Dopo gli incendi distruttivi dei giorni scorsi, anche nel nostro territorio, con la conseguente devastazione di ettari ed ettari di macchia mediterranea e in particolare del Parco di Calaforno, non sono mancate reazioni di sdegno, di dispiacere, di condanna, ma anche le ‘solite’ proposte politiche – pure se giuste e legittime – di destinare risorse per il rimboschimento delle aree distrutte e per risarcire le aziende danneggiate.
Ad oggi, però, affermano dal M5s di Modica, non riscontriamo proposte orientate ad evitare l’annuale ripetersi di tali calamità; così, negli anni, sono stati divorati dalle fiamme la Pineta di Chiaramonte, Mangiagesso, ed ora Calaforno, e tralasciamo di annoverare altri territori, forse di minor rilievo ma parimenti devastati da roghi e sui quali, come nei primi, abbiamo visto alberi giovani ed antichi carbonizzati, arbusti ridotti in cenere, animali arsi vivi: patrimoni della flora e della fauna del nostro territorio consumati atrocemente in poche ore.
Eppure altre vie sono state sperimentate con successo: in Calabria con un bando pubblico i boschi dell’Aspromonte furono affidati ad agenzie del Terzo settore, associazioni e cooperative sociali; i contratti prevedevano l’erogazione iniziale del 50% dell’ammontare complessivo del contributo; il restante 50% veniva corrisposto a fine stagione, qualora gli eventuali incendi avessero interessato una superficie inferiore all’1% del territorio affidato. L’esperimento iniziò venti anni fa, e fu reiterato con successo nei successivi dieci anni. L’operazione, fondata sul coinvolgimento responsabile degli affidatari, vide calare a 100-150 ettari l’anno le aree interessate da incendi, a fronte dei 1000 arsi in ciascuno degli anni precedenti.
Un successo di risalto che vide la Calabria, sola e dal territorio difficile per orografia, esempio positivo per l’Europa. Purtroppo per l’insipienza di uomini e di ‘politici’ le cose ‘belle’ durano poco (forse perché ‘bello’ e ‘politici’ si trovano in permanente antitesi) ed il modello che, con successo, vide abbattere i roghi del 90% nella regione Calabria, non venne replicato né assunto da altre regioni.
Ancora in posizione alternativa è il Fondo Forestale Italiano, il quale ritiene che se l’assenza di incendi boschivi fosse economicamente più conveniente degli interventi di spegnimento, allora si investirebbe maggiormente sulla prevenzione e conseguentemente gli incendi sarebbero meno numerosi.
Al contrario, oggi, per le attività di spegnimento degli incendi boschivi, Stato e Regioni impiegano, oltre a personale dipendente delle varie amministrazioni, apposito personale stagionale e ditte private; conseguentemente più ampia è la portata degli incendi ed il loro numero, maggiore è l’impegno di risorse finanziarie. Il paradigma vigente è “più si spegne più si guadagna”; il Fondo propone la sua inversione “meno incendi si verificano o propagano, più si guadagna”. In questa nuova visione, chi lotta contro gli incendi boschivi è pagato per fare prevenzione e per spegnere gli incendi ma guadagna di più quando essi non si verificano. In questo modo le attività più redditizie risultano quelle di prevenzione e non quelle di spegnimento.
Parallelamente all’attuazione di queste proposte alternative e sicuramente efficaci, il M5S di Modica ritiene che occorre diffondere su più ampia scala la cultura del rispetto dell’ambiente e far comprendere che, in fondo, rispettare l’ambiente equivale a rispettare se stessi. Ed è per questo che anche a livello locale/comunale il M5S di Modica, per tramite del suo portavoce, il Consigliere Comunale, Marcello Medica, ogni anno ha proposto iniziative e atti consiliari in tal senso, come nel caso dell’iniziativa ‘Alberi per il Futuro, o della mozione sul Piano del Verde Pubblico e Privato. Purtroppo, però, questa virtuosa proposta, come altre, è stata bocciata in Consiglio Comunale dalla Maggioranza che ciecamente sostiene l’attuale Amministrazione Abbate.
Riteniamo, pertanto, che, in tema di prevenzione degli incendi, occorre passare dalle parole ai fatti e dalle ‘solite’ proposte a quelle risolutive della gravissima e reiterata problematica degli incendi estivi devastanti per il nostro prezioso patrimonio naturale.
- 26 Dicembre 2024 -