“Succede che un cittadino ragusano decida, sabato scorso, di recarsi in piscina, alla comunale di contrada Selvaggio, come fa sempre, appena ha un po’ di tempo libero, per tenersi in forma e fare le sue vasche. A questo stesso cittadino ragusano, però, viene negato l’accesso dagli addetti alla vigilanza, dagli operatori dell’impianto, che si dicono costernati per l’accaduto, perché, sulla scorta di una disposizione dell’ente di palazzo dell’Aquila dell’ultimora, si trova sprovvisto di ticket. Il pagamento del quale, a differenza di come avveniva in precedenza, non può essere fatto nello stesso impianto ma solo all’ufficio sport con sede al centro direzionale di contrada Mugno. Peccato, però, che l’ufficio in questione il sabato mattina, ma anche il lunedì, il mercoledì e venerdì pomeriggio, sia chiuso. Allo stesso cittadino ragusano, quindi, non resta altro da fare se non prendersi il borsone e tornarsene a casa con le pive nel sacco”.
E’ il racconto su un episodio accaduto sabato scorso fatto dal capogruppo del movimento Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, che chiede spiegazioni all’amministrazione comunale. “Ci sarebbe da capire – continua Firrincieli – come mai la disposizione di cui stiamo parlando non sia stata sufficientemente pubblicizzata e quindi organizzata per tempo. Fermo restando che dietro il cambiamento della tipologia di pagamento del ticket, benché sulla carta più cervellotica del sistema precedente, ci siano buoni motivi, che cosa ha impedito al Comune di informare, a tappeto, tutti i frequentatori abituali dell’impianto? Cosa ha impedito di registrare le generalità di questo, come di altri cittadini ragusani frequentatori abituali, e richiedere loro il pagamento in un secondo momento? La piscina comunale di Ragusa è sempre stata un fiore all’occhiello. Da qualche tempo continua a fare i conti con una serie innumerevole di disservizi, circostanza, quest’ultima, che ha portato numerosi fruitori a rivolgersi ad altre strutture, private, presenti sul territorio cittadino. Tutto ciò è indice di una programmazione che richiede una seria revisione e ci chiediamo se il Comune intenda, in qualche modo, interrogarsi e riparare”.