Il Museo Tommaso Campailla di Modica, ex Ospedale Santa Maria della Pietà, grazie alla donazione di 25mila euro proveniente dalle decurtazioni dei deputati regionali del Movimento 5 Stelle Sicilia, domani verrà riaperto alla città. “L’importante struttura – annuncia Stefania Campo – già museo grazie alle fatiche e alla determinazione di Valentino Guccione, è stata oggetto di un restyling che ha impreziosito il prospetto seicentesco con l’elegante insegna apposta sulla facciata, e che ha riguardato la complessiva rivisitazione degli impianti e un innovativo allestimento grafico che renderà lo spazio espositivo di un ancor più pregiato valore attrattivo per i turisti e per gli appassionati del settore, rappresentando un’ulteriore risorsa culturale e di memoria storica per la città stessa. Ed è proprio su questo versante che fin dall’inizio, assieme al consigliere del M5S, Marcello Medica, ci siamo mossi in sinergia e collaborazione con l’amministrazione comunale di Modica, supportando il progetto realizzato dall’agenzia Zero che è consistito in un importante lavoro di rifunzionalizzazione dell’ex Sifilicomio”.
L’Ospedale Santa Maria della Pietà divenne grazie a Tommaso Campailla uno dei principali centri in Italia per la cura della sifilide. L’intellettuale modicano, all’inizio del ’700, vi realizzò infatti le cosiddette stufe mercuriali, dove si bruciava cinabro e incenso: una terapia, allora innovativa, che dava ristoro a chi si contagiava di un’infezione che poi, due secoli dopo, fu definitivamente sconfitta solo grazie alla penicillina. Al suo interno, addirittura, una sala dove gli allievi della Scuola Medica Modicana (XVII-XIX) esercitavano la dissezione su di un preziosissimo ‘Tavolo anatomico’, di cui ne restano solo tre in tutta Italia. Oggi, il Museo del Campailla rappresenta una risorsa di grande interesse che, per la sua posizione centrale rispetto alle altre strutture culturali della zona, valorizzerà il ricchissimo percorso turistico culturale che la città offre facendo da punto di collegamento fra la zona di Piazza Matteotti con la zona di via Marchesa Tedeschi, dove insistono la collegiata di Santa Maria di Betlem e il Museo Casa Natale di Salvatore Quasimodo, corso Umberto I con il Museo Civico Franco Belgiorno e il Duomo di San Pietro fino al Castello dei Conti di Modica e il Duomo di San Giorgio, senza dimenticare il nuovo polo museale di Palazzo dei Mercedari, dove da poco ha aperto il Museo Etnoantropologico e il Museo degli insetti, che rappresenta l’ultima tappa di un percorso da non perdere.
“Un ringraziamento sincero – dichiara Marcello Medica, consigliere comunale di Modica – va all’intero Gruppo parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, e un grazie particolare alla nostra deputata iblea Stefania Campo, per avere realizzato, con le decurtazioni dei propri stipendi e le relative donazioni, tante opere di pubblica utilità in tutta la Sicilia. Un ringraziamento altresì a tutti coloro che si sono resi disponibili e hanno collaborato per il recupero e il restauro del Museo Medicina Tommaso Campailla di Modica, ad iniziare dall’amministrazione comunale nella persona dell’assessora alla Cultura, Maria Monisteri, particolarmente sensibile e disponibile, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta. Non ultimo, un ringraziamento speciale a chi dagli anni ottanta in poi ha fatto di tutto per portare alla luce un tale tesoro nascosto, ovvero alla buonanima del professore Valentino Guccione, mente illuminata a cui va la gratitudine dell’intera città. Senza dimenticare gli apporti di antiche attrezzature mediche che sono già arrivati, e che arriveranno al Museo, grazie all’altruismo e alla disponibilità di altri illustri nostri concittadini quali il dottore Roberto Savarino e la famiglia Garofalo. Siamo, infine, certi che il Museo si arricchirà di altri contributi di notevole pregio storico nel campo della medicina, perché questo nostro Museo diverrà senza dubbio un polo di forte attrazione per gli esperti di questo settore specifico”.
