Duro, durissimo Valdimir Puntin con l’Occidente nel corso del vertice con lo staff del Ministero della Difesa tenutosi ieri a Mosca. Per la seconda volta, in pochi mesi, Putin alza la voce e minaccia di ricorrere alle armi balistiche se perdura l’ostilità degli Stati Uniti e dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico nei confronti del popolo russo. Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che, sebbene Mosca non pretenda condizioni di sicurezza esclusive, risponderà fermamente a qualsiasi passo ostile da parte dell’Occidente. “La Russia sostiene condizioni di equità in tutto lo spazio eurasiatico”, ha detto il presidente. Ha sottolineato che nel caso in cui l’Occidente continuasse nella sua posizione “aggressiva”, Mosca reagirebbe con “adeguate misure tecnico-militari”, rivendicando il diritto di agire per preservare la sicurezza del Paese. “Mosca – ha aggiunto – è molto preoccupata per l’aumento della presenza militare ravvicinata di Stati Uniti e suoi alleati, con manovre su larga scala, comprese esercitazioni non pianificate. Il capo del Cremlino ha aggiunto che se l’infrastruttura militare straniera continua ad avvicinarsi alla Russia, il tempo di volo dei suoi missili balistici sarà ridotto a 10/7 minuti, e quello delle armi ipersoniche sarà inferiore a 5 minuti. Ha anche criticato gli Stati Uniti, in quanto agiscono a migliaia di chilometri dal loro territorio. “Gli Stati Uniti quando vogliono salvaguardare i propri interessi, citano le norme del Diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite, i diritti umanitari internazionali”, ha denunciato Putin. “Siamo stufi delle manipolazioni, a proprio piacimento, degli Stati Uniti. Sappiamo bene che non possiamo credere a nessuna garanzia legale, perché gli Stati Uniti abbandonano facilmente tutti gli accordi internazionali che cessano di interessarli per qualche motivo, con qualsiasi scusa o anche senza spiegazioni”, ha concluso. Il capo della presidenza russa ha infine ricordato il ritiro degli Stati Uniti dagli accordi di difesa missilistica o del trattato Open Skies. Il 2022, Dio non voglia, potrebbe riservarci qualche brutta sorpresa.