni ho letto tanto sulle tesi del Pof. Mattias Desmet esperto psicologo di tirrannia di totalitarismo e di come si forma l’ipnosi di massa.
Siccome vedo che molti pur essendo persone intelligenti, sono incastrati da questa ipnosi e non riescono ad essere razionali, senza accorgersi diventano intolleranti anche con se stessi.
Vi invito a leggere attentamente le considerazioni di Desmet, forse incomincerete a capire il razionale dall’irrazionale.
Sia chiaro, non è una provocazione per creare scontri, ma per indurre alla riflessione e per capire cosa ci sta succedendo a tutti quanti.
Ovviamente chi ignorante, lo resterà sempre. non gli potrai cambiare mai il suo status con qualche lettura.