“La presentazione della nuova veste avverrà domani pomeriggio, mercoledì 5 gennaio alle ore 17.30 alla presenza dell’amministrazione comunale, delle autorità locali e provinciali e dei cittadini che vorranno prendere parte alla cerimonia di consegna dei lavori – continua la deputata regionale Stefania Campo –. È un obiettivo che ci eravamo prefissi in concomitanza con la presentazione della candidatura della Città di Modica a Capitale della Cultura, per dare un sostegno concreto al dossier da presentare alla giuria nazionale, anche in vista di un futuro tentativo, e ora arriviamo alla fine di un lungo percorso veramente con tanta soddisfazione della scelta compiuta e del risultato raggiunto. Riapriamo uno spazio espositivo di grande importanza storica e culturale e soprattutto siamo anche molto contenti che l’amministrazione comunale, ascoltando le nostre sollecitazioni, abbia voluto dare un apporto aggiuntivo al progetto stesso valorizzando e riqualificando urbanisticamente l’area esterna del Museo, che ritorna così allo splendore storico di una volta. Ringraziamo infine l’agenzia di comunicazione Zero per la professionalità dimostrata nel delicato lavoro di riqualificazione, perché con il fine rifacimento della scritta esterna ‘Sifilicomio Campailla’, con l’allestimento espositivo e i lavoro di ripristino e restauro degli arredi, è riuscita perfettamente nell’incarico affidatogli dal Movimento 5 Stelle, lasciando inalterate e valorizzando le preziose testimonianze storiche Ora la Città tutta potrà fruire di questo nuovo gioiello”.
2 commenti su “Riapre il Museo Campailla di Modica. Giovedì inaugurazione”
Damnatio Memoriae
Ci complimentiamo con il movimento 5 stelle per l’opera meritoria di valorizzazione del Museo Tommaso Campailla. Giustifichiamo l’on. Campo in quanto non opportunamente informata dagli attivisti del movimento ed in particolare dal consigliere comunale di Modica, Medica, relativamente alla gestione del sito culturale nell’ultimo decennio. Non ci sorprende, ed è una conferma, la Damnatio Memoriae dell’attuale Amministrazione comunale nei confronti di enti, associazioni culturali, organismi non allineati e comunque riconducibili a passate amministrazioni. Per chi vuole approfondire la ruvida metodologia applicata, può rileggere il romanzo di George Orwell del 1984 dove si parla di un Partito dominante che elimina tutte le informazioni del passato che vengono progressivamente aggiornate.
Sorprende che giornalisti di testate, in qualche caso, anche indipendenti si limitano attraverso un “misero” copia ed incolla a riportare comunicati stampa predisposti nelle “mute” ed “oscure” stanze dei bottoni , ove i “sicari” in questa occasione hanno scelto la parte di attori, non protagonisti.
Per chi abbia dimenticato si comunica che l’Associazione IngegniCultura è stata ente gestore del Museo “Campailla” dal 2010 al 2021 e durante tale gestione il Museo è stato certificato bene Reil con servizio pubblicato su The Indipendent e sul Corriere della Sera.
E posto che si vuole oscurare il passatoi non si giustifica e si condanna l’utilizzo, non autorizzato, di foto riproducenti il Museo Campailla, commissionate dall’ Associazione IngegniCulturaModica e ordi proprietà dell’Ente associativo. L’utilizzo improprio di foto, video e parti di testi pubblicati sarà denunciato, secondo le norme vigenti in materia.
Il cruento attacco non lascia presagire nulla di buono nei confronti dell’amministrazione, capisco che si fa salvo solo il m5s. La citazione è colta, su George Orwell, il suo romanzo tuttavia non era del 1984, ma era il titolo “1984”, ma va bene così.
Piuttosto, volevo consigliare “La fattoria degli animali” sempre di George Orwell, nel quale un gruppo di “maiali” si era imposto nei confronti del vecchio potere degli umani prendendo il controllo della fattoria, e diventando ancora più cattivi degli umani che loro stessi avevano contrastato,
più o meno quello che è successo realmente negli ultimi anni da parte di alcuni politici, anzi pseudopolitici che volevano rivoltare il parlamento come un calzino e, preso il potere sono diventati loro stessi peggiori di quel calzino.
E’ stato citato solo il prof. Valentino Guccione, per la verità, non era il caso di citare tutte le persone che si sono impegnate in quel progetto, del quale esiste anche una pubblicazione, io consiglierei invece di donare all’on. Campo ed al consigliere Medica copia di quel libro in modo di avere tutte le informazioni necessarie per proseguire quel lavoro, e per questo faccio loro i miei auguri.
Non credo che servano inutili campanilismi per chi ha a cuore le sorti della nostra città e della cultura.
Suggerirei ai giornalisti che hanno proposto l’articolo, per dirimere la questione, di fare con un sempllice cellulare le foto del “Museo Tommaso Campailla di Modica”, delle botti e del teatro anatomico ivi custodito per evitare controversie.