
Si stima che circa 270.000 peruviane indigenti, molte della quali indigene che non parlavano nemmeno una parola di spagnolo, siano state sottoposte a interventi chirurgici forzati che prevedevano la chiusura delle tube di Falloppio, nell’ambito del Programma nazionale per la salute riproduttiva e la pianificazione familiare che l’allora presidente Fujimori ha svolto nei suoi ultimi quattro anni al potere. Riguarda le sterilizzazioni forzate di massa avvenute in Perù dal 1996 al 2000. In questi giorni le donne hanno denunciato nuovi ostacoli all’avanzamento del processo contro l’allora destra al potere. La causa riguarda la rimozione improvvisa del giudice in carica Rafel Martinez che aveva finora brillantemente condotto le indagini, che la magistratura ha sorprendentemente esautorato, nominando al suo posto Littamn Ramirez Delgado, rallentando di fatto il processo che prevedeva di portare nell’aula del tribunale i responsabili. Ora, i querelanti, gli avvocati e gli attivisti temono che il cambio di giudice implichi un ritardo di parecchi mesi. Imputati: gli ex ministri della Salute Alejandro Aguinaga, la parlamentare Keiko Fujimori, Eduardo Yong Motta e Marino Costa Bauer e tre alti funzionari. Fujimori e i suoi collaboratori sono accusati di aver recato danni alla salute, lesioni gravi e violazioni dei diritti umani.